Vi espongo il mio caso.
Un cliente si presenta in studio perché dice di aver fatto una visura catastale del suo immobile, una villa, e di aver notato che la proprietà è rimasta intestata ai vecchi proprietari.
In effetti, faccio la visura e la cosa è confermata. Mi fa vedere l’atto di provenienza. Nel 1972 ha acquistato dai signori proprietari un C2 di circa 140mq.
Il mio cliente, dopo aver acquistato il C2, nel 1971, dà incarico ad un ingegnere di fare il progetto per trasformare il magazzino (con annesso giardino) in villetta. Eminentemente qualcosa non è andata come doveva andare perché faccio notare al cliente che nella visura l’immobile oltre ad avere ancora i vecchi proprietari (ma gli spiego che è il problema minore in quanto fa prova l’atto notarile che è regolarmente registrato) l’immobile ha ancora la vecchia destinazione, cioè C2. Perciò inizio a indagare per capire qual è la situazione reale dell’immobile.
Lo invito a trovare tutte le carte della ristrutturazione e, calcolando che parliamo del 1971, la Licenza di costruire. Mi dice di non avere quelle carte, in effetti non ha un progetto e nulla. Mi viene in mente che possa averlo l’ingegnere dell’epoca perciò dico al cliente di contattarlo e chiedere.
Il giorno dopo il cliente torna e mi dice che l’ingegnere, visibilmente caduto dalle nuvole, dice che non ha nulla, insomma liquida la cosa con superficialità.
Parlo con un mio geometra di fiducia col quale mi reco all’Uff. Tecnico del Comune per cercare qualche carteggio. Non c’è nulla di nulla. Nessuna carta che attesti una trasformazione/ristrutturazione da C2 a A7 (o al massimo A2), nulla. Il cliente afferma di aver sempre pagato l’ICI come abitazione.
A questo punto io risolverei la intestazione della proprietà con una semplice voltura catastale, ma ciò che è più complicato è la questione per cui in quel C2 adesso vive il mio cliente e lui, ovviamente, non sa come venire a capo della cosa. Vorrebbe passare ad abitazione e ritiene che il responsabile sia l’ingegnere.
Ora, eliminando l’ipotesi condono che tanto non ci sarà, io ricordavo che esisteva un T.U. che pagando oblazione desse la possibilità di sanare un immobile costruito senza permesso purché rispondesse ai requisiti urbanistici dell’epoca della costruzione e di quelli attuali, anche se c’è da capire cosa significa nel merito.
Avete consigli da darmi?
Un cliente si presenta in studio perché dice di aver fatto una visura catastale del suo immobile, una villa, e di aver notato che la proprietà è rimasta intestata ai vecchi proprietari.
In effetti, faccio la visura e la cosa è confermata. Mi fa vedere l’atto di provenienza. Nel 1972 ha acquistato dai signori proprietari un C2 di circa 140mq.
Il mio cliente, dopo aver acquistato il C2, nel 1971, dà incarico ad un ingegnere di fare il progetto per trasformare il magazzino (con annesso giardino) in villetta. Eminentemente qualcosa non è andata come doveva andare perché faccio notare al cliente che nella visura l’immobile oltre ad avere ancora i vecchi proprietari (ma gli spiego che è il problema minore in quanto fa prova l’atto notarile che è regolarmente registrato) l’immobile ha ancora la vecchia destinazione, cioè C2. Perciò inizio a indagare per capire qual è la situazione reale dell’immobile.
Lo invito a trovare tutte le carte della ristrutturazione e, calcolando che parliamo del 1971, la Licenza di costruire. Mi dice di non avere quelle carte, in effetti non ha un progetto e nulla. Mi viene in mente che possa averlo l’ingegnere dell’epoca perciò dico al cliente di contattarlo e chiedere.
Il giorno dopo il cliente torna e mi dice che l’ingegnere, visibilmente caduto dalle nuvole, dice che non ha nulla, insomma liquida la cosa con superficialità.
Parlo con un mio geometra di fiducia col quale mi reco all’Uff. Tecnico del Comune per cercare qualche carteggio. Non c’è nulla di nulla. Nessuna carta che attesti una trasformazione/ristrutturazione da C2 a A7 (o al massimo A2), nulla. Il cliente afferma di aver sempre pagato l’ICI come abitazione.
A questo punto io risolverei la intestazione della proprietà con una semplice voltura catastale, ma ciò che è più complicato è la questione per cui in quel C2 adesso vive il mio cliente e lui, ovviamente, non sa come venire a capo della cosa. Vorrebbe passare ad abitazione e ritiene che il responsabile sia l’ingegnere.
Ora, eliminando l’ipotesi condono che tanto non ci sarà, io ricordavo che esisteva un T.U. che pagando oblazione desse la possibilità di sanare un immobile costruito senza permesso purché rispondesse ai requisiti urbanistici dell’epoca della costruzione e di quelli attuali, anche se c’è da capire cosa significa nel merito.
Avete consigli da darmi?