Alla morte di mia madre ho ereditato, per successione, il 50% dell'abitazione di Lei e l'altra metà è andata a mio fratello. Siamo gli unici eredi diretti e legittimi. Nostra madre in vita aveva espresso il desiderio che la suddetta abitazione dovesse andare in eredità ai nipoti, senza peraltro fare testamento. Il problema è che io ho due figli e mio fratello tre. Di conseguenza a me e di riflesso ai miei due figli deriverebbe un 40% del valore, una volta riproporzionato, mentre l'altro 60% andrebbe a mio fratello ed ai suoi tre figli. Personalmente noto nella questione alcune problematiche di natura economica/fiscale, oltre che di principio di legittimità; più precisamente in sede di dichiarazione successoria ho pagato il 50% delle imposte, oltre ad aver pagato sempre sul 50% del valore dell'ICI, come abitazione a disposizione e l'IRPEF alla mia aliquota marginale. Cortesemente desiderei sapere, poiché siamo in fase di alienazione dell'unità immobiliare, se in mancanza di testamento sia legittima una diversa attribuzione dei valori dell'eredità, senza che domani i miei figli possano chiedere l'invalidazione dell'operazione e se possibile quali possano essere le forme per non incorrere in contestazioni sia di natura fiscale che successoria.
Mi chiedo se una volta effettuato il rogito di vendita, sia corretto da parte mia stornare dall'importo l'equivalente 10% da conferire (non so in quale forma) a mio fratello che provvederà a distribuirlo ai suoi tre figli (la cosa mi torna poco).
Vi ringrazio per i chiarimenti che potrete darmi.
Mi chiedo se una volta effettuato il rogito di vendita, sia corretto da parte mia stornare dall'importo l'equivalente 10% da conferire (non so in quale forma) a mio fratello che provvederà a distribuirlo ai suoi tre figli (la cosa mi torna poco).
Vi ringrazio per i chiarimenti che potrete darmi.