Ciao a tutti, vorrei sottoporre a tutti questa mia riflessione.
Ho letto spesso, anche su questo forum, che quando un immobile viene offerto o concluso a cifre diverse è da considerarsi un nuovo affare e per qusto si legittima un acquirente a rivolgersi ad una nuova agenzia pur avendo già visto l'immobile con un altra precedentemente.
Ma qual'è a vostro parere una percentuale indicativa per considerarlo Nuovo Affare.
A mio parere, ma ripeto è solo un mio parere, si potrebbe parlare di un 15%, al di sotto della quale la differenza tra prezzo concordato e prezzo offerto potrebbe rientrare nella trattabilità dell'oggetto. Capisco che dipende anche dagli usi che ci sono nelle varie zone.
In Versilia ad esempio, gli incarichi scritti,in esclusiva o no, sono poco in uso. La maggior parte dei proprietari da incarico verbale a più agenzie e a volte chiedendo un prezzo (es.300.000), ma dicendo che a un altro chiude l'affare (es. 270.000).
Mettiamo che un potenziale acquirente si rechi in un agenzia che chiede 300 vede l'immobile, non lo tratta, poco tempo dopo vede lo stesso immobile con un altra agenzia la quale sapendo che lo aveva già visto gli dice subito 270 e fa l'affare.
E' vero che 30.000 non sono bruscolini, e per l'acquirente è un bel risparmio (sul prezzo richiesto), ma l'esperienza mi insegna che nele trattative è normale una riduzione dal prezzo offerto. Mi spiego meglio, se nell'esempio fatto l'acquirente avesse trattato l'immobile con la prima agenzia si sarebbe arrivati alla stessa conclusione.
Cosa ne pensate?
Ho letto spesso, anche su questo forum, che quando un immobile viene offerto o concluso a cifre diverse è da considerarsi un nuovo affare e per qusto si legittima un acquirente a rivolgersi ad una nuova agenzia pur avendo già visto l'immobile con un altra precedentemente.
Ma qual'è a vostro parere una percentuale indicativa per considerarlo Nuovo Affare.
A mio parere, ma ripeto è solo un mio parere, si potrebbe parlare di un 15%, al di sotto della quale la differenza tra prezzo concordato e prezzo offerto potrebbe rientrare nella trattabilità dell'oggetto. Capisco che dipende anche dagli usi che ci sono nelle varie zone.
In Versilia ad esempio, gli incarichi scritti,in esclusiva o no, sono poco in uso. La maggior parte dei proprietari da incarico verbale a più agenzie e a volte chiedendo un prezzo (es.300.000), ma dicendo che a un altro chiude l'affare (es. 270.000).
Mettiamo che un potenziale acquirente si rechi in un agenzia che chiede 300 vede l'immobile, non lo tratta, poco tempo dopo vede lo stesso immobile con un altra agenzia la quale sapendo che lo aveva già visto gli dice subito 270 e fa l'affare.
E' vero che 30.000 non sono bruscolini, e per l'acquirente è un bel risparmio (sul prezzo richiesto), ma l'esperienza mi insegna che nele trattative è normale una riduzione dal prezzo offerto. Mi spiego meglio, se nell'esempio fatto l'acquirente avesse trattato l'immobile con la prima agenzia si sarebbe arrivati alla stessa conclusione.
Cosa ne pensate?