Il suo amico Alberico aveva apprezzato così tanto questo suo “consiglio” da affidargli, seduta stante, la vendita della sua prestigiosa villa con piscina, posta nei pressi dell’ Insugherata, zona Nord Ovest di Roma.
Fosco Rebuschini ci era rimasto quasi di sasso, piacevolmente sbalordito di fronte a tanto ben di Dio – un villone da mille e una notte - che aveva acquisito senza rimetterci neanche una stilla di sudore. Cosa che non gli era mai capitato, in 32 anni di professione.
Ecco cosa, a volte, si guadagna nel dare, ad un amico, un consiglio spassionato e sincero e che sgorga direttamente dal cuore…
Ma il bello doveva ancora venire…
Il giorno dopo, Fosco Rebuschini, si reca nell’abitazione del suo amico Alberico per trattare l’acquisizione della villa con piscina che il suo amico doveva sbolognare a tutti i costi perché, ormai, era diventato cittadino argentino e, soprattutto, un ricchissimo imprenditore nel settore della carne in scatola. Un settore che, in Argentina, non conosceva crisi di sorta.
Ormai, in Italia, non ci sarebbe più tornato e un’immobile simile che era appartenuto, prima che lui l’acquistasse per un pugno di lenticchie, ad un notissimo famosissimo divo del cinema degli anni trenta-quaranta, poi finito nella polvere e schiavo della bottiglia, era per lui una palla al piede e fonte di scocciature, per le spese di manutenzione, per i costi di sorveglianza e, soprattutto, per il notevolissimo carico tributario a cui era sottoposto dall’esossimo fisco italiano.
Allora, tanto meglio liberarsene al prezzo migliore possibile che si sarebbe potuto realizzare.
Il suo amico mediatore Fosco Rebuschini, che aveva incontrato per caso in un bar di Piazza Navona, lo aveva convinto con il suo discorso sulle dote umane e sulla capacità che deve avere un agente immobiliare a prendersi cura del cliente.
Ecco, lui era appunto un cliente che si voleva mettere nelle mani “amorevoli” del suo amico Fosco: vediamo in che modo si sarebbe “preso cura” di lui.
Sono sicuro che non mi tradirà e tutelerà i miei interressi di venditore.
In un certo modo, lo metteva alla prova, lo sfidava, come spesso un imprenditore di successo fa con colleghi e concorrenti…
Fosco Rebuschini, dopo aver acquisito, con un contratto scritto in esclusiva, con provvigione dell’ 1.5%, il pezzo unico del suo amico, un villone che sembrava “galleggiare” fuori dal tempo a causa del suo stile sovrabbondante, che era un misto, in un magico equilibrio, tra l’arabico e il barocco, riesce con un paio di telefonate, ben mirate e a chi di dovere ( lui a Roma, dopo 32 anni di carriera, conosceva tutte le pedine giuste nei posti giusti…), di appurare che la villa non aveva nessun problema di tipo urbanistico, edilizio e ipotecario. Era totalmente libera da pesi e pregiudizi. Determinate migliorie e certe modifiche erano state sanate, in modo tombale, più di trenta anni fa.
Benissimo!
La fortuna continua ad arridermi, pensava, compiacendosi di sé, il dott. Fosco Rebuschini.
Questo immobile, enorme, monumentale, prestigiosissimo, dallo stile bizzarro e raro, almeno qui a Roma, se vogliamo dal gusto anche un po’ cafone, anzi trash, come si dice adesso, è immediatamente commerciabile, senza nessun problema giuridico che possa ostare il rogito!
Ma la cosa più clamorosa è che Alberico mi ha autorizzato, addirittura, a che il prezzo lo stabilisca il cliente compratore! Ma vi rendete conto? Il prezzo lo farà l’acquirente!
Mai incontrato un venditore di casa, in più di trent’anni che faccio questo lavoro, che mi consente di accettare il prezzo che farà l’acquirente!
Devo avere proprio un sedere…
Però devo riuscire a vederla in un mese, l’esclusiva scade, infatti, tra trenta giorni.
Si, va bene, ma a che la vendo ‘sta villona da mille e una notte?
I miei clienti dell’ultimo anno, quel Caio, quel Tizio, quel Sempronio, ma no…non sono soggetti da villa araba…Al massimo di un attico alla Magliana.
