Il consiglio era questo:
Forse dovresti consultarti con un esperto che ti chiarisca le idee
Quanto scrivi, o meglio quanto dici che la banca ha indicato, è fuori da qualunque logica bancaria se ragioniamo, come tu scrivi, in termini ti tasso.
Potrebbe essere ragionevole ipotizzare che la banca, in presenza di "DUE" soggetti nel nucleo familiare ed in relazione al reddito - valuti un'incidenza di costo per "nucleo familiare" eccessiva e di conseguenza
non conceda il mutuo, ma non che in presenza di due soggetti la rata sia superiore (ovvero, come hai indicato tu, "...la banca per farmi avere una rata minore mi ha detto di intestarmi casa e mutuo da solo..."); da qui il suggerimento di rivolgerti ad un consulente.
Riepilogando: il tasso non aumenta né diminuisce in relazione al nucleo familiare ma al limite, sempre in relazione al numero dei componenti del nucleo familiare, potrebbe essere compromessa l'intera concessione del mutuo, non il suo costo.
Vivecersa potrei dirti che la presenza di un solo richiedente (cd. monofirma) normalmente incremeta il rischio per la banca e di conseguenza potrebbe per assurdo costare di più.
Quindi, o abbiamo inteso male, o la banca si è espressa male o ti rivogli ad un consulente o cambi banca.
Se poi vuoi proceder eugualmente a "modo tuo", posso dirti che una volta acquistata la casa a te intestata (e quindi speso dei denari dal notaio), poi riandare dal notaio e vendere il 50% (o quanto stabilirete) alla tua compagna che pagherà il corrispettivo dichiarando di volersi accollare il 50% del mutuo insistente dull'immobile. L'atto "andrebbe" notificato anche alla banca.
Sprenderai due volte per un atto di compravendita oltre, probabilmente, a perdere il diritto sul 50% di imposta agevolata sulla prima casa, se di prima casa si tratta).
Rinnovo il suggerimento che ti è stato dato.
Buone cose