Siamo ancora tutti attoniti ed esterrefatti davanti alle immagini televisive del tremendo terremoto che ha colpito, qualche giorno fa, il Giappone.
Un sisma di una forza incredibile e mostruosa che è stata calcolata in circa 9 gradi della scala Richter.
Praticamente un’apocalisse.
Dopo qualche minuto, ripresomi dallo sconcerto, mi sono subito chiesto:
E se un terremoto di tale forza spaventosa avesse colpito l’Italia?
( Permetto a tutti di toccarsi…)
Quanti morti avrebbe provocato, quante distruzioni avrebbe causato?
Oggi, l’ex responsabile della Protezione Civile, Guido Bertolaso, ha rilasciato, sul principale quotidiano italiano, questa dichiarazione, riportata su tutti i blog di informazione italiani:
''Questo terremoto giapponese e' di circa 20mila volte più potente di quello dell'Aquila. Credo che dopo aver devastato tutte le province d'Abruzzo, un sisma di questa intensità avrebbe raggiunto Roma e l'avrebbe praticamente rasa al suolo''.
(I romani ritocchino ferro!)
Lo ha detto in un intervista al 'Corriere della Sera' l'ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso. ''Purtroppo'' il nostro Paese, ha spiegato Bertolaso, non ha le strutture antisismiche ne' i meccanismi di prevenzione del Giappone, anche se ''il 60% dell'Italia e' a rischio sismico''.
Dopo i terremoti di San Giuliano e dell'Aquila, ha ricordato Bertolaso ''sono stati fatti investimenti in tal senso, a disposizione delle Regioni ma anche dei privati'', in tutto ''un miliardo di euro''. Ma ''per mettere in sicurezza sismica gli edifici italiani servono almeno 20 miliardi di euro - ha sottolineato - Certo non si fa in un mese e nemmeno in un anno. E' una politica che deve essere portata avanti nel tempo, come hanno fatto i giapponesi dopo il terremoto di Kobe del 1995''
Ci pensate: un terremoto 20.000 volte più potente di quello che ha colpito, nel 2009,
L' Aquila!
In Italia avrebbe fatto più danni e vittime di alcune bomba atomiche.
Io ritengo sia utile discutere, all'indomani del terremoto che ha colpito il Giappone, sullo “stato dell’arte” dell’ edilizia italiana a prova di sisma. Mi sembra oppurtuno capire fino a che punto, nella nostra Nazione, é maturata la consapevolezza di vivere in una terra "sciantosa e ballerina", sempre pronta a fare una "mossa"!
A tale proposito, mi sembra esista una legge del Gennaio del 2008 che stabilisca tutte le norme tecniche per realizzare edifici che resistano alle calamità naturali.
Domando: quali sono i requisiti di sicurezza da rispettare, i materiali da utilizzare, i criteri di progettazione da adottare e le verifiche di staticità da effettuare sia per le nuove costruzioni che per quelle già esistenti?
Le disposizioni di legge antisismiche sono, a tutt’oggi, effettivamente applicate nelle nuove costruzioni edilizie?
Inoltre: esistono strumenti di controllo che permettono di verificare l’effettiva applicazione di tale legge sulle nuove
abitazioni?
Grazie.
Un sisma di una forza incredibile e mostruosa che è stata calcolata in circa 9 gradi della scala Richter.
Praticamente un’apocalisse.
Dopo qualche minuto, ripresomi dallo sconcerto, mi sono subito chiesto:
E se un terremoto di tale forza spaventosa avesse colpito l’Italia?
( Permetto a tutti di toccarsi…)
Quanti morti avrebbe provocato, quante distruzioni avrebbe causato?
Oggi, l’ex responsabile della Protezione Civile, Guido Bertolaso, ha rilasciato, sul principale quotidiano italiano, questa dichiarazione, riportata su tutti i blog di informazione italiani:
''Questo terremoto giapponese e' di circa 20mila volte più potente di quello dell'Aquila. Credo che dopo aver devastato tutte le province d'Abruzzo, un sisma di questa intensità avrebbe raggiunto Roma e l'avrebbe praticamente rasa al suolo''.
(I romani ritocchino ferro!)
Lo ha detto in un intervista al 'Corriere della Sera' l'ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso. ''Purtroppo'' il nostro Paese, ha spiegato Bertolaso, non ha le strutture antisismiche ne' i meccanismi di prevenzione del Giappone, anche se ''il 60% dell'Italia e' a rischio sismico''.
Dopo i terremoti di San Giuliano e dell'Aquila, ha ricordato Bertolaso ''sono stati fatti investimenti in tal senso, a disposizione delle Regioni ma anche dei privati'', in tutto ''un miliardo di euro''. Ma ''per mettere in sicurezza sismica gli edifici italiani servono almeno 20 miliardi di euro - ha sottolineato - Certo non si fa in un mese e nemmeno in un anno. E' una politica che deve essere portata avanti nel tempo, come hanno fatto i giapponesi dopo il terremoto di Kobe del 1995''
Ci pensate: un terremoto 20.000 volte più potente di quello che ha colpito, nel 2009,
L' Aquila!
In Italia avrebbe fatto più danni e vittime di alcune bomba atomiche.
Io ritengo sia utile discutere, all'indomani del terremoto che ha colpito il Giappone, sullo “stato dell’arte” dell’ edilizia italiana a prova di sisma. Mi sembra oppurtuno capire fino a che punto, nella nostra Nazione, é maturata la consapevolezza di vivere in una terra "sciantosa e ballerina", sempre pronta a fare una "mossa"!
A tale proposito, mi sembra esista una legge del Gennaio del 2008 che stabilisca tutte le norme tecniche per realizzare edifici che resistano alle calamità naturali.
Domando: quali sono i requisiti di sicurezza da rispettare, i materiali da utilizzare, i criteri di progettazione da adottare e le verifiche di staticità da effettuare sia per le nuove costruzioni che per quelle già esistenti?
Le disposizioni di legge antisismiche sono, a tutt’oggi, effettivamente applicate nelle nuove costruzioni edilizie?
Inoltre: esistono strumenti di controllo che permettono di verificare l’effettiva applicazione di tale legge sulle nuove
abitazioni?
Grazie.