Si può davvero parlare di “conoscenza” quando si tratta di internet?
L’accesso alla conoscenza è nel DNA di Google. La nostra raison d’être è di aiutare a organizzare l’informazione nel mondo e renderla universalmente accessibile e utile. Nell’attuale clima di preoccupata incertezza e mancanza di fiducia nel futuro, quello dell’accesso dell’uomo alla conoscenza e alla comprensione della realtà è un tema che non può che entusiasmare. Nel mio intervento a Rimini ho voluto però trasmettere anche il fatto che questa risorsa e questa libertà non devono essere date per garantite, ma devono essere curate, rispettate e usate responsabilmente. Internet mette a nostra disposizione una quantità incredibile di conoscenze, contenuti, esperienze e opinioni; inoltre, attraverso piattaforme di servizio come YouTube e i blog, fornisce gli strumenti per interagire con altri su questi contenuti e di crearne di nuovi. Tuttavia, internet non è il West selvaggio, senza regole e norme di comportamento: ci sono leggi, linee guida delle comunità, meccanismi di imposizione online e offline, e i singoli rimangono responsabili per le loro azioni quando queste libertà vengono usate male.
E se chi le usa non è ancora cosciente di quello che può avere in mano, come i minorenni?
Come società, come genitori, insegnanti, imprese e istituzioni ci spetta il ruolo di guidare, educare e proteggere gli utenti più giovani, soprattutto per le “norme di navigazione”, come succede quando i bambini cominciano a esplorare il mondo naturale attorno a loro. Con l’accesso all’informazione viene anche la responsabilità, individuale e collettiva, e questo è al centro della difesa delle nostre libertà in tutte le comunità, comprese le comunità online.
Non c’è il rischio di un’alienazione?
Internet non sostituisce il mondo fisico, è un facilitatore, un aiuto. Sotto questo profilo, il web stesso è solo un intermediario in questi scambi, così come il servizio postale o il telefono. Il fatto di essere una piattaforma neutrale e accessibile è uno dei fattori fondamentali della sua rapida adozione come sostegno alla libertà di espressione, alla democrazia, alla comunicazione e all’apprendimento. Per conservare la neutralità delle piattaforme ed evitare di considerarle responsabili dei contenuti generati dagli utenti è cruciale mantenere questi vantaggi.
Un’ultima domanda. Secondo lei, lo sviluppo di internet può realisticamente contribuire alla democratizzazione dei media e della società? Il caso dell’Iran, dove il social networking è diventato un mezzo per rompere la censura, potrà essere riprodotto in altre situazioni?
Siamo da molto tempo coscienti delle incredibili opportunità economiche che internet offre a consumatori e imprese. Solo ora cominciamo a capire quanto internet e l’immediatezza e trasparenza che esso offre possano giocare un ruolo fondamentale nel coinvolgere i cittadini nella politica e nel processo democratico, nello spingere governi e istituzioni a rendere conto delle loro azioni e delle loro politiche e nel sostenere i diritti umani e la libertà di espressione. Si pensi all’uso di internet, video e media sociali durante le recenti elezioni negli Stati Uniti per rendere possibile un rapporto a due vie tra candidati ed elettori, o all’importanza di singoli cittadini trasformati in giornalisti nelle recenti elezioni in Iran.
Questo è uno sviluppo estremamente emozionante, il poter diventare ciascuno di noi testimoni elettronici e promotori di trasparenza, legittimazione e responsabilità. L’informazione e la capacità di comunicare sono una risorsa incredibilmente potente. Come già detto, dobbiamo apprezzare, curare e rispettare le libertà che la sostengono.
fonte il sussidiario.net, intervista a Susan Pointer.
Un pochetto lunga lo so, ma mi sembrava un intervista interessante e concordo in pieno sulla democrazia che "produce" internet, un esempio lampante siamo noi con questo forum.
Non sono molto daccordo sulla tutela dei minori.
Siamo tutti maggiorenni e vaccinati, avete provato su google a digitare la parola sex e vedere cosa appare TRANQUILLAMENTE nel primo sito evidenziato? (non sono andato oltre).
Anni fa si fantasticava quando si vedeva una caviglia scoperta di una donna, oggi i nostri ragazzi vedono tutto e di piu, anzi vedono le prestazioni mirabolanti e forse qualcuno qualche complesso inizia a farseli da minorenne.
COme li tuteliamo i nostri ragazzi? il mio ne ha 17 di anni i vostri?
