Sappiamo, ormai, tutti che, in Italia, la percentuale delle vendite immobiliari, intermediate dagli agenti immobiliari, è scandalosamente bassa. Si aggira sul 45 - 50% del totale, un valore da paese sottosviluppato.
Oltre alla congenita e acclarata diffidenza italiana per tutto ciò che ha il sapore di “incarico vendita”, di interposizione del terzo ( percepito come un “impiccione” ), di provvigioni da pagare, considerate come spesa inutile….ecc ecc… esisteranno anche cause contingenti che ostacolano un incremento del numero delle mediazioni sugli affari immobiliari.
L’innata cautela e circospezione italiana non si può, certo, sconfiggere in breve tempo ma quali potrebbero essere quegl’altri motivi, accessori e facilmente superabili, che si aggiungono, come piombo al primo, fino ad impedire al mercato immobiliare di iniziare a volare, sempre più alto, sulle ali dei mediatori?
E, una volta individuati, cosa fare per rimuoverli, una volta per tutte?
Oltre alla congenita e acclarata diffidenza italiana per tutto ciò che ha il sapore di “incarico vendita”, di interposizione del terzo ( percepito come un “impiccione” ), di provvigioni da pagare, considerate come spesa inutile….ecc ecc… esisteranno anche cause contingenti che ostacolano un incremento del numero delle mediazioni sugli affari immobiliari.
L’innata cautela e circospezione italiana non si può, certo, sconfiggere in breve tempo ma quali potrebbero essere quegl’altri motivi, accessori e facilmente superabili, che si aggiungono, come piombo al primo, fino ad impedire al mercato immobiliare di iniziare a volare, sempre più alto, sulle ali dei mediatori?
E, una volta individuati, cosa fare per rimuoverli, una volta per tutte?