. Dunque Fini e Berlusconi, come già scritto in un precedente post, sono sempre più ai ferri corti; più Fini contro Berlusconi che Berlusconi contro Fini, in realtà.
Credo che sia una questione personale, di antipatia reciproca, di conflittualità caratteriale piuttosto che politica; e ritengo, per questi motivi, che il contrasto non sia facilmente ricomponibile. Se il problema fosse di tipo ideologico e di dottrina, l’arte, tutta italiana, della diplomazia e del compromesso ( già: la mediazione!) sarebbe già all’opera e una ricomposizione sarebbe stata possibile, anzi molto probabile, con soddisfazione reciproca. Ma così, con le due persone ormai reciprocamente invelenite, tese a farsi infiniti dispetti e sgarbi, anche se ancora sottotraccia, una ricomposizione appare francamente improbabile.
Ma tentiamo di andare oltre a questo teatrino della politica, cerchiamo di capire cosa potrebbe comportare per noi cittadini in generale e per voi agenti immobiliari in particolare, questa giostra di offese, questo palio di ingiurie, questo carosello di oltraggi, questo torneo di ripicche reciproche.
Si dice che la politica è lontana dai cittadini, che La Casta è sideralmente distante dall’opinione pubblica che i politici pensano più ai casi loro che ai problemi della Nazione.
Io la vedo così: più gli esponenti politici, per sete di potere, per avidità di onori, per mera ambizione, pensano al loro personale cursus honorum, più fanno del male a noi cittadini governati. Non è neutra nessuna specifica scelta di indirizzo politico, questo concetto è sancito nei libri di Storia, ma anche e soprattutto il non scegliere, il traccheggiare, il temporeggiare, l’esitare, il tardare, o peggio, il perdere tempo, il rinviare sine die la soluzione de problemi, sono tutte manifestazioni di cattiva volontà politica apportatrici di conseguenze nefaste, soprattutto per l’economia della Nazione e, quindi, per il benessere dei singoli consociati.
A sostegno di quanto scritto porto il seguente argomento di prova.
Una ventina di giorni fa, l’agenzia internazionale di rating Standing and Poor’s ha assegnato all’ Italia, il rating più che buono di A+. Certo, non è il rating pieno della tripla A della Germania o della Francia ma è, comunque, un indicatore che il sistema politico ed economico italiano resta affidabile agli occhi, attenti e molto ma molto acuti, degli investitori ( o speculatori ?) internazionali.
Un indice di A+ dovrebbe tenere il nostro paese debitamente lontano dalle tempeste finanziarie che proprio in questi giorni stanno investendo paesi europei “periferici” come l’Irlanda e il Portogallo, senza tacere che anche la Spagna ( che ha le proprie Casse di Risparmio gonfie di mutui immobiliari “marci”) comincia ad “assaporare” qualche raffica di vento e qualche “temporale” minaccioso che non promette niente di buono per il 2011.
D’altronde questi Paesi, insieme alla Grecia, per tirare avanti ancora non si sa fino a quando, hanno dovuto predisporre Leggi Finanziare e di Bilancio da lacrime a sangue, tagliando spese a più non posso, riducendo gli stipendi dei pubblici dipendenti anche del 10% e rendendo pelle e ossa il loro già modesto stato sociale, almeno rapportato a quello italiano.
Per fortuna in Italia nulla di tutto questo è previsto da Tremonti il Super Ministro dell’ Economia ( che raggruppa ben cinque precedenti Ministeri: Tesoro, Finanze, Bilancio, Mezzogiorno, Partecipazioni Statali).
Godere del rating A+ significa che in Italia non c’è il pericolo di non restituzione del debito pubblico nonostante questo sia mastodontico e lardella di molto le nostre possibilità di sviluppo ( esso è in rapporto del 118% rispetto al PIL ).
Purtroppo questo indice, più che incoraggiante, non teneva purtroppo conto della baruffe chiozzotte tra Fini il Fli e Berlusconi dentro la ( ex? ) maggioranza di governo.