E se l’ammollo a Mevio? Ma che dico? Ultimamente ha avuto problemi a pagare, persino, le rate del mutuo della villetta al mare…figurarsi…
E se ci provo con Amleto? Ma no…. quello mi fa solo perdere tempo, è un eterno indeciso. In un anno mi ha revocato ben tre proposte d’acquisto…
Già, se provassi ad offrirla ad Otello? Sicuro! Quello ha la grana vera, per via delle 10 concessionarie di camion e veicoli commerciali che ha in giro per l’ Italia, ma, ma… no! Adesso che ci penso, si sta separando dalla moglie che lo ha reso cornuto e lui è letteralmente a pezzi…voleva un bene a sua moglie!! …Gli e crollato il mondo addosso…Non credo sia nell’umore giusto di comprarsi una villa, ora che la famiglia si dimezza….
La testa del dott, Rebuschini è un vulcano in eruzione, passa in rassegna, in pochi minuti, tutti i profili di possibili acquirenti che, poi, non sono una moltitudine sconfinata, per via del costo di quella villa….
Riccardo Aurora? Mah…
Simone Patrizi? Boh…
Renato Nelli? Non lo so…
Paolo Tarlini? Ma no…
Ma ecco, all’improvviso, l’ispirazione, l’illuminazione, la lampadina che si accende!
Ma come non averci pensato prima!
Ma certo, questa villa è l’immobile giusto per lo Scocciatore, l’Incontentabile, l’eterno Schizzinoso, lo Schifiltoso dai gusti difficilissimi, quello che vuole il massimo pagando, però, il minimo, colui che desidera sempre comprare una abitazione signorile, magari con parco all’inglese e piscina olimpionica, pagandola come un appartamento alla Tuscolana, perché ci vede sempre mille difetti e carenze!
Sembra quasi una figura mitica, una specie di archetipo della scocciatura universale, invece, purtroppo, è tremendamente reale!
Questo tipo è il tormento di noi agenti immobiliari di un certo livello, il nostro castigo. Una specie di supplizio di Tantalo.
E’ colui che promette sempre di voler comprare spendendo a milioni, quello, verso cui ti prodighi in modo generoso e senza risparmio, con la speranza di una generosa provvigione, quello che ti sbatte sotto il naso e te lo fa annusare pure, il libretto degli assegni pronto per la firma, ma che, poi, per un cavillo, un pretesto, una sottigliezza, un ragionamento capzioso, si tira sempre indietro, pretendendo persino le scuse e i salamelecchi.
Un tipo così pretende che tu gli cavi, letteralmente, il latte dalla cicoria!
Ma quello è, altresì, un Paperon De’ Paperoni, ricco sfondato, ma esattamente come il famoso Papero, non scuce una lira se non ci vede l’affare sicuro per lui!
Come si chiama? Caio Cestio è il suo nome, esattamente come il “padrone” della famosa Piramide posta in Roma, zona San Paolo. Paradossi e scherzi della Storia!
Bene adesso mi vendico con Caio Cestio, anche a nome di tutti gli altri mediatori di Roma e provincia! E che gusto proverò!
Scocciatore della malora, volevi il villone a prezzo di realizzo, che celebrasse la tua ricchezza e il tuo successo nella vita? E te lo do io, dovessi sbatterterlo sul grugno!
Non volevi pagare la provvigione? Ma io te la farò pagare doppia! E in tutta legalità! Vedrai, vedrai, come ti concio!
Il mio carissimo amico Alberico mi ha fornito, involontariamente, di tutti gli strumenti e di ogni margine di manovra per incastralo, ‘sto grossista di granaglie.
Bene, domani lo convoco in ufficio ‘sto miliardario a palate e, giuro, non dovessi più chiamarmi Fosco Rebuschini, che, in un paio d’ore gli faccio firmare il preliminare, per il villone trash, e gli faccio scucire la provvigione doppia!
E me la pagherà bene la villa, altro che prezzo di realizzo! Quanti milioni dovrà scucire l'uno sull'altro!
Ormai, ho imparato a conoscerli i miei polli!
Ho un debito di riconoscenza con Alberico, non gli posso, certo, commercializzare il suo immobile a prezzo di saldo, anche se lui, in un certo senso, mi ha autorizzato a farlo. Gli ho detto, si o no, che io mi PRENDO CURA DEL CLIENTE?
