Ho letto, qualche tempo fa, su un autorevole settimane italiano, che la famosa generazione “1000 euro” di cinque sei anni fa è diventata, ben presto, la generazione 700 o addirittura 500 euro.
Ci sono laureati che lavorano per 500 euro al mese e perfino giovani e, soprattutto, meno giovani che mutano continuamente lavoro o impiego e guadagnano, a ogni cambio, sempre di meno.
Si intascava 1000 euro mensili nel 2005 e adesso ci si deve accontentare, con una stravagante carriera al rovescio, di 500 o addirittura 400 euro.
Una generazione con poche o nessuna speranza ed aspettativa per il futuro.
Poi, è solo il caso di accennare alle incognite che pesano sul destino di operai ed impiegati del settore industriale che rischiano di vedersi ridotti i propri proventi economici e le proprie garanzie contrattuali e previdenziali, per causa del fenomeno della globalizzazione.
Lasciando da parte le implicazioni di tipo psicologico ed umano di una simile situazione esistenziale, qui mi sta a cuore formulare uno specifico interrogativo:
tale generazione potrà mai comprarsi una casa?
Potrà mai, in futuro, chiedere un mutuo?
Come sarà il mercato immobiliare fra vent’anni, in rapporto ad un probabile, anche se non auspicabile, declino economico e reddituale di ampie fasce della popolazione italiana?
Ci sono laureati che lavorano per 500 euro al mese e perfino giovani e, soprattutto, meno giovani che mutano continuamente lavoro o impiego e guadagnano, a ogni cambio, sempre di meno.
Si intascava 1000 euro mensili nel 2005 e adesso ci si deve accontentare, con una stravagante carriera al rovescio, di 500 o addirittura 400 euro.
Una generazione con poche o nessuna speranza ed aspettativa per il futuro.
Poi, è solo il caso di accennare alle incognite che pesano sul destino di operai ed impiegati del settore industriale che rischiano di vedersi ridotti i propri proventi economici e le proprie garanzie contrattuali e previdenziali, per causa del fenomeno della globalizzazione.
Lasciando da parte le implicazioni di tipo psicologico ed umano di una simile situazione esistenziale, qui mi sta a cuore formulare uno specifico interrogativo:
tale generazione potrà mai comprarsi una casa?
Potrà mai, in futuro, chiedere un mutuo?
Come sarà il mercato immobiliare fra vent’anni, in rapporto ad un probabile, anche se non auspicabile, declino economico e reddituale di ampie fasce della popolazione italiana?