Ciao, la mia situazione è la seguente: io sono figlio unico e mio padre ha divorziato da mia madre e ormai da più di 9 anni convive, in una casa di sua proprietà, con la compagna e con la figlia di quest'ultima; chiaramente, la compagna e la figlia, ancora minorenne, hanno portato la propria residenza in questa casa e contribuiscono attivamente agli acquisti di arredi o ad apportare migliorie all'immobile stesso.
dettò ciò, volevo sapere:
1. la casa in questione, una volta che mio padre non ci sarà più, passerà alla compagna dato che, convivendo x piu di 9 anni, acquisisce il diritto abitativo fino alla fine dei suoi giorni, oltre ad 1/3 dell'intera eredità? una volta che non ci sarà più, la casa passerà ai suoi eredi? (oltre ad avere una figlia minorenne con cui vivono, la compagna ha anche altri 2 figli che sono sposati ed non hanno mai vissuto cmq in questa casa)
oppure l'immobile in questione entrerà a far parte dell'intera eredità e quindi verrà anch'essa divisa (1/3 a me, 1/3 alla compagna e 1/3 in base al testamento, ove ci sia, a discrezione di mio padre)?
2. c'è un modo, d'accordo con mio padre, per poter mantenere la casa in modo che, dopo la sua morte passi a me? escludo la "donazione" (correggimi se sbaglio), in quanto cmq la compagna, anche se la donazione avvenisse prima della morte di papà, potrebbe esercitare il diritto all'eredità come dicevo nel punto 1? cosa consigli?
ho sentito dire che, l'unico modo per entrare in possesso della casa sia far fare una dichiarazione alla compagna dove dichiara di non voler esercitare il diritto d'eredità sull'immobile in questione, ma non so se è corretto...
3. se non si sposeranno, alla compagna non spetterà mai la pensione di reversibilità di mio padre dopo la sua morte?
inoltre, altre 2 domande:
ma da quanto parte il conteggio per stabilire quanti anni è vissuta in questa casa la compagna? da quando gli è stata data la residenza???
ed ancora, mia madre, dopo la morte di papa, entrerà in alcun modo nelle percentuali d'eredità da suddividere
grazie anticipatamente.
dettò ciò, volevo sapere:
1. la casa in questione, una volta che mio padre non ci sarà più, passerà alla compagna dato che, convivendo x piu di 9 anni, acquisisce il diritto abitativo fino alla fine dei suoi giorni, oltre ad 1/3 dell'intera eredità? una volta che non ci sarà più, la casa passerà ai suoi eredi? (oltre ad avere una figlia minorenne con cui vivono, la compagna ha anche altri 2 figli che sono sposati ed non hanno mai vissuto cmq in questa casa)
oppure l'immobile in questione entrerà a far parte dell'intera eredità e quindi verrà anch'essa divisa (1/3 a me, 1/3 alla compagna e 1/3 in base al testamento, ove ci sia, a discrezione di mio padre)?
2. c'è un modo, d'accordo con mio padre, per poter mantenere la casa in modo che, dopo la sua morte passi a me? escludo la "donazione" (correggimi se sbaglio), in quanto cmq la compagna, anche se la donazione avvenisse prima della morte di papà, potrebbe esercitare il diritto all'eredità come dicevo nel punto 1? cosa consigli?
ho sentito dire che, l'unico modo per entrare in possesso della casa sia far fare una dichiarazione alla compagna dove dichiara di non voler esercitare il diritto d'eredità sull'immobile in questione, ma non so se è corretto...
3. se non si sposeranno, alla compagna non spetterà mai la pensione di reversibilità di mio padre dopo la sua morte?
inoltre, altre 2 domande:
ma da quanto parte il conteggio per stabilire quanti anni è vissuta in questa casa la compagna? da quando gli è stata data la residenza???
ed ancora, mia madre, dopo la morte di papa, entrerà in alcun modo nelle percentuali d'eredità da suddividere
grazie anticipatamente.