Dal primo Luglio una nuova normativa esige che i rogiti devono essere "perfetti" dal punto di vista catastale.
Infatti occorre che l'atto di compravendita immobiliare contenga un esplicito riferimento alla planimetria depositata al Catasto; il notariano ha già puntualizzato che, in realtà, non è obbligatorio allegare all'atto una copia conforme della pianta, ma l'operazione è sicuramente consigliabile. Il punto più complesso è un altro: il venditore deve dichiarare che l'immobile al momento del trasferimento è conforme ai dati catastali e alle planimetrie.
Ma tutta questa ( improvvisa) esigenza di precisione e di legittimità può intralciare il normale andamento del mercato delle case, frenandolo e quasi intimidendolo?
Oppure i contratti fatti bene, "impegnando" più del solito la Fede Pubblica del Notaio, possono essere un ottimo volano per lo scambio immobiliare degli italiani?
Infatti occorre che l'atto di compravendita immobiliare contenga un esplicito riferimento alla planimetria depositata al Catasto; il notariano ha già puntualizzato che, in realtà, non è obbligatorio allegare all'atto una copia conforme della pianta, ma l'operazione è sicuramente consigliabile. Il punto più complesso è un altro: il venditore deve dichiarare che l'immobile al momento del trasferimento è conforme ai dati catastali e alle planimetrie.
Ma tutta questa ( improvvisa) esigenza di precisione e di legittimità può intralciare il normale andamento del mercato delle case, frenandolo e quasi intimidendolo?
Oppure i contratti fatti bene, "impegnando" più del solito la Fede Pubblica del Notaio, possono essere un ottimo volano per lo scambio immobiliare degli italiani?