Firma digitale obligatoria per i notai
I notai dovranno dire definitivamente addio a timbri a archivi cartacei.
Per la stesura, la formazione, la trasmissione e la conservazione di tutti i documenti notarili diventerà infatti obbligatorio l'uso della firma digitale qualificata. La novità è contenuta in uno schema di decreto legislativo messo a punto dalla Giustizia che dà attuazione alla delega in materia di ordinamento del notariato, procedure informatiche e telematiche per la redazione di atti pubblici, autenticazione di scrittura privata nonché tenuta di repertori e registri (legge 69/09). Il provvedimento, che approda oggi in preconsiglio in vista del successivo esame preliminare da parte del Governo, punta a una complessiva riduzione dell'iter e dei tempi di attesa con cui cittadini e imprese devono oggi fare i conti per il perfezionamento di una compravendita immobiliare o per la cessione di un ramo di azienda. L'uso della firma digitale anche da parte dei sottoscrittori dell'atto consentirà, inoltre, di ridurre i costi indiretti delle pratiche. Le nuove norme che modificano in più parti la legge notarile che disciplina l'attività professionale (la 89/1913) permetteranno, tra l'altro, di perfezionare l'atto di vendita di una casa stando comodamente seduti di fronte a un pc e quindi risparmiando i costi di eventuali trasferte fuori regione. Il nuovo articolo 23-bis della bozza di decreto pone a carico del notaio l'obbligo di munirsi, per l'esercizio delle sue funzioni, della firma digitale quale «unico strumento operativo - spiega la relazione di accompagnamento al testo - da utilizzare per la formazione, trasmissione e conservazione del documento informatico». La norma attribuisce piena efficacia giuridica alla sottoscrizione dell'atto da parte del pubblico ufficiale a condizione che si tratti di «firma digitale» e cioè di quel particolare tipo di firma elettronica qualificata che, in base alle conoscenze tecniche e alle disposizioni, contenute nel codice dell'amministrazione digitale (Dlgs 82/05) offre le maggiori garanzie in termini di sicurezza. Il decreto, in tutto quattro articoli (il primo contiene 14 modifiche alle legge n.89) prevede che il certificato rilasciato al notaio dal consiglio nazionale debba attestarne anche l'iscrizione a ruolo nel relativo albo, e ciò per evitare l'eventuale nullità degli atti perfezionati, per esempio, a causa di una sospensione disciplinare o del trasferimento del professionista in un altro distretto.
Tratto dal sole 24 ore
Barbara
I notai dovranno dire definitivamente addio a timbri a archivi cartacei.
Per la stesura, la formazione, la trasmissione e la conservazione di tutti i documenti notarili diventerà infatti obbligatorio l'uso della firma digitale qualificata. La novità è contenuta in uno schema di decreto legislativo messo a punto dalla Giustizia che dà attuazione alla delega in materia di ordinamento del notariato, procedure informatiche e telematiche per la redazione di atti pubblici, autenticazione di scrittura privata nonché tenuta di repertori e registri (legge 69/09). Il provvedimento, che approda oggi in preconsiglio in vista del successivo esame preliminare da parte del Governo, punta a una complessiva riduzione dell'iter e dei tempi di attesa con cui cittadini e imprese devono oggi fare i conti per il perfezionamento di una compravendita immobiliare o per la cessione di un ramo di azienda. L'uso della firma digitale anche da parte dei sottoscrittori dell'atto consentirà, inoltre, di ridurre i costi indiretti delle pratiche. Le nuove norme che modificano in più parti la legge notarile che disciplina l'attività professionale (la 89/1913) permetteranno, tra l'altro, di perfezionare l'atto di vendita di una casa stando comodamente seduti di fronte a un pc e quindi risparmiando i costi di eventuali trasferte fuori regione. Il nuovo articolo 23-bis della bozza di decreto pone a carico del notaio l'obbligo di munirsi, per l'esercizio delle sue funzioni, della firma digitale quale «unico strumento operativo - spiega la relazione di accompagnamento al testo - da utilizzare per la formazione, trasmissione e conservazione del documento informatico». La norma attribuisce piena efficacia giuridica alla sottoscrizione dell'atto da parte del pubblico ufficiale a condizione che si tratti di «firma digitale» e cioè di quel particolare tipo di firma elettronica qualificata che, in base alle conoscenze tecniche e alle disposizioni, contenute nel codice dell'amministrazione digitale (Dlgs 82/05) offre le maggiori garanzie in termini di sicurezza. Il decreto, in tutto quattro articoli (il primo contiene 14 modifiche alle legge n.89) prevede che il certificato rilasciato al notaio dal consiglio nazionale debba attestarne anche l'iscrizione a ruolo nel relativo albo, e ciò per evitare l'eventuale nullità degli atti perfezionati, per esempio, a causa di una sospensione disciplinare o del trasferimento del professionista in un altro distretto.
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Barbara