Bene, assunti voi le veste dell’ottimo agente Fosco Rebuschini, illustrate, cari operatori immobiliari, in che modo procedereste per pervenire alla conclusione dell’importante affare immobiliare.
Fosco Rebuschini ci era rimasto quasi di sasso, piacevolmente sbalordito di fronte a tanto ben di Dio – un villone da mille e una notte - che aveva acquisito senza rimetterci neanche una stilla di sudore. Cosa che non gli era mai capitato, in 32 anni di professione.
Ecco cosa, a volte, si guadagna nel dare, ad un amico, un consiglio spassionato e sincero e che sgorga direttamente dal cuore…
Ma il bello doveva ancora venire…
Il giorno dopo, Fosco Rebuschini, si reca nell’abitazione del suo amico Alberico per trattare l’acquisizione della villa con piscina che il suo amico doveva sbolognare a tutti i costi perché, ormai, era diventato cittadino argentino e, soprattutto, un ricchissimo imprenditore nel settore della carne in scatola. Un settore che, in Argentina, non conosceva crisi di sorta.
Ormai, in Italia, non ci sarebbe più tornato e un’immobile simile che era appartenuto, prima che lui l’acquistasse per un pugno di lenticchie, ad un notissimo famosissimo divo del cinema degli anni trenta-quaranta, poi finito nella polvere e schiavo della bottiglia, era per lui una palla al piede e fonte di scocciature, per le spese di manutenzione, per i costi di sorveglianza e, soprattutto, per il notevolissimo carico tributario a cui era sottoposto dall’esossimo fisco italiano.
Allora, tanto meglio liberarsene al prezzo migliore possibile che si sarebbe potuto realizzare.
Il suo amico mediatore Fosco Rebuschini, che aveva incontrato per caso in un bar di Piazza Navona, lo aveva convinto con il suo discorso sulle dote umane e sulla capacità che deve avere un agente immobiliare a prendersi cura del cliente.
Ecco, lui era appunto un cliente che si voleva mettere nelle mani “amorevoli” del suo amico Fosco: vediamo in che modo si sarebbe “preso cura” di lui.
Sono sicuro che non mi tradirà e tutelerà i miei interressi di venditore.
In un certo modo, lo metteva alla prova, lo sfidava, come spesso un imprenditore di successo fa con colleghi e concorrenti…
Fosco Rebuschini, dopo aver acquisito, con un contratto scritto in esclusiva, con provvigione dell’ 1.5%, il pezzo unico del suo amico, un villone che sembrava “galleggiare” fuori dal tempo a causa del suo stile sovrabbondante, che era un misto, in un magico equilibrio, tra l’arabico e il barocco, riesce con un paio di telefonate, ben mirate e a chi di dovere ( lui a Roma, dopo 32 anni di carriera, conosceva tutte le pedine giuste nei posti giusti…), di appurare che la villa non aveva nessun problema di tipo urbanistico, edilizio e ipotecario. Era totalmente libera da pesi e pregiudizi. Determinate migliorie e certe modifiche erano state sanate, in modo tombale, più di trenta anni fa.
Benissimo!
La fortuna continua ad arridermi, pensava, compiacendosi di sé, il dott. Fosco Rebuschini.
Questo immobile, enorme, monumentale, prestigiosissimo, dallo stile bizzarro e raro, almeno qui a Roma, se vogliamo dal gusto anche un po’ cafone, anzi trash, come si dice adesso, è immediatamente commerciabile, senza nessun problema giuridico che possa ostare il rogito!
Ma la cosa più clamorosa è che Alberico mi ha autorizzato, addirittura, a che il prezzo lo stabilisca il cliente compratore! Ma vi rendete conto? Il prezzo lo farà l’acquirente!
Mai incontrato un venditore di casa, in più di trent’anni che faccio questo lavoro, che mi consente di accettare il prezzo che farà l’acquirente!
Devo avere proprio un sedere…
Però devo riuscire a vederla in un mese, l’esclusiva scade, infatti, tra trenta giorni.
Si, va bene, ma a che la vendo ‘sta villona da mille e una notte?
I miei clienti dell’ultimo anno, quel Caio, quel Tizio, quel Sempronio, ma no…non sono soggetti da villa araba…Al massimo di un attico alla Magliana.
