Tempo di crisi, tempo di depressioni di tristezze e malumori.
Nel rapporto individuale col cliente, l’agente deve conservare un profilo istituzionale ed imparziale, deve esser educato, sereno, riservato, rispettoso delle persone che ha davanti a sé ma anche dotato di capacità chiarificatrici, di divulgazione e di convinzione. Se possiede anche la forza, nel narrare i pregi di un immobile, di emozionare l’interlocutore, tanto meglio e tanto di cappello!
Ma quando si hanno le tasse da pagare, l’affitto da saldare, le spese generali dell’ufficio da corrispondere e vari altri ammennicoli e fronzoli da liquidare e sono mesi che non si intermedia un bel niente, io penso che anche la serenità del più navigato agente immobiliare cominci a vacillare e la calma dei suoi nervi inizi ad essere messa alla prova….( Spero ardentemente che non sia il caso di chi legge…).
Ma, se poi ci si mettono anche i "signori" clienti, sempre più avidi e irremovibili nelle loro convinzioni ma, soprattutto, tuttologi, maleducati, insolenti e cafoni, allora i conflitti interiori possono addirittura iniziare a somatizzare…
Ma io credo che il periodo di crisi lanci a tutti voi una sfida per una diversa e netta assunzione di responsabilità: adottare un nuovo metodo di pubbliche relazioni per poter “comunicare”, in modo convincente, la crisi del mercato al cliente, predisporre un armamentario retorico-comunicativo per convincere la clientela che non c'è più trippa per nessuno.
Ma anche assumere un procedimento, un codice di informazione che possa trasmettere al mercato credibilità, competenza, trasparenza nonchè l’idea di tempestività e accuratezza del proprio lavoro professionale.
E’ difficile ripensare la propria dimensione lavorativa, è difficilissimo riesaminare, meditare, analizzare, cambiando idea e prassi.
Ma è anche arduo soddisfare, le innumerevoli richieste, anche strampalate, di clienti sempre più cervellotici e allo stesso momento conservare la calma e l’aplomb... In questi momenti difficili, basta un niente, una parolina fuori posto e ci si può giocare persino la reputazione, un patrimonio che avete faticosamente accumulato e guadagnato in tanti anni.
Spero che la giusta interpretazione di questa crisi diventi per voi una vera opportunità, un’occasione per accumulare un vantaggio competitivo, addirittura un fattore di un travolgente successo in un prossimo futuro.
Ma si sa…La necessità aguzza l’ingegno.
Nel rapporto individuale col cliente, l’agente deve conservare un profilo istituzionale ed imparziale, deve esser educato, sereno, riservato, rispettoso delle persone che ha davanti a sé ma anche dotato di capacità chiarificatrici, di divulgazione e di convinzione. Se possiede anche la forza, nel narrare i pregi di un immobile, di emozionare l’interlocutore, tanto meglio e tanto di cappello!
Ma quando si hanno le tasse da pagare, l’affitto da saldare, le spese generali dell’ufficio da corrispondere e vari altri ammennicoli e fronzoli da liquidare e sono mesi che non si intermedia un bel niente, io penso che anche la serenità del più navigato agente immobiliare cominci a vacillare e la calma dei suoi nervi inizi ad essere messa alla prova….( Spero ardentemente che non sia il caso di chi legge…).
Ma, se poi ci si mettono anche i "signori" clienti, sempre più avidi e irremovibili nelle loro convinzioni ma, soprattutto, tuttologi, maleducati, insolenti e cafoni, allora i conflitti interiori possono addirittura iniziare a somatizzare…
Ma io credo che il periodo di crisi lanci a tutti voi una sfida per una diversa e netta assunzione di responsabilità: adottare un nuovo metodo di pubbliche relazioni per poter “comunicare”, in modo convincente, la crisi del mercato al cliente, predisporre un armamentario retorico-comunicativo per convincere la clientela che non c'è più trippa per nessuno.
Ma anche assumere un procedimento, un codice di informazione che possa trasmettere al mercato credibilità, competenza, trasparenza nonchè l’idea di tempestività e accuratezza del proprio lavoro professionale.
E’ difficile ripensare la propria dimensione lavorativa, è difficilissimo riesaminare, meditare, analizzare, cambiando idea e prassi.
Ma è anche arduo soddisfare, le innumerevoli richieste, anche strampalate, di clienti sempre più cervellotici e allo stesso momento conservare la calma e l’aplomb... In questi momenti difficili, basta un niente, una parolina fuori posto e ci si può giocare persino la reputazione, un patrimonio che avete faticosamente accumulato e guadagnato in tanti anni.
Spero che la giusta interpretazione di questa crisi diventi per voi una vera opportunità, un’occasione per accumulare un vantaggio competitivo, addirittura un fattore di un travolgente successo in un prossimo futuro.
Ma si sa…La necessità aguzza l’ingegno.