Queste agitazioni e tensioni di natura personale e psicologa e che si scaricano nell’ ambiente chiuso della Casta, senza che i cittadini possano intromettersi e usare la loro influenza e il loro buonsenso per sedarle, potrebbero spremere la Legge di Stabilità che è in via di approvazione, dissanguarla, renderla molto meno rigorosa e severa. Oppure, se la crisi tra i due antagonisti litigiosi dovesse precipitare a rissa isterica, addirittura bloccarla e rimandarla sine die. Ecco questa ipotesi, che non auspico ma che temo, potrebbe determinare un rapido abbassamento del rating di tutte le agenzie internazionali, poiché la rapida approvazione della Legge di Stabilità rappresenta la cartina al tornasole della volontà dello Stato Italiano di tenere sotto controllo il deficit pubblico. Distogliamo dalla nostra mente conseguenze estreme, tragiche e nefaste come un fallimento sovrano….( brividi !!!)
A questo punto gli investitori internazionali, a garanzia di un debito pubblico molto più insicuro, chiederebbero un aumento del tasso di interesse per continuane a rifinanziarlo. Si è calcolato che ogni punto in più del tasso di interesse comporti per lo Stato italiano, cioè per tutti noi contribuenti, un maggior esborso di 8 miliardi di euro. A questo punto aumenterebbero le tasse per tutti gli italiani che avrebbero, di conseguenza, in tasca e in banca ancora minor liquidità e disponibilità finanziaria per i loro consumi. ANCHE PER ACQUISTARE IMMOBILI.
Ecco spiegato come una semplice lite tra due pesi massimi della Casta possa determinare danni notevoli a tutti noi. E a tutti voi.
Ma i LOR SIGNORI a questo ci pensano?
Sarà per questo loro disinteresse , più che per altri motivi, che il 40% degli italiani sta esaminando la possibilità di disertare le urne alle prossime elezioni?
Gli operatori immobiliari cosa pensano, in generale, dell' attuale situazione politica italiana?
Mi attendo giudizi distaccati e senza troppo vis polemica
Credo che sia una questione personale, di antipatia reciproca, di conflittualità caratteriale piuttosto che politica; e ritengo, per questi motivi, che il contrasto non sia facilmente ricomponibile. Se il problema fosse di tipo ideologico e di dottrina, l’arte, tutta italiana, della diplomazia e del compromesso ( già: la mediazione!) sarebbe già all’opera e una ricomposizione sarebbe stata possibile, anzi molto probabile, con soddisfazione reciproca. Ma così, con le due persone ormai reciprocamente invelenite, tese a farsi infiniti dispetti e sgarbi, anche se ancora sottotraccia, una ricomposizione appare francamente improbabile.
Ma tentiamo di andare oltre a questo teatrino della politica, cerchiamo di capire cosa potrebbe comportare per noi cittadini in generale e per voi agenti immobiliari in particolare, questa giostra di offese, questo palio di ingiurie, questo carosello di oltraggi, questo torneo di ripicche reciproche.
Si dice che la politica è lontana dai cittadini, che La Casta è sideralmente distante dall’opinione pubblica che i politici pensano più ai casi loro che ai problemi della Nazione.
Io la vedo così: più gli esponenti politici, per sete di potere, per avidità di onori, per mera ambizione, pensano al loro personale cursus honorum, più fanno del male a noi cittadini governati. Non è neutra nessuna specifica scelta di indirizzo politico, questo concetto è sancito nei libri di Storia, ma anche e soprattutto il non scegliere, il traccheggiare, il temporeggiare, l’esitare, il tardare, o peggio, il perdere tempo, il rinviare sine die la soluzione de problemi, sono tutte manifestazioni di cattiva volontà politica apportatrici di conseguenze nefaste, soprattutto per l’economia della Nazione e, quindi, per il benessere dei singoli consociati.
A sostegno di quanto scritto porto il seguente argomento di prova.
