Una volta, nel periodo precedente al boom economico, c’erano i sensali di piazza, ruspanti, suggestivi e pittoreschi. Ma utilissimi e funzionali all’economia contadina di un tempo.
Erano, nel loro campo, delle piccole autorità di paese, terminali di voci, di notizie, di indiscrezioni e pettegolezzi; come i barbieri e i baristi. Non avevano un “ufficio”, si muovevano a piedi, consumavano tante suole, si lisciavano i baffi soddisfatti e si davano le pacche sul panciotto quando intermediavano qualche affare, rigorosamente sulla parola data, che valeva molto di più di un contratto scritto. Altri tempi.
I sensali erano rigorosamente di sesso maschile, a nessuna donna, all’epoca, era permesso di stare “per strada” e “in piazza” tutto il santo giorno. Era semplicemente inconcepibile.
Oggi, in un contesto sociale totalmente mutato, i sensale di piazza si sono trasformati in agenti immobiliari professionisti, hanno una loro legge quadro che li definisce e li regola, hanno acquisito un ruolo da professionisti dell’ immobile, sono, oltre che mediatori, consulenti e consiglieri dei propri clienti, devono studiare, interpretare e spiegare a chi vende e a chi compra, leggi e normative edilizie, fiscali ed urbanistiche sempre più complesse ed intrigate; ma soprattutto, la componente femminile della professione è diventata considerevole ed importante. Le donne hanno portato nella professione, fino a poco tempo fa rigida ed inamidata in vecchi rituali esclusivamente maschili, una freschezza, un' effervescenza e una sensibilità che l’hanno notevolmente snodata e “flessibilizzata”, tanto da farne un riferimento importante per il lavoro e l'occupazione femminile. Per una donna, essere agente immobiliare è un punto d’arrivo, uno strumento di autonomia e di emancipazione, un lavoro per realizzare le potenzialità del proprio “genio” femminino.
Per una giovane del sud, è anche e soprattutto, un mezzo efficacissimo di rendersi indipendente economicamente, in un contesto avaro di occasioni di riscatto sociale.
Le statistiche dicono che il 40% degli agenti immobiliari, che esercitano la professione, sono di sesso femminile ed il trend è in crescita.
La donna e la casa si conferma un binomio inscindibile, tra di “loro” hanno stipulato un patto d’acciaio indissolubile.
Credete che, ben presto, il numero delle agenti in gonna e tailleur supererà quello degli agenti con giacca e cravatta?
L’uomo sarà destinato ad essere soppiantato in questo settore, come è successo, da tempo, nel campo dell’insegnamento scolastico?
Erano, nel loro campo, delle piccole autorità di paese, terminali di voci, di notizie, di indiscrezioni e pettegolezzi; come i barbieri e i baristi. Non avevano un “ufficio”, si muovevano a piedi, consumavano tante suole, si lisciavano i baffi soddisfatti e si davano le pacche sul panciotto quando intermediavano qualche affare, rigorosamente sulla parola data, che valeva molto di più di un contratto scritto. Altri tempi.
I sensali erano rigorosamente di sesso maschile, a nessuna donna, all’epoca, era permesso di stare “per strada” e “in piazza” tutto il santo giorno. Era semplicemente inconcepibile.
Oggi, in un contesto sociale totalmente mutato, i sensale di piazza si sono trasformati in agenti immobiliari professionisti, hanno una loro legge quadro che li definisce e li regola, hanno acquisito un ruolo da professionisti dell’ immobile, sono, oltre che mediatori, consulenti e consiglieri dei propri clienti, devono studiare, interpretare e spiegare a chi vende e a chi compra, leggi e normative edilizie, fiscali ed urbanistiche sempre più complesse ed intrigate; ma soprattutto, la componente femminile della professione è diventata considerevole ed importante. Le donne hanno portato nella professione, fino a poco tempo fa rigida ed inamidata in vecchi rituali esclusivamente maschili, una freschezza, un' effervescenza e una sensibilità che l’hanno notevolmente snodata e “flessibilizzata”, tanto da farne un riferimento importante per il lavoro e l'occupazione femminile. Per una donna, essere agente immobiliare è un punto d’arrivo, uno strumento di autonomia e di emancipazione, un lavoro per realizzare le potenzialità del proprio “genio” femminino.
Per una giovane del sud, è anche e soprattutto, un mezzo efficacissimo di rendersi indipendente economicamente, in un contesto avaro di occasioni di riscatto sociale.
Le statistiche dicono che il 40% degli agenti immobiliari, che esercitano la professione, sono di sesso femminile ed il trend è in crescita.
La donna e la casa si conferma un binomio inscindibile, tra di “loro” hanno stipulato un patto d’acciaio indissolubile.
Credete che, ben presto, il numero delle agenti in gonna e tailleur supererà quello degli agenti con giacca e cravatta?
L’uomo sarà destinato ad essere soppiantato in questo settore, come è successo, da tempo, nel campo dell’insegnamento scolastico?