Scrive Sebastiano Messina in uno dei suoi irriverenti e grotteschi Bonsai su “La Repubblica”:
“L’anno prossimo non si pagherà più l’IMU e nemmeno la Tares, che doveva sostituire la Tarsu. Ci sarà una nuova tassa che non si chiamerà Taser, come la pistola che dà l’elettroshock, ma Trise. Il fatto è che la Trise, come un missile a tre stadi, contiene altre due tasse: la Tari e la Tasi. Se abitate nella vostra casa, pagate tutta la Trise, dunque sia la Tari che Tasi. Se siete un inquilino, pagate solo la Tari, ma anche una quota della Tasi. Se siete il padrone di casa, pagate la Tasi ma non la Tari. Più l’IMU, si capisce. Ma l’IMU, raddoppiata, la pagate anche se siete in affitto, su quell’appartamento dove abita vostra madre. Che però pagherà la Tari, lasciando a voi la Tasi che avete evitato sulla casa dove pagavate la Tarsu, e invece ora — scampata la Tares e aggirata la Taser — pagate solo la Tari ma non l’IMU. Adesso ripetete”.
A questa congerie di tasse strampalate e aggrovigliate, si è poi aggiunta l’IRPEF fondiaria sulle seconde case sfitte nel comune di residenza, prima messa, poi tolta, poi reintrodotta all’ultimo secondo, con effetto retroattivo (alla faccia dello Statuto del contribuente), già a partire da quest’anno di imposta. Insomma, il solito pasticciaccio all’italiana. Ricordate la parola d’ordine del Governo? Semplificazione.
“L’anno prossimo non si pagherà più l’IMU e nemmeno la Tares, che doveva sostituire la Tarsu. Ci sarà una nuova tassa che non si chiamerà Taser, come la pistola che dà l’elettroshock, ma Trise. Il fatto è che la Trise, come un missile a tre stadi, contiene altre due tasse: la Tari e la Tasi. Se abitate nella vostra casa, pagate tutta la Trise, dunque sia la Tari che Tasi. Se siete un inquilino, pagate solo la Tari, ma anche una quota della Tasi. Se siete il padrone di casa, pagate la Tasi ma non la Tari. Più l’IMU, si capisce. Ma l’IMU, raddoppiata, la pagate anche se siete in affitto, su quell’appartamento dove abita vostra madre. Che però pagherà la Tari, lasciando a voi la Tasi che avete evitato sulla casa dove pagavate la Tarsu, e invece ora — scampata la Tares e aggirata la Taser — pagate solo la Tari ma non l’IMU. Adesso ripetete”.
A questa congerie di tasse strampalate e aggrovigliate, si è poi aggiunta l’IRPEF fondiaria sulle seconde case sfitte nel comune di residenza, prima messa, poi tolta, poi reintrodotta all’ultimo secondo, con effetto retroattivo (alla faccia dello Statuto del contribuente), già a partire da quest’anno di imposta. Insomma, il solito pasticciaccio all’italiana. Ricordate la parola d’ordine del Governo? Semplificazione.