Buonasera a tutti voi. Vi seguo da qualche mese. Dalle varie discussioni ne sto traendo nuove conoscenze, non essendo della materia. Ci sono molti di voi veramente esperti. Per questo mi sono iscritto per conoscere il vostro parere in merito a quello che ora vi dirò.
Nei giorni scorsi, dovendo acquistare un appartamento per mia figlia, mi sono rivolto ad un'agenzia per poter fare un sopralluogo in un appartamento in vendita pubblicizzato in vetrina. Dopo la visita, fatta con un collaboratore dell'agenzia, mi sono recato in sede per parlare con il titolare e fare una mia proposta in merito, ritenendo l'appartamento in buona parte aderente alle mie ricerche.
La mia proposta comportava un ribasso rispetto a quanto chiesto del 5% circa in quanto l'appartamento risultava completamente da ristrutturare, oltre che posto al primo piano con vista interna.
C'è stato un rifiuto categorico da parte dell'agente immobiliare giustificato dall'aver già ribassato la richiesta iniziale del proprietario del 10% in una precedente trattativa non conclusasi per cause esterne alla volontà delle due parti.
L' agente si è rifiutato di portare la mia proposta al proprietario, che aveva già accettato il precedente ribasso del 10%, asserendo che la trattativa già c'era stata e che quindi non si poteva iniziarne un'altra.
Ma l'agente immobiliare non è terzo nei confronti del venditore e dell'acquirente e non dovrebbe tentare di far incontrare le esigenze delle due parti? Oppure, pensando male, l'agente, visto che ad una mia domanda ha candidamente detto che il prezzo iniziale, che ora è già sceso del 10% e che non ha nessuna intenzione di abbassarlo di nuovo fino al 15%, è stato fissato inizialmente dal proprietario e da lui, a mio avviso, incautamente avallato, non se la sente di ammettere di non aver inizialmente valutato seriamente l'immobile pur di acquisirne l'incarico?
Da parte mia nulla quaestio, ovviamente, se il rifiuto fosse venuto dal proprietario.
Che ne pensate?
Grazie e buon lavoro a tutti
Nei giorni scorsi, dovendo acquistare un appartamento per mia figlia, mi sono rivolto ad un'agenzia per poter fare un sopralluogo in un appartamento in vendita pubblicizzato in vetrina. Dopo la visita, fatta con un collaboratore dell'agenzia, mi sono recato in sede per parlare con il titolare e fare una mia proposta in merito, ritenendo l'appartamento in buona parte aderente alle mie ricerche.
La mia proposta comportava un ribasso rispetto a quanto chiesto del 5% circa in quanto l'appartamento risultava completamente da ristrutturare, oltre che posto al primo piano con vista interna.
C'è stato un rifiuto categorico da parte dell'agente immobiliare giustificato dall'aver già ribassato la richiesta iniziale del proprietario del 10% in una precedente trattativa non conclusasi per cause esterne alla volontà delle due parti.
L' agente si è rifiutato di portare la mia proposta al proprietario, che aveva già accettato il precedente ribasso del 10%, asserendo che la trattativa già c'era stata e che quindi non si poteva iniziarne un'altra.
Ma l'agente immobiliare non è terzo nei confronti del venditore e dell'acquirente e non dovrebbe tentare di far incontrare le esigenze delle due parti? Oppure, pensando male, l'agente, visto che ad una mia domanda ha candidamente detto che il prezzo iniziale, che ora è già sceso del 10% e che non ha nessuna intenzione di abbassarlo di nuovo fino al 15%, è stato fissato inizialmente dal proprietario e da lui, a mio avviso, incautamente avallato, non se la sente di ammettere di non aver inizialmente valutato seriamente l'immobile pur di acquisirne l'incarico?
Da parte mia nulla quaestio, ovviamente, se il rifiuto fosse venuto dal proprietario.
Che ne pensate?
Grazie e buon lavoro a tutti