L’accesso alla conoscenza è nel DNA di Google. La nostra raison d’être è di aiutare a organizzare l’informazione nel mondo e renderla universalmente accessibile e utile. Nell’attuale clima di preoccupata incertezza e mancanza di fiducia nel futuro, quello dell’accesso dell’uomo alla conoscenza e alla comprensione della realtà è un tema che non può che entusiasmare. Nel mio intervento a Rimini ho voluto però trasmettere anche il fatto che questa risorsa e questa libertà non devono essere date per garantite, ma devono essere curate, rispettate e usate responsabilmente. Internet mette a nostra disposizione una quantità incredibile di conoscenze, contenuti, esperienze e opinioni; inoltre, attraverso piattaforme di servizio come YouTube e i blog, fornisce gli strumenti per interagire con altri su questi contenuti e di crearne di nuovi. Tuttavia, internet non è il West selvaggio, senza regole e norme di comportamento: ci sono leggi, linee guida delle comunità, meccanismi di imposizione online e offline, e i singoli rimangono responsabili per le loro azioni quando queste libertà vengono usate male.
E se chi le usa non è ancora cosciente di quello che può avere in mano, come i minorenni?
Come società, come genitori, insegnanti, imprese e istituzioni ci spetta il ruolo di guidare, educare e proteggere gli utenti più giovani, soprattutto per le “norme di navigazione”, come succede quando i bambini cominciano a esplorare il mondo naturale attorno a loro. Con l’accesso all’informazione viene anche la responsabilità, individuale e collettiva, e questo è al centro della difesa delle nostre libertà in tutte le comunità, comprese le comunità online.
Non c’è il rischio di un’alienazione?
Internet non sostituisce il mondo fisico, è un facilitatore, un aiuto. Sotto questo profilo, il web stesso è solo un intermediario in questi scambi, così come il servizio postale o il telefono. Il fatto di essere una piattaforma neutrale e accessibile è uno dei fattori fondamentali della sua rapida adozione come sostegno alla libertà di espressione, alla democrazia, alla comunicazione e all’apprendimento. Per conservare la neutralità delle piattaforme ed evitare di considerarle responsabili dei contenuti generati dagli utenti è cruciale mantenere questi vantaggi.
Un’ultima domanda. Secondo lei, lo sviluppo di internet può realisticamente contribuire alla democratizzazione dei media e della società? Il caso dell’Iran, dove il social networking è diventato un mezzo per rompere la censura, potrà essere riprodotto in altre situazioni?
Siamo da molto tempo coscienti delle incredibili opportunità economiche che internet offre a consumatori e imprese. Solo ora cominciamo a capire quanto internet e l’immediatezza e trasparenza che esso offre possano giocare un ruolo fondamentale nel coinvolgere i cittadini nella politica e nel processo democratico, nello spingere governi e istituzioni a rendere conto delle loro azioni e delle loro politiche e nel sostenere i diritti umani e la libertà di espressione. Si pensi all’uso di internet, video e media sociali durante le recenti elezioni negli Stati Uniti per rendere possibile un rapporto a due vie tra candidati ed elettori, o all’importanza di singoli cittadini trasformati in giornalisti nelle recenti elezioni in Iran.
Questo è uno sviluppo estremamente emozionante, il poter diventare ciascuno di noi testimoni elettronici e promotori di trasparenza, legittimazione e responsabilità. L’informazione e la capacità di comunicare sono una risorsa incredibilmente potente. Come già detto, dobbiamo apprezzare, curare e rispettare le libertà che la sostengono.
fonte il sussidiario.net, intervista a Susan Pointer.
Un pochetto lunga lo so, ma mi sembrava un intervista interessante e concordo in pieno sulla democrazia che "produce" internet, un esempio lampante siamo noi con questo forum.
Non sono molto daccordo sulla tutela dei minori.
Siamo tutti maggiorenni e vaccinati, avete provato su google a digitare la parola sex e vedere cosa appare TRANQUILLAMENTE nel primo sito evidenziato? (non sono andato oltre).
Anni fa si fantasticava quando si vedeva una caviglia scoperta di una donna, oggi i nostri ragazzi vedono tutto e di piu, anzi vedono le prestazioni mirabolanti e forse qualcuno qualche complesso inizia a farseli da minorenne.
COme li tuteliamo i nostri ragazzi? il mio ne ha 17 di anni i vostri?