Una ventina di giorni fa, l’agenzia internazionale di rating Standing and Poor’s ha assegnato all’ Italia, il rating più che buono di A+. Certo, non è il rating pieno della tripla A della Germania o della Francia ma è, comunque, un indicatore che il sistema politico ed economico italiano resta affidabile agli occhi, attenti e molto ma molto acuti, degli investitori ( o speculatori ?) internazionali.
Un indice di A+ dovrebbe tenere il nostro paese debitamente lontano dalle tempeste finanziarie che proprio in questi giorni stanno investendo paesi europei “periferici” come l’Irlanda e il Portogallo, senza tacere che anche la Spagna ( che ha le proprie Casse di Risparmio gonfie di mutui immobiliari “marci”) comincia ad “assaporare” qualche raffica di vento e qualche “temporale” minaccioso che non promette niente di buono per il 2011.
D’altronde questi Paesi, insieme alla Grecia, per tirare avanti ancora non si sa fino a quando, hanno dovuto predisporre Leggi Finanziare e di Bilancio da lacrime a sangue, tagliando spese a più non posso, riducendo gli stipendi dei pubblici dipendenti anche del 10% e rendendo pelle e ossa il loro già modesto stato sociale, almeno rapportato a quello italiano.
Per fortuna in Italia nulla di tutto questo è previsto da Tremonti il Super Ministro dell’ Economia ( che raggruppa ben cinque precedenti Ministeri: Tesoro, Finanze, Bilancio, Mezzogiorno, Partecipazioni Statali).
Godere del rating A+ significa che in Italia non c’è il pericolo di non restituzione del debito pubblico nonostante questo sia mastodontico e lardella di molto le nostre possibilità di sviluppo ( esso è in rapporto del 118% rispetto al PIL ).
Purtroppo questo indice, più che incoraggiante, non teneva purtroppo conto della baruffe chiozzotte tra Fini il Fli e Berlusconi dentro la ( ex? ) maggioranza di governo.
Queste agitazioni e tensioni di natura personale e psicologa e che si scaricano nell’ ambiente chiuso della Casta, senza che i cittadini possano intromettersi e usare la loro influenza e il loro buonsenso per sedarle, potrebbero spremere la Legge di Stabilità che è in via di approvazione, dissanguarla, renderla molto meno rigorosa e severa. Oppure, se la crisi tra i due antagonisti litigiosi dovesse precipitare a rissa isterica, addirittura bloccarla e rimandarla sine die. Ecco questa ipotesi, che non auspico ma che temo, potrebbe determinare un rapido abbassamento del rating di tutte le agenzie internazionali, poiché la rapida approvazione della Legge di Stabilità rappresenta la cartina al tornasole della volontà dello Stato Italiano di tenere sotto controllo il deficit pubblico. Distogliamo dalla nostra mente conseguenze estreme, tragiche e nefaste come un fallimento sovrano….( brividi !!!)
A questo punto gli investitori internazionali, a garanzia di un debito pubblico molto più insicuro, chiederebbero un aumento del tasso di interesse per continuane a rifinanziarlo. Si è calcolato che ogni punto in più del tasso di interesse comporti per lo Stato italiano, cioè per tutti noi contribuenti, un maggior esborso di 8 miliardi di euro. A questo punto aumenterebbero le tasse per tutti gli italiani che avrebbero, di conseguenza, in tasca e in banca ancora minor liquidità e disponibilità finanziaria per i loro consumi. ANCHE PER ACQUISTARE IMMOBILI.
Ecco spiegato come una semplice lite tra due pesi massimi della Casta possa determinare danni notevoli a tutti noi. E a tutti voi.
Ma i LOR SIGNORI a questo ci pensano?
Sarà per questo loro disinteresse , più che per altri motivi, che il 40% degli italiani sta esaminando la possibilità di disertare le urne alle prossime elezioni?
Gli operatori immobiliari cosa pensano, in generale, dell' attuale situazione politica italiana?
Mi attendo giudizi distaccati e senza troppo vis polemica