E se l’ammollo a Mevio? Ma che dico? Ultimamente ha avuto problemi a pagare, persino, le rate del mutuo della villetta al mare…figurarsi…
E se ci provo con Amleto? Ma no…. quello mi fa solo perdere tempo, è un eterno indeciso. In un anno mi ha revocato ben tre proposte d’acquisto…
Già, se provassi ad offrirla ad Otello? Sicuro! Quello ha la grana vera, per via delle 10 concessionarie di camion e veicoli commerciali che ha in giro per l’ Italia, ma, ma… no! Adesso che ci penso, si sta separando dalla moglie che lo ha reso cornuto e lui è letteralmente a pezzi…voleva un bene a sua moglie!! …Gli e crollato il mondo addosso…Non credo sia nell’umore giusto di comprarsi una villa, ora che la famiglia si dimezza….
La testa del dott, Rebuschini è un vulcano in eruzione, passa in rassegna, in pochi minuti, tutti i profili di possibili acquirenti che, poi, non sono una moltitudine sconfinata, per via del costo di quella villa….
Riccardo Aurora? Mah…
Simone Patrizi? Boh…
Renato Nelli? Non lo so…
Paolo Tarlini? Ma no…
Ma ecco, all’improvviso, l’ispirazione, l’illuminazione, la lampadina che si accende!
Ma come non averci pensato prima!
Ma certo, questa villa è l’immobile giusto per lo Scocciatore, l’Incontentabile, l’eterno Schizzinoso, lo Schifiltoso dai gusti difficilissimi, quello che vuole il massimo pagando, però, il minimo, colui che desidera sempre comprare una abitazione signorile, magari con parco all’inglese e piscina olimpionica, pagandola come un appartamento alla Tuscolana, perché ci vede sempre mille difetti e carenze!
Sembra quasi una figura mitica, una specie di archetipo della scocciatura universale, invece, purtroppo, è tremendamente reale!
Questo tipo è il tormento di noi agenti immobiliari di un certo livello, il nostro castigo. Una specie di supplizio di Tantalo.
E’ colui che promette sempre di voler comprare spendendo a milioni, quello, verso cui ti prodighi in modo generoso e senza risparmio, con la speranza di una generosa provvigione, quello che ti sbatte sotto il naso e te lo fa annusare pure, il libretto degli assegni pronto per la firma, ma che, poi, per un cavillo, un pretesto, una sottigliezza, un ragionamento capzioso, si tira sempre indietro, pretendendo persino le scuse e i salamelecchi.
Un tipo così pretende che tu gli cavi, letteralmente, il latte dalla cicoria!
Ma quello è, altresì, un Paperon De’ Paperoni, ricco sfondato, ma esattamente come il famoso Papero, non scuce una lira se non ci vede l’affare sicuro per lui!
Come si chiama? Caio Cestio è il suo nome, esattamente come il “padrone” della famosa Piramide posta in Roma, zona San Paolo. Paradossi e scherzi della Storia!
Bene adesso mi vendico con Caio Cestio, anche a nome di tutti gli altri mediatori di Roma e provincia! E che gusto proverò!
Scocciatore della malora, volevi il villone a prezzo di realizzo, che celebrasse la tua ricchezza e il tuo successo nella vita? E te lo do io, dovessi sbatterterlo sul grugno!
Non volevi pagare la provvigione? Ma io te la farò pagare doppia! E in tutta legalità! Vedrai, vedrai, come ti concio!
Il mio carissimo amico Alberico mi ha fornito, involontariamente, di tutti gli strumenti e di ogni margine di manovra per incastralo, ‘sto grossista di granaglie.
Bene, domani lo convoco in ufficio ‘sto miliardario a palate e, giuro, non dovessi più chiamarmi Fosco Rebuschini, che, in un paio d’ore gli faccio firmare il preliminare, per il villone trash, e gli faccio scucire la provvigione doppia!
E me la pagherà bene la villa, altro che prezzo di realizzo! Quanti milioni dovrà scucire l'uno sull'altro!
Ormai, ho imparato a conoscerli i miei polli!
Ho un debito di riconoscenza con Alberico, non gli posso, certo, commercializzare il suo immobile a prezzo di saldo, anche se lui, in un certo senso, mi ha autorizzato a farlo. Gli ho detto, si o no, che io mi PRENDO CURA DEL CLIENTE?
Bene, assunti voi le veste dell’ottimo agente Fosco Rebuschini, illustrate, cari operatori immobiliari, in che modo procedereste per pervenire alla conclusione dell’importante affare immobiliare.