Il mediatore è colui che mette in relazione due o più persone per la conclusione di un affare.
Questa è un attività che il mediatore può far benissimo da solo.
Ma anche insieme a dei soci.
La domanda semplice semplice, ma immediata e diretta, che vi vorrei fare è la seguente:
ritenete che un mediatore che lavora da solo, possa guadagnare più di quello che potrebbe guadagnare pro quota, se lavorasse pariteticamente insieme a dei soci?
Più esplicitamente: se il mediatore Giocondo Pranzetti, geometra, con esperienza decennale nella intermediazione immobiliare, lavorando come ditta individuale guadagna al netto di tasse, imposte, e spese 30.000 euro all’anno, ritenete che lo stesso Giocondo Pranzetti guadagnerebbe di più, naturalmente in riferimento alla sua personale quota di guadagno, se lavorasse insieme a Felice Pappacena, ragioniere, anche lui con esperienza decennale nella vendita di case? La somma di persone determina una moltiplicazione più che proporzionale del profitto, oppure no?
Insomma, l’unione fa al forza e anche il successo commerciale?
Oppure la mediazione è, per il suo specifico fine di agevolare e smussare i rapporti tra persone, un lavoro che richiede un singolo “artista” della parola e dell’ argomentazione?
Questa è un attività che il mediatore può far benissimo da solo.
Ma anche insieme a dei soci.
La domanda semplice semplice, ma immediata e diretta, che vi vorrei fare è la seguente:
ritenete che un mediatore che lavora da solo, possa guadagnare più di quello che potrebbe guadagnare pro quota, se lavorasse pariteticamente insieme a dei soci?
Più esplicitamente: se il mediatore Giocondo Pranzetti, geometra, con esperienza decennale nella intermediazione immobiliare, lavorando come ditta individuale guadagna al netto di tasse, imposte, e spese 30.000 euro all’anno, ritenete che lo stesso Giocondo Pranzetti guadagnerebbe di più, naturalmente in riferimento alla sua personale quota di guadagno, se lavorasse insieme a Felice Pappacena, ragioniere, anche lui con esperienza decennale nella vendita di case? La somma di persone determina una moltiplicazione più che proporzionale del profitto, oppure no?
Insomma, l’unione fa al forza e anche il successo commerciale?
Oppure la mediazione è, per il suo specifico fine di agevolare e smussare i rapporti tra persone, un lavoro che richiede un singolo “artista” della parola e dell’ argomentazione?