Il contratto di locazione, una volta registrato in telematico (come probabile), non può essere annullato: può essere solo risolto. Per annullarlo o per modificarlo (a patto che l’ufficio competente lo ritenga ammissibile) è necessario rivolgersi il prima possibile all’ufficio medesimo (l’eventuale imposta di registro e di bollo versata, in genere, non viene rimborsata).
Se il contratto è stato registrato telematicamente e non è stato allegato il file del contratto (che attesterebbe incontrovertibilmente la stipula di un contratto concordato art. 2, co. 3), un modo per uscirne senza farsi del male ci sarebbe
, però è praticabile solo se il locatore non richiede espressamente un 3+2, ad es. per godere dell’aliquota ridotta cedolare e dell’aliquota agevolata IMU.
Il locatore potrebbe inoltrare un’apposita istanza all’ufficio competente per la correzione di un dato erroneamente indicato sul modello RLI telematico, chiedendo di procedere alla correzione del codice L2 (locazione agevolata) in L1 (locazione a canone libero che, quindi, può essere superiore a quello massimo definito dall’accordo locale), integrando l’imposta di registro erroneamente versata (il software ha calcolato in automatico il 2% del 70% del canone annuo) con il modello F24 ELIDE (se il contratto è in cedolare, nessuna integrazione è dovuta).