Le sentenze cominciano ad essere tutte nella stessa direzione ed io ne sono ben contento. Riguardo il mancato rispetto delle normative edilizie, l'esatta intestazione dell'immobile e le trascrizioni pregiudizievoli da tempo l'agente immobiliare ha solo due strade secondo me. Se vuole fare un buon lavoro e non rischiare, la prima strada è prendersi l'onere di fare le verifiche col proprio professionista comunicando esattamente l'esito di queste verifiche e l'eventuale rimedio a qualche problema, è la strada che percorro io e che mi faccio ripagare (assieme ad altre accortezze) con provvigioni che reputo adeguate e non certo economiche.In un caso affrontato in Cassazione, niente provvigione all'agente che non comunica all'acquirente la presenza di abusi edilizi.
L'agente immobiliare ha l'onere di comunicare i fatti conoscibili con la comune diligenza
L’agente immobiliare che non comunica al promissario acquirente l’esistenza di abusi edilizi sull’immobile oggetto di compravendita perde il diritto alla ...news.avvocatoandreani.it
La seconda strada è scrivere sempre (sempre) chi deve fare cosa. Quindi, ad esempio, che parte venditrice effettuerà le verifiche e gli eventuali allineamenti/sanatorie a proprie cure e spese, esortandolo a farle nel periodo che intercorre tra la proposta e la sua accettazione. E' un sistema che libera l'agenzia da resposabilità, evita che si trasferisca del denaro prima delle verifiche tutelando le parti. Ha un difetto, che mi ha fatto propendere per la prima opzione, ovvero che l'agenzia potrebbe scoprire un problema dopo aver già lavorato sull'immobile. Per questo appena preso l'incarico, a parte le questioni catastali che vedo da solo, chiedo all'architetto di controllare cosa c'è in Comune e se emerge qualcosa di sospetto approfondire (e faccio la visura ipotecaria). Queste sentenze stanno fortunatamente dando qualche responsabilità in più agli agenti, creando almeno su alcune questioni, una maggior (necessaria) professionalità.