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Utente Cancellato 84348
Ospite
Buonasera a tutti,
in breve: ho firmato un proposta d'acquisto irrevocabile con versamento della caparra del 20% del prezzo pattuito a fine gennaio con la garanzia "a parole" dell'agenzia della stipula del rogito entro 14 giorni ... ma sulla proposta irrevocabile riportiamo il 15 marzo per "essere tutti tranquilli".
Ad oggi, 28/03/2022, non ho ancora la data del rogito ed anzi mi è stata proposta informalmente una proroga addirittura entro il 15 maggio ...
Posto che l'appartamento necessita di ristrutturazione e che per me la data del 15 marzo era già lontana in partenza ... ho chiesto, informalmente, uno sconto parametrato al ritardo nella stipula del rogito (2% al mese: per cui il 4% se rogitiamo entro il 15 maggio) pena la richiesta del doppio della caparra ma il venditore ha rifiutato (informalmente).
Senza stare ad elencare gli "n" motivi che per cui ritenevo giusto uno sconto neanche troppo esoso, direi, a questo punto vorrei capire se con una diffida ad adempiere entro 15 gg. avrei diritto, in caso di mancato adempimento, a recedere dal contratto e a pretendere il doppio della caparra.
Poi vorrei capire se, decorsi inutilmente i 15 gg., devo fare un'ulteriore comunicazione di recesso e di richiesta del doppio della caparra alla parte venditrice o se avendo già inserito tale "minaccia"/richiesta nella diffida ad adempiere mi "basta" agire legalmente per far accertare al giudice la risoluzione per inadempimento ed ottenere l'ordine di versamento del doppio della caparra.
Altra questione: non ho la PEC della parte venditrice ma solo l'indirizzo fisico ricavato da bozze di integrazioni contrattuali ricevute nel frattempo, in quanto nella proposta irrevocabile come parte venditrice è indicati la dicitura "EREDI TIZIO" e l'agenzia si è rifiutata di darmi la PEC (in realtà non so se ne dispone) asserendo che avrebbe provveduto ad inoltrarla lei stessa alla parte venditrice; da cui il dubbio:
- invio la diffida sulla pec dell'agenzia indirizzandola alla venditrice "per il tramite dell'agenzia", chiedendo contestualmente il tempestivo invio dell'evidenza della ricezione della parte venditrice?
- invio una raccomandata alla parte venditrice e per conoscenza all'agenzia?
Domanda: ma l'agenzia non ha l'obbligo di comunicarla immediatamente alla parte venditrice?
Evidentemente nel primo caso rischio di non sapere se la diffida è andata a buon fine mentre nel secondo certamente si allungano i tempi dai quali parte la diffida...
Ringrazio, chiunque voglia contribuire ad aiutarmi per dipanare questa intricata situazione.
in breve: ho firmato un proposta d'acquisto irrevocabile con versamento della caparra del 20% del prezzo pattuito a fine gennaio con la garanzia "a parole" dell'agenzia della stipula del rogito entro 14 giorni ... ma sulla proposta irrevocabile riportiamo il 15 marzo per "essere tutti tranquilli".
Ad oggi, 28/03/2022, non ho ancora la data del rogito ed anzi mi è stata proposta informalmente una proroga addirittura entro il 15 maggio ...
Posto che l'appartamento necessita di ristrutturazione e che per me la data del 15 marzo era già lontana in partenza ... ho chiesto, informalmente, uno sconto parametrato al ritardo nella stipula del rogito (2% al mese: per cui il 4% se rogitiamo entro il 15 maggio) pena la richiesta del doppio della caparra ma il venditore ha rifiutato (informalmente).
Senza stare ad elencare gli "n" motivi che per cui ritenevo giusto uno sconto neanche troppo esoso, direi, a questo punto vorrei capire se con una diffida ad adempiere entro 15 gg. avrei diritto, in caso di mancato adempimento, a recedere dal contratto e a pretendere il doppio della caparra.
Poi vorrei capire se, decorsi inutilmente i 15 gg., devo fare un'ulteriore comunicazione di recesso e di richiesta del doppio della caparra alla parte venditrice o se avendo già inserito tale "minaccia"/richiesta nella diffida ad adempiere mi "basta" agire legalmente per far accertare al giudice la risoluzione per inadempimento ed ottenere l'ordine di versamento del doppio della caparra.
Altra questione: non ho la PEC della parte venditrice ma solo l'indirizzo fisico ricavato da bozze di integrazioni contrattuali ricevute nel frattempo, in quanto nella proposta irrevocabile come parte venditrice è indicati la dicitura "EREDI TIZIO" e l'agenzia si è rifiutata di darmi la PEC (in realtà non so se ne dispone) asserendo che avrebbe provveduto ad inoltrarla lei stessa alla parte venditrice; da cui il dubbio:
- invio la diffida sulla pec dell'agenzia indirizzandola alla venditrice "per il tramite dell'agenzia", chiedendo contestualmente il tempestivo invio dell'evidenza della ricezione della parte venditrice?
- invio una raccomandata alla parte venditrice e per conoscenza all'agenzia?
Domanda: ma l'agenzia non ha l'obbligo di comunicarla immediatamente alla parte venditrice?
Evidentemente nel primo caso rischio di non sapere se la diffida è andata a buon fine mentre nel secondo certamente si allungano i tempi dai quali parte la diffida...
Ringrazio, chiunque voglia contribuire ad aiutarmi per dipanare questa intricata situazione.