Solo a pensarlo e a scriverlo mi scapperebbe da ridere per l'insulsaggine del risultato finale. Ma non posso, e cerco di trattenermi, per la stima che porto per i mediatori immobiliari italiani.
Dunque, se volete, seguitemi nell’esposizione.
Gli agenti immobiliari italiani per poter esercitare la professione devono sottostare alle disposizioni della legge n.39 del 1989 e successive modifiche.
Tale disposizioni impongono all’aspirante mediatore, come requisiti base imprescindibili per l’esercizio dell’attività, il diploma secondario superiore, la frequenza di un corso professionale regionale, una successiva verifica d’apprendimento ed infine un selettivo esame scritto ed orale presso la Camera di Commercio del luogo di residenza. Solo dopo aver superato tutti questi “ostacoli” l’agente immobiliare è finalmente abilitato alla professione.
La Direttiva europea detta “Bolkenstein” recentemente recepita dallo Stato italiano, tramite decreto legislativo e provvedimento d’attuazione, al fine di liberalizzare i servizi a livello comunitario, permetterà agli Agenti Immobiliari appartenenti ai 27 Stati della Comunità, di poter esercitare la propria attività in ciascun Stato dell’UE, secondo la disciplina e secondo i requisiti scolastici e professionali del proprio stato di provenienza.
Quindi in Italia, alla fin fine, potranno esercitare l’attività di Agenti Immobiliari sia gli italiani in base a requisiti selettivi, sia gli“altri” mediatori, in base a requisiti più “larghi” o in base, addirittura, a nessun requisito di tipo abilitativo.
Quindi la legge 39 dell’89 varrà a “selezionare” in Italia, solo gli Agenti Immobiliari italiani, mentre, sempre l’Italia, potrà diventare ipotetica terra di conquista da parte di orde di “mediatori” e sensali provenienti dal Nord, Sud, Ovest e Est Europa che, invece, di tale legge se ne potranno altamente impipare.
Quindi, sul sacro suolo patrio, si mescoleranno più status giuridici con riferimento all’attività di mediatore immobiliare, di cui, guarda caso, proprio quello italiano sarà il più difficile da conquistare.
In Italia sarà “difficile” svolgere l’attività di mediatore unicamente per gli italiani ma sarà “facile” per gli stranieri.
Effetto paradossale e distorcente della legge stessa: per il settore della mediazione di immobili essa non sarà uguale per tutti.
Per gli italiani la legge sarà molto meno “uguale”.
Dunque riflettiamo: la “famigerata” direttiva Bolkenstein ha, per prima cosa, favorito l’abolizione del ruolo italiano degli agenti immobiliari, faticosamente conquistato dalla categoria nel 1989, dopo venti anni di trattative, impoverendoli, almeno, nella loro identità e dignità di lavoratori; inoltre, essa ha, di fatto, svuotato la capacità selettiva e di filtro della legge n.39 nei confronti degli agenti immobiliari di ben 26 Stati dell’ Europa, conservandoli solo per i mediatori italiani; ed infine ha eliminato, di fatto, le tutele e i controlli alla fonte che tale legge garantiva per il consumatore finale che, comunque, trattava, per la vendita e per l’acquisto di un immobile, avvalendosi dell’assistenza di un operatore preparato e professionale in quando vagliato da una Commissione di esaminatori ad hoc.
Ora in Italia saranno presenti operatori preparati e selezionati ( gli italiani) e potranno aggirarsi anche operatori improvvisati e “arrangiati”( gli “stranieri”).
Insomma, sarà legalizzato un doppio profilo professionale: ci saranno i mediatori professionali e torneranno gli abborracciati “sensali di piazza".
Tutto legittimo, tutto regolare, tutto certificato. Tutto messo nero su bianco.
Garantisce Bolkenstein.
Cosa ne pensate, voi operatori immobiliari italiani, di questo autentico guazzabuglio servito in salsa agra?
Dunque, se volete, seguitemi nell’esposizione.
Gli agenti immobiliari italiani per poter esercitare la professione devono sottostare alle disposizioni della legge n.39 del 1989 e successive modifiche.
Tale disposizioni impongono all’aspirante mediatore, come requisiti base imprescindibili per l’esercizio dell’attività, il diploma secondario superiore, la frequenza di un corso professionale regionale, una successiva verifica d’apprendimento ed infine un selettivo esame scritto ed orale presso la Camera di Commercio del luogo di residenza. Solo dopo aver superato tutti questi “ostacoli” l’agente immobiliare è finalmente abilitato alla professione.
La Direttiva europea detta “Bolkenstein” recentemente recepita dallo Stato italiano, tramite decreto legislativo e provvedimento d’attuazione, al fine di liberalizzare i servizi a livello comunitario, permetterà agli Agenti Immobiliari appartenenti ai 27 Stati della Comunità, di poter esercitare la propria attività in ciascun Stato dell’UE, secondo la disciplina e secondo i requisiti scolastici e professionali del proprio stato di provenienza.
Quindi in Italia, alla fin fine, potranno esercitare l’attività di Agenti Immobiliari sia gli italiani in base a requisiti selettivi, sia gli“altri” mediatori, in base a requisiti più “larghi” o in base, addirittura, a nessun requisito di tipo abilitativo.
Quindi la legge 39 dell’89 varrà a “selezionare” in Italia, solo gli Agenti Immobiliari italiani, mentre, sempre l’Italia, potrà diventare ipotetica terra di conquista da parte di orde di “mediatori” e sensali provenienti dal Nord, Sud, Ovest e Est Europa che, invece, di tale legge se ne potranno altamente impipare.
Quindi, sul sacro suolo patrio, si mescoleranno più status giuridici con riferimento all’attività di mediatore immobiliare, di cui, guarda caso, proprio quello italiano sarà il più difficile da conquistare.
In Italia sarà “difficile” svolgere l’attività di mediatore unicamente per gli italiani ma sarà “facile” per gli stranieri.
Effetto paradossale e distorcente della legge stessa: per il settore della mediazione di immobili essa non sarà uguale per tutti.
Per gli italiani la legge sarà molto meno “uguale”.
Dunque riflettiamo: la “famigerata” direttiva Bolkenstein ha, per prima cosa, favorito l’abolizione del ruolo italiano degli agenti immobiliari, faticosamente conquistato dalla categoria nel 1989, dopo venti anni di trattative, impoverendoli, almeno, nella loro identità e dignità di lavoratori; inoltre, essa ha, di fatto, svuotato la capacità selettiva e di filtro della legge n.39 nei confronti degli agenti immobiliari di ben 26 Stati dell’ Europa, conservandoli solo per i mediatori italiani; ed infine ha eliminato, di fatto, le tutele e i controlli alla fonte che tale legge garantiva per il consumatore finale che, comunque, trattava, per la vendita e per l’acquisto di un immobile, avvalendosi dell’assistenza di un operatore preparato e professionale in quando vagliato da una Commissione di esaminatori ad hoc.
Ora in Italia saranno presenti operatori preparati e selezionati ( gli italiani) e potranno aggirarsi anche operatori improvvisati e “arrangiati”( gli “stranieri”).
Insomma, sarà legalizzato un doppio profilo professionale: ci saranno i mediatori professionali e torneranno gli abborracciati “sensali di piazza".
Tutto legittimo, tutto regolare, tutto certificato. Tutto messo nero su bianco.
Garantisce Bolkenstein.
Cosa ne pensate, voi operatori immobiliari italiani, di questo autentico guazzabuglio servito in salsa agra?