Stavo pensando ad un fatto….
Qui Roma.
Da casa mia alla fermata della metropolitana più vicina ( Colli Albani - Parco Appia Antica) sono solo 400 metri di strada. Percorsi 100 metri, imbocco la via più commerciale della zona che rappresenta l’asse centrale del mio quartiere.
Ebbene in quei “commerciali” 300 metri, sono aperti, su strada, ben 4 agenzie immobiliari e una quinta si trova al quarto piano di un palazzo, come segnalato da una elegante targa dorata a destra del portone d’ingresso.
Prima riflessione: 5 agenzie immobiliari in 300 metri di strada mi sembra un numero eccessivo, per tacere delle numerose altre che stanno nelle adiacenze.
Seconda riflessione: in questi ultimi tre anni di crisi del mercato immobiliare – crisi presunta o reale - nessuna di esse ha chiuso battenti ( e la cosa non mi dispiace di certo…) anche se nessuna altra nuova agenzia ha aperto la saracinesca.
Terza riflessione che è una domanda: ma la vetrina su strada, con insegna e con i relativi annunci scritti a pennarello sui cartelli, è ancora fondamentale, indispensabile per concludere un affare? Oppure, in epoca di siti web su internet, è soltanto un’utilità in più? Per di più, destinata a perdere sempre più importanza?
Voglio dire: ritengo che i contatti che i mediatori avranno con i clienti interessati ad una casa avverranno, nel futuro, sempre più per mezzo del computer di casa o dell’ ufficio….
In una comunità cittadina di piccola o media dimensione, il passeggiare per il corso centrale, la “ciacola”, il riunirsi in un locale del centro storico per un drink, è ancora un rito sociale di grande rilevanza e qui, naturalmente, un agente immobiliare che possa vantare una vetrina su strada in una posto strategico è realmente avvantaggiato.
Sicuramente avrà , alla fine dell’anno, tre, cinque, dieci contatti commerciali decisivi tramite lo strumento della bacheca in vetrina.
Ma in una grande città?
Dove non ci si ferma per strada a parlare e a discutere ma dove la gente marcia e procede per agguantare la metropolitana o l’autobus, in gran fretta, perché altrimenti farà tardi in ufficio o in azienda?
Dicevo della strada dove sono aperte 4 agenzie immobiliari in 300 metri…ebbene, saranno mesi che non butto lo sguardo sulle loro vetrine o dentro l’ufficio. Passo di fretta e penso a tutt'altro. So che ci sono e basta. Sono una presenza assodata come è una presenza certa il bar all’angolo o l‘edicola dall’altra parte della strada…
Ci si fa l’abitudine. Alla loro presenza ci si assuefa. Non si dà loro alcuna importanza.
Convengo che chi ha bisogno di trovare casa le guarderà con altra attenzione ed intenzione…ma insomma, in una città come Roma, così ministeriale e burocratica, credo che, per i “solvibili” e “mutuabili” impiegati e funzionari a stipendio fisso e sicuro, trovare casa sia più facile, comodo e agevole navigando su internet, approfittando delle “pause”, degli “intervalli”, dei “break” del loro lavoro statale. Bisogna ben sapere, in alcune circostanze, come ammazzare il tempo….
Che ne pensate, ma la vetrina serve veramente?
Il contatto umano e diretto sarà sempre imprescindibile?
Oppure, le sempre più sofisticate tecnologie digitali, soppianteranno definitivamente, in un tempo relativamente breve, il “negozio su strada”.
Oppure, al contrario, credete che ci sarà un rigetto alla moda del “virtuale”, che attualmente imperversa, e si tornerà, presto, ad incontrarsi faccia a faccia per guardarsi negli occhi, comunicare gioia e scambiarsi un sorriso?
Un’ultima considerazione.
Anche mia sorella, quando ha comprato casa, ha individuata quella giusta su un sito web di un agente immobiliare che aveva arricchito il puro e nudo annuncio, redatto nero su bianco, con 9 fotografie dell’immobile e con la possibilità di navigarci dentro con il sistema del virtual tour.
Ma l’argomento risolutivo è stato, però, quello del prezzo.
