Antonello

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Mediazione civile: definiti i requisiti dei mediatori

L’Ance spiega che con il DM n. 180 del 18 ottobre 2010 (GU n. 258 del 4/11 2010) il ministero della Giustizia ha delineato i criteri per l’istituzione del registro degli organismi abilitati a svolgere l’attività di mediazione ai sensi del D. Lgs. n. 28 del 4/3/2010.Il regolamento individua poi le modalità per l’iscrizione del suddetto registro che sarà istituito presso il Ministero della Giustizia e i requisiti richiesti per l’esercizio della funzione di mediatore.Il percorso di riforma della giustizia civile ha, infatti, introdotto nel nostro ordinamento l’istituto della mediazione quale strumento alternativo all`ordinario rito civile per la risoluzione delle controversie sorte in materia civile e commerciale purché non vertenti su diritti indisponibili.L’Ance aggiunge che per alcune specifiche fattispecie dove il tasso di conflittualità è piuttosto elevato (es. condominio, successioni, contratti bancari e assicurativi ecc.) il tentativo di risoluzione delle controversie attraverso la mediazione costituirà a partire dal 20 marzo 2011 vera e propria condizione di procedibilità per l’instaurazione del successivo rito davanti al giudice ordinario. L’Ance spiega che l’attività di mediazione secondo le indicazioni del D. Lgs n. 28/2010 deve essere svolta da organismi professionali e indipendenti iscritti in un apposito registro suddiviso a sua volta in distinte sezioni a seconda che si tratti di enti pubblici o privati. Condizioni particolari sono riservate agli organismi costituiti dalle Camere di commercio e dai consigli degli ordini professionali. Tali organismi così accreditati devono avere al loro interno un numero minimo di «mediatori» ossia di soggetti appositamente formati ed esperti nella materia oggetto della controversia che saranno nominati, di volta in volta. dall’organismo di conciliazione al quale le parti private decidono di rivolgersi. Ai fini dell’iscrizione all’albo degli organismi di conciliazione verrà valutata la capacità finanziaria e organizzativa dell’ente richiedente nonché la compatibilità dell’attività di mediazione con l’oggetto sociale o lo scopo associativo più i requisiti di onorabilità e il possesso di apposita polizza assicurativa.Per garantire la formazione dei mediatori il DM prevede anche la istituzione di un elenco degli enti che dovranno svolgere corsi iniziali della durata minima di 50 ore sia teorici che pratici nonché di distinti percorsi di aggiornamento di durata non inferiore a 18 ore biennali.Il DM stabilisce, infine, anche i criteri per la determinazione dell’indennità spettante al mediatore per lo svolgimento del suo incarico. Per l’avvio della pratica è prevista in ogni caso una spesa minima di 40 euro.

Si aprono nuovi orizzonti per la nostra categoria??????
 

MaxMatteo

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:shock:

se fosse così sarebbe interessante...

Ma quli e quante capacità dovremmo avere? Sembra più materia da avv...

Comunque grazie Antonello per questa notizia, chissà se qualcuno può approfondire...
 

Antonello

Nuovo Iscritto
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
In allegato il regolamento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
C'è qualche spiraglio per qualcuno di noi.
Da leggere.
[
URL=http://www.giustizia.it/resources/cms/documents/DM_mediazione.pdf[/URL]​
 

Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Mi sembra, però, che il corso sia aperto solo a tutti i laureati in materie giuridiche ed economiche (anche con laurea triennale) nonché notai, ragionieri commercialisti e consulenti del lavoro iscritti all’albo.

Quindi, anche se io, per es., sono laureata in filosofia non dovrei possedere il requisito...:confuso:

Mi interesserò...

Silvana
 

Alessandro Frisoli

Fondatore
Agente Immobiliare
.Il percorso di riforma della giustizia civile ha, infatti, introdotto nel nostro ordinamento l’istituto della mediazione quale strumento alternativo all`ordinario rito civile per la risoluzione delle controversie sorte in materia civile e commerciale purché non vertenti su diritti indisponibili.L’Ance aggiunge che per alcune specifiche fattispecie dove il tasso di conflittualità è piuttosto elevato (es. condominio, successioni, contratti bancari e assicurativi ecc.) il tentativo di risoluzione delle controversie attraverso la mediazione costituirà a partire dal 20 marzo 2011 vera e propria condizione di procedibilità per l’instaurazione del successivo rito davanti al giudice ordinario

Penso che a noi non interessi un granchè :confuso:
 

bravehearth

Membro Attivo
Agente Immobiliare
più che un' interesse per fini lavorativi la notizia per me ha interesse dal punto di vista di riqualificazione della professione
che sarebbe ora che non venisse più bistrattata e maltrattata da chiunque ne abbia voglia. :sorrisone:
 

stepp

Membro Attivo
Privato Cittadino
il decreto è abbastanza chiaro riguardo all'ambito professionale che il mediatore andrà a svolgere: si parla infatti di ricerca di un accordo amichevole per la composizione di una controversia; non credo c'entri nulla con il settore immobiliare:
Art 1 lett.
c) «mediazione»: l’attività, comunque denominata,
svolta da un terzo imparziale e finalizzata ad assistere due
o più soggetti sia nella ricerca di un accordo amichevole
per la composizione di una controversia, sia nella formulazione
di una proposta per la risoluzione della stessa;
d) «mediatore»: la persona o le persone fisiche che,
individualmente o collegialmente, svolgono la mediazione
rimanendo prive, in ogni caso, del potere di rendere
giudizi o decisioni vincolanti per i destinatari del servizio
medesimo

In ogni caso la legge specifica che sono richieste: laurea triennale o magistrale oppure, in alternativa, iscrizione a ordine professionale.
 

Antonello

Nuovo Iscritto
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
non credo c'entri nulla con il settore immobiliare

Ho pensato che un mediatore immobiliare, con laurea in giurisprudenza o altre richieste dal decreto, possa svolgere con professionalità anche questa mediazione.
Sono esclusi in tanti, quelli senza titoli.
La colpa non è della legge che li ha esclusi.
Si sono autoesclusi, non andando più a studiare e pensando che fare l'Agente Immobiliare senza aver studiato un fico secco si poteva campare alla grande.
Comunque se un giovane appena diplomato si iscrivesse a qualche laurea triennale richiesta dal decreto, secondo me, ha una porta in più aperta.
 

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