Nonostante la legislazione in materia di intermediazione immobiliare sia rimasta quasi invariata (L. 39/89 e sue modifiche), l'attività dell'agente immobiliare ( mediatore) è radicalmente cambiata.
Oggi l'agente immobiliare, deve prima essere un consulente del settore immobiliare e solo in fase di definizione di un affare, un mediatore. L’attività di un agente immobiliare, non può essere più intesa come meramente imprenditoriale, bensì professionale.
Se analizziamo il fine per il quale un cliente si propone all’agente immobiliare, potremmo considerare anche la funzione sociale che quest’ultimo svolge.
Colui che vende un proprio immobile, presumibilmente lo farà per trovare risoluzione ad un “problema”, quale ad esempio cambiare tipologia abitativa, acquisire liquidità finanziaria, risanare una situazione debitoria, etc., ma certamente non per il solo piacere di vendere. Ciò comporta che il soggetto venditore dovrà essere ben informato sul reale valore di mercato del suo immobile, di quale siano le vigenti normative in materia di vendita immobiliare, degli eventuali costi da sostenere ed una previsione dei tempi di vendita. Pari considerazioni, sono da farsi anche nei confronti di colui che invece intende acquistare un immobile.
Altresì, la figura professionale del mediatore è quasi essenziale per le società immobiliari, le quali necessiterebbero di una pianificazione commerciale fin dalla fase progettuale, nel caso di realizzazione di immobili da vendere, in quanto il mediatore ha conoscenza delle tipologie abitative e sue caratteristiche intrinseche richieste dal mercato immobiliare, della pianificazione ed organizzazione alla vendita, della gestione del cliente.
Pertanto è corretto asserire che l’attività del mediatore, se svolta professionalmente, consente al cliente di soddisfare le proprie esigenze nei tempi e modi previsti, contrariamente potrebbe danneggiarlo.
Oggi l'agente immobiliare, deve prima essere un consulente del settore immobiliare e solo in fase di definizione di un affare, un mediatore. L’attività di un agente immobiliare, non può essere più intesa come meramente imprenditoriale, bensì professionale.
Se analizziamo il fine per il quale un cliente si propone all’agente immobiliare, potremmo considerare anche la funzione sociale che quest’ultimo svolge.
Colui che vende un proprio immobile, presumibilmente lo farà per trovare risoluzione ad un “problema”, quale ad esempio cambiare tipologia abitativa, acquisire liquidità finanziaria, risanare una situazione debitoria, etc., ma certamente non per il solo piacere di vendere. Ciò comporta che il soggetto venditore dovrà essere ben informato sul reale valore di mercato del suo immobile, di quale siano le vigenti normative in materia di vendita immobiliare, degli eventuali costi da sostenere ed una previsione dei tempi di vendita. Pari considerazioni, sono da farsi anche nei confronti di colui che invece intende acquistare un immobile.
Altresì, la figura professionale del mediatore è quasi essenziale per le società immobiliari, le quali necessiterebbero di una pianificazione commerciale fin dalla fase progettuale, nel caso di realizzazione di immobili da vendere, in quanto il mediatore ha conoscenza delle tipologie abitative e sue caratteristiche intrinseche richieste dal mercato immobiliare, della pianificazione ed organizzazione alla vendita, della gestione del cliente.
Pertanto è corretto asserire che l’attività del mediatore, se svolta professionalmente, consente al cliente di soddisfare le proprie esigenze nei tempi e modi previsti, contrariamente potrebbe danneggiarlo.