Qui Roma.
Da casa mia alla fermata della metropolitana più vicina ( Colli Albani - Parco Appia Antica) sono solo 400 metri di strada. Percorsi 100 metri, imbocco la via più commerciale della zona che rappresenta l’asse centrale del mio quartiere.
Ebbene in quei “commerciali” 300 metri, sono aperti, su strada, ben 4 agenzie immobiliari e una quinta si trova al quarto piano di un palazzo, come segnalato da una elegante targa dorata a destra del portone d’ingresso.
Prima riflessione: 5 agenzie immobiliari in 300 metri di strada mi sembra un numero eccessivo, per tacere delle numerose altre che stanno nelle adiacenze.
Seconda riflessione: in questi ultimi tre anni di crisi del mercato immobiliare – crisi presunta o reale - nessuna di esse ha chiuso battenti ( e la cosa non mi dispiace di certo…) anche se nessuna altra nuova agenzia ha aperto la saracinesca.
Terza riflessione che è una domanda: ma la vetrina su strada, con insegna e con i relativi annunci scritti a pennarello sui cartelli, è ancora fondamentale, indispensabile per concludere un affare? Oppure, in epoca di siti web su internet, è soltanto un’utilità in più? Per di più, destinata a perdere sempre più importanza?
Voglio dire: ritengo che i contatti che i mediatori avranno con i clienti interessati ad una casa avverranno, nel futuro, sempre più per mezzo del computer di casa o dell’ ufficio….
In una comunità cittadina di piccola o media dimensione, il passeggiare per il corso centrale, la “ciacola”, il riunirsi in un locale del centro storico per un drink, è ancora un rito sociale di grande rilevanza e qui, naturalmente, un agente immobiliare che possa vantare una vetrina su strada in una posto strategico è realmente avvantaggiato.
Sicuramente avrà , alla fine dell’anno, tre, cinque, dieci contatti commerciali decisivi tramite lo strumento della bacheca in vetrina.
Ma in una grande città?
Dove non ci si ferma per strada a parlare e a discutere ma dove la gente marcia e procede per agguantare la metropolitana o l’autobus, in gran fretta, perché altrimenti farà tardi in ufficio o in azienda?
Dicevo della strada dove sono aperte 4 agenzie immobiliari in 300 metri…ebbene, saranno mesi che non butto lo sguardo sulle loro vetrine o dentro l’ufficio. Passo di fretta e penso a tutt'altro. So che ci sono e basta. Sono una presenza assodata come è una presenza certa il bar all’angolo o l‘edicola dall’altra parte della strada…
Ci si fa l’abitudine. Alla loro presenza ci si assuefa. Non si dà loro alcuna importanza.
Convengo che chi ha bisogno di trovare casa le guarderà con altra attenzione ed intenzione…ma insomma, in una città come Roma, così ministeriale e burocratica, credo che, per i “solvibili” e “mutuabili” impiegati e funzionari a stipendio fisso e sicuro, trovare casa sia più facile, comodo e agevole navigando su internet, approfittando delle “pause”, degli “intervalli”, dei “break” del loro lavoro statale. Bisogna ben sapere, in alcune circostanze, come ammazzare il tempo….
Che ne pensate, ma la vetrina serve veramente?
Il contatto umano e diretto sarà sempre imprescindibile?
Oppure, le sempre più sofisticate tecnologie digitali, soppianteranno definitivamente, in un tempo relativamente breve, il “negozio su strada”.
Oppure, al contrario, credete che ci sarà un rigetto alla moda del “virtuale”, che attualmente imperversa, e si tornerà, presto, ad incontrarsi faccia a faccia per guardarsi negli occhi, comunicare gioia e scambiarsi un sorriso?
Un’ultima considerazione.
Anche mia sorella, quando ha comprato casa, ha individuata quella giusta su un sito web di un agente immobiliare che aveva arricchito il puro e nudo annuncio, redatto nero su bianco, con 9 fotografie dell’immobile e con la possibilità di navigarci dentro con il sistema del virtual tour.
Ma l’argomento risolutivo è stato, però, quello del prezzo.