Buongiorno a tutti,
ho un piccolo dubbio sulla clausola sospensiva salvo approvazione mutuo per la proposta d’acquisto.
Abbiamo ricevuto ad inizio luglio 2013 una proposta d’acquisto per il nostro alloggio (+1 box) con questa clausola, ovvero l’acquirente (una signora vedova con figlio disabile a carico) sarebbe proceduto a compromesso solo se le avessero passato il mutuo; parallelamente abbiamo ricevuto dal fratello di questa signora, nostro vicino di casa, una richiesta per il secondo box.
Tralasciando il fatto che questa pensa di vivere nel mondo di Fruttolo (prima ha fatto la proposta, poi è andata a vedere tra le banche se aveva possibilità di mutuo), la situazione si è evoluta nel seguente modo:
- pratica istruita su due banche in parallelo (Cariparma e S.Paolo IMI);
- essendo un mutuo corposo (90% o giù di lì, unico intestatario di 57 anni – praticamente un’utopia), le banche hanno nicchiato ed i due fratelli si sono sistemati in modo tale da far confluire nell’acquisto della sorella anche il box del fratello. I soldi del II box li avrebbe forniti il fratello, facendo scendere lievemente la percentuale di mutuo richiesta. E’ seguita una nuova proposta al 10 di agosto comprendente alloggio e due box;
- al 15 settembre ci siamo incontrati con l’agente ed i due acquirenti. Il S.Paolo non aveva ancora espresso parere, mentre la Cariparma aveva pre-accettato il mutuo, a patto che il fratello facesse da garante. Questo subito si era proposto lui di spontanea volontà, solo che poi si è reso conto che la garanzia in caso di suo decesso/inadempienza si sarebbe ribaltata sui figli. Alla nostra proposta di fare un’assicurazione in materia (ovviamente pagata dall’intestataria, visto l’enorme favore che le fa il fratello), questo ha risposto con un seccato “eh, ma costa!”. (NdS – No comment!) Avrebbero ancora aspettato l’esito del S.Paolo, dove avevano già i conti.
- Stufi di aspettarli, sempre dal 15 settembre abbiamo rimesso la casa in vendita, con l’intesa che se la signora avesse ottenuto il mutuo, saremmo passati direttamente al compromesso.
- Ad ora (novembre 2013) il S.Paolo non ha ancora espresso nulla, intanto la signora si è rivolta ad una terza banca.
La mia domanda arriva ora: sbaglio o in linea teorica, visto che il mutuo glielo hanno concesso, saremmo comunque dovuti andare a compromesso, pena perdita della loro caparra?
Grazie delle risposte
Ps Non vogliamo imporci ora per allora (15 settembre), quello che è stato fatto non si cambia. Era solo per chiarirmi le idee.
ho un piccolo dubbio sulla clausola sospensiva salvo approvazione mutuo per la proposta d’acquisto.
Abbiamo ricevuto ad inizio luglio 2013 una proposta d’acquisto per il nostro alloggio (+1 box) con questa clausola, ovvero l’acquirente (una signora vedova con figlio disabile a carico) sarebbe proceduto a compromesso solo se le avessero passato il mutuo; parallelamente abbiamo ricevuto dal fratello di questa signora, nostro vicino di casa, una richiesta per il secondo box.
Tralasciando il fatto che questa pensa di vivere nel mondo di Fruttolo (prima ha fatto la proposta, poi è andata a vedere tra le banche se aveva possibilità di mutuo), la situazione si è evoluta nel seguente modo:
- pratica istruita su due banche in parallelo (Cariparma e S.Paolo IMI);
- essendo un mutuo corposo (90% o giù di lì, unico intestatario di 57 anni – praticamente un’utopia), le banche hanno nicchiato ed i due fratelli si sono sistemati in modo tale da far confluire nell’acquisto della sorella anche il box del fratello. I soldi del II box li avrebbe forniti il fratello, facendo scendere lievemente la percentuale di mutuo richiesta. E’ seguita una nuova proposta al 10 di agosto comprendente alloggio e due box;
- al 15 settembre ci siamo incontrati con l’agente ed i due acquirenti. Il S.Paolo non aveva ancora espresso parere, mentre la Cariparma aveva pre-accettato il mutuo, a patto che il fratello facesse da garante. Questo subito si era proposto lui di spontanea volontà, solo che poi si è reso conto che la garanzia in caso di suo decesso/inadempienza si sarebbe ribaltata sui figli. Alla nostra proposta di fare un’assicurazione in materia (ovviamente pagata dall’intestataria, visto l’enorme favore che le fa il fratello), questo ha risposto con un seccato “eh, ma costa!”. (NdS – No comment!) Avrebbero ancora aspettato l’esito del S.Paolo, dove avevano già i conti.
- Stufi di aspettarli, sempre dal 15 settembre abbiamo rimesso la casa in vendita, con l’intesa che se la signora avesse ottenuto il mutuo, saremmo passati direttamente al compromesso.
- Ad ora (novembre 2013) il S.Paolo non ha ancora espresso nulla, intanto la signora si è rivolta ad una terza banca.
La mia domanda arriva ora: sbaglio o in linea teorica, visto che il mutuo glielo hanno concesso, saremmo comunque dovuti andare a compromesso, pena perdita della loro caparra?
Grazie delle risposte
Ps Non vogliamo imporci ora per allora (15 settembre), quello che è stato fatto non si cambia. Era solo per chiarirmi le idee.