Buongiorno a tutti e complimenti per l'utilissimo forum.
Ho raccolto una proposta per un bellissimo duplex di pregio.
Superattico rifinitissimo con materiali di alta qualità e sottostante attico anch'esso molto rifinito, collegati con scala interna.
Bene, la scala non è mai stata autorizzata dichiarata sanata accatastata, e il superattico non è altro che la soffitta, completamente compartimentata e dotata di bagni, anch'essa mai accatastata con le compartimentazioni che di fatto esistono.
Ad oggi risulta un appartamento di 60 mq con soffitta open space accatastata nella stessa scheda.
Premesso che il prezzo di vendita è giusto, che nella mia regione è appena stata approvata la legge per il recupero dei sottotetti e che il proponente l'acquisto è informato di tutta la situazione, ho preso la proposta e l'ho sottoposta a condizione sospensiva relativamente alla regolarizzazione urbanistica e catastale dell'immobile che dovrà essere reso conforme allo stato di fatto.
Nella proposta alla descrizione dell'immobile, ho indicato la composizione che dovrebbe avere senza abusi (cioè appartamento + soffitta).
Nelle dichiarazioni del venditore, ho indicato che il venditore ha dichiarato che l'immobile non è conforme catastalmente e urbanisticamente (scala interna + soffitta compartimentata).
Tra le condizioni particolari ho indicato la condizione sospensiva di cui sopra, volta ad ottenere la regolarizzazione necessaria quantomeno ad andare in atto per poi condonare.
Io ho fatto tutto il necessario per tutelare al massimo le parti, al punto che per come ho fatto la cosa nessuno rischia di perdere un euro se l'affare non si fà a causa delle irregolarità che si rivelassero non sanabili ed essendoci la condizione sospensiva non maturo neanche la provvigione. Il proponente non rischia neanche di perdere i costi di registrazione proposta visto che senza passaggio di denaro non registro, e una volta che la condizione si dovesse verificare andremo direttamente in compromesso e restituirò i primi assegni che fino a quel momento ho trattenuto.
La domanda è questa: sono titubante sul fatto che nella descrizione dell'immobile nella proposta ho inserito la composizione che l'immobile dovrebbe avere (che poi è in questo caso quella risultante dall'atto) e solo dopo nelle dichiarazioni ho inserito un riferimento alle difformità.
Avrei fatto meglio ad inserire la descrizione rispondente allo stato di fatto?
Scusatemi ma è la prima volta che affronto una difformità totale e mi ci stò arrovellando...
p.s. Il tutto al di là del fatto che la proposta in sè potrebbe essere nulla per i famosi motivi che tutti sappiamo.
Ho raccolto una proposta per un bellissimo duplex di pregio.
Superattico rifinitissimo con materiali di alta qualità e sottostante attico anch'esso molto rifinito, collegati con scala interna.
Bene, la scala non è mai stata autorizzata dichiarata sanata accatastata, e il superattico non è altro che la soffitta, completamente compartimentata e dotata di bagni, anch'essa mai accatastata con le compartimentazioni che di fatto esistono.
Ad oggi risulta un appartamento di 60 mq con soffitta open space accatastata nella stessa scheda.
Premesso che il prezzo di vendita è giusto, che nella mia regione è appena stata approvata la legge per il recupero dei sottotetti e che il proponente l'acquisto è informato di tutta la situazione, ho preso la proposta e l'ho sottoposta a condizione sospensiva relativamente alla regolarizzazione urbanistica e catastale dell'immobile che dovrà essere reso conforme allo stato di fatto.
Nella proposta alla descrizione dell'immobile, ho indicato la composizione che dovrebbe avere senza abusi (cioè appartamento + soffitta).
Nelle dichiarazioni del venditore, ho indicato che il venditore ha dichiarato che l'immobile non è conforme catastalmente e urbanisticamente (scala interna + soffitta compartimentata).
Tra le condizioni particolari ho indicato la condizione sospensiva di cui sopra, volta ad ottenere la regolarizzazione necessaria quantomeno ad andare in atto per poi condonare.
Io ho fatto tutto il necessario per tutelare al massimo le parti, al punto che per come ho fatto la cosa nessuno rischia di perdere un euro se l'affare non si fà a causa delle irregolarità che si rivelassero non sanabili ed essendoci la condizione sospensiva non maturo neanche la provvigione. Il proponente non rischia neanche di perdere i costi di registrazione proposta visto che senza passaggio di denaro non registro, e una volta che la condizione si dovesse verificare andremo direttamente in compromesso e restituirò i primi assegni che fino a quel momento ho trattenuto.
La domanda è questa: sono titubante sul fatto che nella descrizione dell'immobile nella proposta ho inserito la composizione che l'immobile dovrebbe avere (che poi è in questo caso quella risultante dall'atto) e solo dopo nelle dichiarazioni ho inserito un riferimento alle difformità.
Avrei fatto meglio ad inserire la descrizione rispondente allo stato di fatto?
Scusatemi ma è la prima volta che affronto una difformità totale e mi ci stò arrovellando...
p.s. Il tutto al di là del fatto che la proposta in sè potrebbe essere nulla per i famosi motivi che tutti sappiamo.