manolis

Membro Attivo
Professionista
Salve,
dovrei realizzare il frazionamento di una UIU derivata dalla fusione di due appartamenti eseguita nel 2003. In pratica il proprietario, non necessitando più di un appartamento grande, vorrebbe ripristinare la situazione originaria con due appartamenti distinti, come edificati nel 1959. Nella realtà i due appartamenti sono rimasti autonomamente utilizzabili (con impianti e contatori separati, due cucine, ecc.) e sono solamente stati messi in comunicazione mediante l’apertura di un vano porta sulla parete in comune.
Il problema è che la UIU derivata dalla fusione del 2003 è stata sì accatastata (allora si poteva?) ma per i lavori non è stata presentata alcuna pratica edilizia e adesso il Municipio mi chiede gli estremi della DIA che ha legittimato la fusione.
Dal momento che la DIA non c’è, penso che dovrò fare una CILA (grazie allo sblocca Italia) in sanatoria con sanzione di euro 1000 per legittimare la fusione e poi un’altra CILA per il frazionamento, quindi riaccatastare le due UIU.
Il tutto per riportare la situazione dei due appartamenti come era all’origine (e come da progetto di Licenza Edilizia).
E’ corretta la mia ipotesi o ci può essere una soluzione più semplice (e meno onerosa)?
Grazie per la risposta.
 

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
Ciao manolis visto che non hai ricevuto alcuna risposta dagli addetti ai lavori provo a risponderti io in quanto appassionato senza titolo della materia con la speranza che probabili mie risposte insensate siano da stimolo per interventi più pertinenti.

Il problema è che la UIU derivata dalla fusione del 2003 è stata sì accatastata (allora si poteva?)
Diciamo che non si poteva ma il catasto raccoglieva tutto

Sequebdo una logica di cronologia di quanto risulta in catasto ed eseguito senza le autorizzazioni comunali il tuo ragionamento sembrerebbe giusto ... ovvero leggittimare il primo passaggio "frazionamento" pagando la sanzione in sanatoria e poi presentare la Cila per il nuovo frazionamento

Ma siccome si tratta di riportare in catasto quanto risulta dai permessi illo tempore ottenuti .....

Hai provato a sentire l'ufficio tecnico e chiedergli l'addove fosse possibile il ripristino della situazione originaria (visto che è quello che vorreste ottenere) annullando il precedente frazionamento in quanto non leggittimato da autorizzazioni comunali al fine di evitare sanzioni?

Siccome non è stata ancora irrogata alcuna sanzione da parte dell'ufficio e l'autotutela è uno strumento riconosciuto, non è escluso che una strada percorribile sia quella del ripristino della situazione originaria richiamando la vecchia licenza ....
(hai detto che nessun altra opera è stata eseguita compresi gli impianti .. diciamo tutto è rimasto come in origine tranne la fusione catastale)

Tolte le bagianate da me in precedenza postate un consiglio certo te lo posso dare.
In base alla mia esperienza ho avuto modo di appurare che ogni Comune (ufficio tecnico) ragiona, si comporta ed interpreta in maniera del tutto personale
Quello che funziona a Roma è interpretato in maniera diversa a Viterbo, addirittura sempre riferito a Roma le interpretazioni cambiano da Municipio a Municipio ...

Sottoponi il problema all'ufficio tecnico di competenza e fatti indicare la strada giusta da percorrere
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Salve,
dovrei realizzare il frazionamento di una UIU derivata dalla fusione di due appartamenti eseguita nel 2003. In pratica il proprietario, non necessitando più di un appartamento grande, vorrebbe ripristinare la situazione originaria con due appartamenti distinti, come edificati nel 1959. Nella realtà i due appartamenti sono rimasti autonomamente utilizzabili (con impianti e contatori separati, due cucine, ecc.) e sono solamente stati messi in comunicazione mediante l’apertura di un vano porta sulla parete in comune.
Il problema è che la UIU derivata dalla fusione del 2003 è stata sì accatastata (allora si poteva?) ma per i lavori non è stata presentata alcuna pratica edilizia e adesso il Municipio mi chiede gli estremi della DIA che ha legittimato la fusione.
Dal momento che la DIA non c’è, penso che dovrò fare una CILA (grazie allo sblocca Italia) in sanatoria con sanzione di euro 1000 per legittimare la fusione e poi un’altra CILA per il frazionamento, quindi riaccatastare le due UIU.
Il tutto per riportare la situazione dei due appartamenti come era all’origine (e come da progetto di Licenza Edilizia).
E’ corretta la mia ipotesi o ci può essere una soluzione più semplice (e meno onerosa)?
Grazie per la risposta.

Ma il Municipio ti chiede gli estremi, o Il Catasto?
 
M

mata

Ospite
Salve,
dovrei realizzare il frazionamento di una UIU derivata dalla fusione di due appartamenti eseguita nel 2003. In pratica il proprietario, non necessitando più di un appartamento grande, vorrebbe ripristinare la situazione originaria con due appartamenti distinti, come edificati nel 1959. Nella realtà i due appartamenti sono rimasti autonomamente utilizzabili (con impianti e contatori separati, due cucine, ecc.) e sono solamente stati messi in comunicazione mediante l’apertura di un vano porta sulla parete in comune.
Il problema è che la UIU derivata dalla fusione del 2003 è stata sì accatastata (allora si poteva?) ma per i lavori non è stata presentata alcuna pratica edilizia e adesso il Municipio mi chiede gli estremi della DIA che ha legittimato la fusione.
Dal momento che la DIA non c’è, penso che dovrò fare una CILA (grazie allo sblocca Italia) in sanatoria con sanzione di euro 1000 per legittimare la fusione e poi un’altra CILA per il frazionamento, quindi riaccatastare le due UIU.
Il tutto per riportare la situazione dei due appartamenti come era all’origine (e come da progetto di Licenza Edilizia).
E’ corretta la mia ipotesi o ci può essere una soluzione più semplice (e meno onerosa)?
Grazie per la risposta.
Prima di fare le pratiche dovrai verificare se sono fattibili, cioè se rispettano il regolemento urbanistico e, soprattutto, quello d'igiene (superfici minime dei locali abitabili, rapporti aeroilluminanti, ecc.), nonché presentare la pratica acustica per l'insonorizzazione del muro di divisione che costituirà anche quello di confine.: non è che si può far tutto
 

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