Anche gli agenti immobiliari mangiano.
Anche gli agenti immobiliari si vestono.
Anche gli agenti immobiliari si divertono.
Però la crisi c’è anche per loro e, forse, devono, ridisegnare, giocoforza, i loro comportamenti da consumatore.
In Italia, in generale, il ceto medio, nel quale sono economicamente inseriti la stragrande maggioranza degli agenti immobiliari, è la forza sociale che sta soffrendo di più, è quella che maggiormente sta penando per conservare lo stesso tenore di vita di venti anni fa, è quella che, numericamente si sta assottigliando di più, è quella che maggiormente è convinta che la situazione economica non tornerà mai più quella di prima.
D’altronde ci vuole poco a scivolare verso i ceti meno abbienti della società. E’ sufficiente un paio di anni di mancati affari…
Sembra che anche gli agenti immobiliari, come gran parte del ceto medio, stanno orientando le loro esperienze d’acquisto sempre di più verso le marche delle catene di largo consumo, persino verso i discount…
Ecco il punto della questione che vorrei approfondire: gli agenti immobiliari, che di affari e di compravendite se ne intendono, vivono il loro momento di shopping al supermercato o presso il loro negozio di prossimità, come un momento di riflessione o, tuttora, come un momento di divertimento e di piacere?
Si considerano ancora un target evoluto in termini di consumo oppure sono in un una profonda crisi d’identità?
Considerano i modelli di pubblicità televisiva, come un mondo irreale e lontano o lo specchio, solo un po’ spettacolarizzato, della realtà?
Per voi agenti immobiliari, i luoghi d’acquisto conservano un attrattiva segreta oppure li considerati, ormai, come dei luoghi obbligati di frequentazione perché, da qualche parte, bisogna pur procurarsi le vettovaglie?
Nello specifico:
siete dei “mangiatori di patate”? Cioè, per voi, un cibo vale l’altro, un prodotto non è diverso da un secondo, e l’unica guida agli acquisti è il miglior prezzo possibile?
Siete dei “concreti”? Cioè siete alla costante ricerca del miglior rapporto qualità - prezzo ma la vostra attenzione alla qualità del prodotto è, comunque, alta?
Siete dei “Nonni”? Il ruolo del consumatore vi va stretto, siete scettici sulla pubblicità e sulla promozioni ma i vostro obiettivo è, comunque, contenere i costi della spesa?
Oppure, per voi, lo shopping è un paziente lavoro di ricerca del prezzo più conveniente perché siete legati a stringenti vincoli di budget?
Rappresentate la fortunata minoranza degli abbienti che hanno un reddito superiore alla media? Per voi, l’esperienza dello shopping è manifestare il potere economico di cui godete?
Se è così, il vostro film preferito è sicuramente “Colazione da Tiffany”.
Cosa avete da replicare?
Anche gli agenti immobiliari si vestono.
Anche gli agenti immobiliari si divertono.
Però la crisi c’è anche per loro e, forse, devono, ridisegnare, giocoforza, i loro comportamenti da consumatore.
In Italia, in generale, il ceto medio, nel quale sono economicamente inseriti la stragrande maggioranza degli agenti immobiliari, è la forza sociale che sta soffrendo di più, è quella che maggiormente sta penando per conservare lo stesso tenore di vita di venti anni fa, è quella che, numericamente si sta assottigliando di più, è quella che maggiormente è convinta che la situazione economica non tornerà mai più quella di prima.
D’altronde ci vuole poco a scivolare verso i ceti meno abbienti della società. E’ sufficiente un paio di anni di mancati affari…
Sembra che anche gli agenti immobiliari, come gran parte del ceto medio, stanno orientando le loro esperienze d’acquisto sempre di più verso le marche delle catene di largo consumo, persino verso i discount…
Ecco il punto della questione che vorrei approfondire: gli agenti immobiliari, che di affari e di compravendite se ne intendono, vivono il loro momento di shopping al supermercato o presso il loro negozio di prossimità, come un momento di riflessione o, tuttora, come un momento di divertimento e di piacere?
Si considerano ancora un target evoluto in termini di consumo oppure sono in un una profonda crisi d’identità?
Considerano i modelli di pubblicità televisiva, come un mondo irreale e lontano o lo specchio, solo un po’ spettacolarizzato, della realtà?
Per voi agenti immobiliari, i luoghi d’acquisto conservano un attrattiva segreta oppure li considerati, ormai, come dei luoghi obbligati di frequentazione perché, da qualche parte, bisogna pur procurarsi le vettovaglie?
Nello specifico:
siete dei “mangiatori di patate”? Cioè, per voi, un cibo vale l’altro, un prodotto non è diverso da un secondo, e l’unica guida agli acquisti è il miglior prezzo possibile?
Siete dei “concreti”? Cioè siete alla costante ricerca del miglior rapporto qualità - prezzo ma la vostra attenzione alla qualità del prodotto è, comunque, alta?
Siete dei “Nonni”? Il ruolo del consumatore vi va stretto, siete scettici sulla pubblicità e sulla promozioni ma i vostro obiettivo è, comunque, contenere i costi della spesa?
Oppure, per voi, lo shopping è un paziente lavoro di ricerca del prezzo più conveniente perché siete legati a stringenti vincoli di budget?
Rappresentate la fortunata minoranza degli abbienti che hanno un reddito superiore alla media? Per voi, l’esperienza dello shopping è manifestare il potere economico di cui godete?
Se è così, il vostro film preferito è sicuramente “Colazione da Tiffany”.
Cosa avete da replicare?