Graf

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La pressione e fiscale in Italia tocca quasi il 44% del P.I.L.
Siamo il terzo Paese più tartassato del mondo e contemporaneamente uno dei più indebitati a livello di finanza pubblica. Sembra un controsenso ma è così. Miracoli italiani al contrario…
Il governo Berlusconi non ha mantenuto le promesse elettorali di ridurre la pressione fiscale, né a favore delle imprese, né a favore delle famiglie né a favore del singolo contribuente.
E me ne dispiace perché lo ritenevo possibile. Ma tant’è.
Ora come ora, la chiave di questa legislatura è nelle mani del Ministro dell' Economia Giulio Tremonti: è lui che deve trovare il sistema di conciliare il rigore e il consolidamento di bilancio, per cui l’ Italia si è impegnata con L’Europa, con gli sgravi fiscali, considerati da Berlusconi, Bossi e Maroni decisivi per riconquistare il consenso perduto.
Considerando che abbassare le tasse e, contemporaneamente, fare una manovra di 40.000 euro, in tre anni, è praticamente impossibile, quale geniale e legittima gherminella dovrà escogitare Tremonti ( che a scanso di equivoci, considero un vero Statista, oltre che una persona seria, a fronte di tanti dilettanti demagoghi allo sbaraglio sia di destra, di centro che, soprattutto di sinistra) per alleggerire la pressione fiscale senza intaccare il bilancio dello Stato?

Dovrà ancora pescare, esclusivamente, nell'evasione ed elusione fiscale?
Dovrà tagliare, in modo impietoso, tanti rami secchi del bilancio statale, riuscendo a vincere le stregue resistenze del Partito Trasversale della Spesa Pubblica ?
Oppure cosa?

Io, tanto per cominciare, proporrei di abolire le Province.
Un bel primo passo...

Possibile che la politica economica italiana si deve fondare quasi esclusivamente sulle tasse?
 

Graf

Nominato ad Honorem
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Ci attendono giorni di spaccatura.
Le opinioni e le prese di posizioni saranno le più varie, le più distanti, le più pittoresche, le più controproducenti, ma soprattutto saranno molto ma molto logoranti...:fico::occhi_al_cielo:;)
 

Bagudi

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Non credo sia possibile dare un colpo al cerchio ed uno alla botte, quindi prevedo un inasprimento di spese "indirette" gravanti sulle nostre teste, già sufficientemente chinate per il peso...:rabbia:

La soluzione può essere una sola - e sarebbe graditissima agli italiani - ma impossibile da effettuare per gli interessi sia di chi sta al governo che di chi sta all'opposizione: tagliare veramente le spese inutili dello stato, che sono veramente troppe...

E invece, in un colpo solo si aumentano i ministeri, i sottosegretari e i sottosegretari dei sottosegretari... Se poi ci volgiasmo aggiungere le "delocalizzazioni" dei ministeri....

Non ne usciremo mai !

Silvana
 

studiopci

Membro Storico
Una volta ho avuto modo di parlare con una persona che di lavoro faceva il borseggiatore, il quale mi diceva che infilando le mani in tasca si correva il rischio di essere palesemente beccato, molto meglio tagliare la tasca e far cadere il contenuto nella mano messa sotto a raccogliere.:p
 

carlor

Membro Attivo
Professionista
L'abbattimento di quel centinaio di cupole chiamate province e di tutto ciò che ad esse è connesso è passato nel dimenticatoio. Eppure potrebbe essere la soluzione.
 

gff

Membro Attivo
Privato Cittadino
Si, l'abbattimento delle provincie, e di tanti altri enti inutili, potrebbe essere una soluzione come pure una radicale riduzione della spesa pubblica (basta missioni di pace all'estero) e sopratutto sarebbe auspicabile e doverosa la riduzione delle spese per la politica (riduzione dei costi di parlamentari con le loro infinite agevolazioni e privilegi). Da non dimenticare una drastica riduzione delle auto blu!
 

Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Invece di parlare di una riforma fiscale che non si può fare - Tremonti è convintissimo - si potrebbe - per riconquistare gli italiani che volessero farsi riconquistare... - effettivamente cominciare a tagliare seriamente un bel pò di cose: ci vogliono fatti e non parole.

Credo che ognuno di noi, senza essere ministro delle Finanze, con davanti tutte le spese infinite che sono da imputare ai parlamentari, troverebbe di che tagliare...
Io comincerei dal ministero creato appositamente per Scilipoti...

Silvana
 

paolo Accornero

Membro Ordinario
Professionista
Io non sono più giovanissimo e mi ricordo mio padre affermare che l'esempio è fondamentale: del genitore per il figlio, dell'imprenditore per i suoi dipendenti,
dell'insegnante per i suoi allievi, dei governanti per i loro elettori.
Ecco credo che gran parte dell'evasione fiscale dipenda anche da questo (oltre ad un livello percentuale cui il buon Einaudi avrebbe affermato: l'evasione diventa fisiologica).
Un contribuente che tutti i giorni osserva come:
- la spesa pubblica sia rigida per i servizi a lui destinati, ma assolutamente elastica per i poteri forti e vicini alla politica
- purchè ci sia una "tangente" tutti i lavori pubblici, anche inutili, vadano in porto (si fermino dopo un po')
- gli enti inutili siano tenuti in piedi per mantenere i "trombati dalla politica"
- i fondi pubblici per la ricerca o la formazione finiscano per mantenere carrozzoni politici (enti di ricerca che non trovano nulla e enti di formazione che formano poco e male)
- si moltiplichino enti come le comunità montane, dove la montagna manco c'è,
- gli enti di controllo (Corte dei conti, Consob, Banca d'Italia, Isvap...) non controllano molto (casi Parmalat, Bond Argentina, Cirio....), ma costano tantissimo
e la lista potrebbe continuare, un contribuente cosa deve fare quando deve (se può) decidere quanto riconoscere al fisco o investire nella propria attività o anche solo perseguire le proprie necessita?
La risposta non può che essere una purtroppo.
 

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