Ciao a tutti,
vorrei chiedervi un consiglio (spero di non sbagliare sezione, nel caso ditemelo e sposterò).
Mia moglie ha sottoscritto un compromesso per acquistare un appartamento, compromesso che poi è stato regolarmente registrato. Per inadempienza del venditore, i termini stabiliti dal compromesso sono scaduti. Il venditore ha risolto la sua inadempienza e intendiamo comunque comprare l’appartamento. Nel frattempo, abbiamo deciso di intestarlo a me (mia moglie ed io siamo in separazione dei beni).
Pensavamo dunque, semplicemente, di sciogliere consensualmente mediante scrittura privata il compromesso, con restituzione a mezzo assegno da parte del venditore della caparra che mia moglie (sempre a mezzo assegno, come prassi) aveva a suo tempo versato. Immediatamente dopo questo, pensavamo di procedere alla compravendita, con un rogito in cui l’acquirente sono io – rogito che non ha nessun rapporto con il precedente compromesso, nel frattempo sciolto, e che prevederà il pagamento a mezzo assegno circolare dell’intera somma pattuita per la compravendita.
L’agente immobiliare sostiene però che siamo obbligati a registrare la risoluzione del compromesso a mezzo F24 pagando 168 euro e consegnarne copia all’Agenzia delle Entrate. Il notaio sostiene invece che non sia necessario. Chi dei due ha ragione?
Ci pare assurdo dover pagare per sciogliere un contratto che nel frattempo è decaduto, e non per causa nostra, e che siamo d’accordo di cancellare consensualmente mediante scrittura privata…
Che ne pensate?
Grazie in anticipo a tutti.
vorrei chiedervi un consiglio (spero di non sbagliare sezione, nel caso ditemelo e sposterò).
Mia moglie ha sottoscritto un compromesso per acquistare un appartamento, compromesso che poi è stato regolarmente registrato. Per inadempienza del venditore, i termini stabiliti dal compromesso sono scaduti. Il venditore ha risolto la sua inadempienza e intendiamo comunque comprare l’appartamento. Nel frattempo, abbiamo deciso di intestarlo a me (mia moglie ed io siamo in separazione dei beni).
Pensavamo dunque, semplicemente, di sciogliere consensualmente mediante scrittura privata il compromesso, con restituzione a mezzo assegno da parte del venditore della caparra che mia moglie (sempre a mezzo assegno, come prassi) aveva a suo tempo versato. Immediatamente dopo questo, pensavamo di procedere alla compravendita, con un rogito in cui l’acquirente sono io – rogito che non ha nessun rapporto con il precedente compromesso, nel frattempo sciolto, e che prevederà il pagamento a mezzo assegno circolare dell’intera somma pattuita per la compravendita.
L’agente immobiliare sostiene però che siamo obbligati a registrare la risoluzione del compromesso a mezzo F24 pagando 168 euro e consegnarne copia all’Agenzia delle Entrate. Il notaio sostiene invece che non sia necessario. Chi dei due ha ragione?
Ci pare assurdo dover pagare per sciogliere un contratto che nel frattempo è decaduto, e non per causa nostra, e che siamo d’accordo di cancellare consensualmente mediante scrittura privata…
Che ne pensate?
Grazie in anticipo a tutti.