• Creatore Discussione STUDIO MAROCCO
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Architetto

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@ Donatella...
Come me, penso siano tutti onorati della tua fiducia e per questo ti ringrazio ...
Le valvole termostatiche non sono altro che una sostituzione dei termostati ambiente, ovvero in abitazioni dove le caldaie centralizzate, erano e sono funzionanti soltanto con sonda esterna, per ottenere temperature alquanto bilanciate in ogni camera, si installano questi apparecchi che permettono il passaggio del fluido all'interno dei caloriferi (ovvero l'acqua calda proveniente dalla caldaia)...
Per ipotesi, se nella condizione originale l'abitazione non ha le VT, possiamo avere ambienti più o meno freddi, se invece, gli stessi ambienti, sono dotati delle VT, allora avremo calore equamente distribuito, ovvero, si avrà che in ogni stanza ci sarà la stessa temperatura.
Questo significa che per ottenere tale risultato, una volta portato a pieno regime l'impianto di riscaldamentoi, la caldaia si accenderà a seconda della richiesta di AC necessaria per tutti gli ambienti, d'altra parte, nelle giornate di sole le VT indicheranno che in alcuni ambienti non necessità il fluido ed in altri si (quelli più freddi) ... se ne deduce che le VT non comandano la caldaia, ma permettono di far passare AC nei caloriferi a seconda della temperatura rilevata in ogni singolo ambiente. Risposta... in parte il tecnico ha detto bene ...:ok:

@mimi...
Ho letto attentamente il tuo quesito, ma penso di non averlo interpretato correttamente perchè noto che vi sono delle contraddizioni... sicuramente sbaglio io, per questo motivo ti chiederei se potresti essere un po' più chiaro sulla descrizione di ciò che vorresti realizzare...:pollice_verso:
 

Mimi

Membro Attivo
Privato Cittadino
Vero si..... ma anche vero no.
"La caldaia", cioe quella che riscalda l'acqua che serve per il riscaldamendo dei locali è regolamentata per legge la quale poi demanda ai comuni la sua attuazione in base alle aree climatiche e le stagioni. In generale dal 15 ottobre al 15 di marzo per 14 ore giornaliere tra le ore 6.00 e le ore 22.00 per una temperatura di 19 gradi.
All'inizio e alla fine di questo periodo le ore giornaliere sopno ridotte, e lo decidono i comuni, questi sono autorizzati ad apportare modifiche in base appunto alle temperature delle varie aree geografiche.
Ad esempio, nei comuni diTorino e provincia il riscaldamento nei 15 giorni di aprile doveva essere funzionante per max 6 ore giornaliere, ma i comuni, visto l'abbassarsi delle temperature hanno concesso il permesso di avere funzionante gli impianti per 14 ore giornaliere.
Ci sono multe salatissime per chi non rispetta le ordinanze dei comuni.
Gli impianti che forniscono acqua calda per i servizi sanitari sono funzionanti 24 ore per 365 anno.
Il siste provvede in automatico a fornire solo acqua calda per i servizi sanitari oppure anche quella per il riscaldamento quando viene attivato.
 

Mimi

Membro Attivo
Privato Cittadino
Grazie Architetto per il tuo interessamento, ecco quello che vorrei..........
Mio figlio ha un immobile composto di una sola Unita abitativa, l'impianto di riscaldamento con i classici termosifoni in alluminio viene comandato/regolato da unico termostato ambiente.
Nella sala di circa 35mq quando è acceso il camino, questo tramite le bocche di aria calda riscalda anche altri 2 ambienti.
In queste condizioni il termostato interviene e chiude il riscaldamento, avendo cosi altri ambienti (la zona notte composta da tre stanze ed i 2 bagni) completamente al freddo. E' stato spostato il termostato nella zona notte, e potrebbe andare bene cosi se non fosse per il fatto che, nei tre ambienti interessati dall'aria calda del camino quando acceso si aggiunge il calore dei termosifoni e si muore dal caldo.
Volevo installare appunto queste valvole nei tre locali interessati dal camino in modo tale che quando il camino è spento questi ambienti vengono riscaldati dai termosifoni, viceversa quando i tre ambienti sono riscaldati dal camino, le valvole chiudendosi non interessano i termosifoni di questi tre ambienti e il temostato posto nella zona notte mi regola la tremperatura di quella zona.
Spero di aver esposto chiaro quale è la mia problematica.
Grazie ancora
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Leggo con immenso piacere che siete davvero esperti. :birra:

Giusto l'altra settimana mi arrivano due signore di questo condominio che si son sentite dire da uno dei plenipotenziari condominiali che...si potrà accendere e spegnere sempre nell'ambito delle dodici ore fissate dall'assemblea per il funzionamento della caldaia.
Delusione mortale delle due signore, alle quali un termotecnico amico dice INVECE che è tutta una boiata perchè la caldaia, con le termovalvole, è accesa sempre.
Qual è, tra le due, la verità????? :disappunto:

Provo anch'io a darti una risposta, cercando di spiegarla in modo semplice: che conferma che la verità (parola grossa ed impegnativa.., usata solo per assecondare il proverbio...) sta in genere nel mezzo.

1) Le valvole T. sono semplicemente delle valvole comandate da un termostato. Se questo rileva che l'ambiente ha superato la soglia di temperatura impostata, attiva la chiusura della valvola: il termosifone comincia a non essere più alimentato dal passaggio di acqua calda, si raffredda, ed eroga meno calore.
2) Ciò non provoca lo spegnimento della caldaia, che continua ad essere accesa per mantenere la temperatura dell'acqua circolante alla temperatura impostata in caldaia.

Dov'è allora il risparmio? Sta nel fatto che se l'acqua calda circolante nell'impianto non viene sfruttata dai radiatori, ritorna in caldaia pressappoco alla stessa temperatura che aveva in uscita, perchè non ha ceduto calore: estremizzando, se nello stesso momento tutto il condominio avesse le VT attivate (chiuse), non si avrebbe cessione di calore: a quel punto il bruciatore della caldaia verrebbe mantenuto spento dal termostato di caldaia per periodi molto più lunghi.
In fondo il bruciatore consuma l'energia (gas) necessaria ad erogare l'energia richiesta: se questa diminuisce, diminuisce anche il consumo di gas (o gasolio che sia)

C'è un ulteriore particolare, e me lo fa ricordare il tuo accenno alle 12 ore di accensione: per legge, se oltre alle VT, si applicasse ad ogni radiatore (o se possibile ad ogni u.i.) un contabilizzatone di calore, si potrebbe eludere il vincolo orario di accensione legislativa. Sarebbe cioè ammesso tenere la caldaia permanentemente attiva.
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
A mimi: la soluzione ultima appare soddisfacente: se ancora dovesse esserci uno sbilanciamento, la soluzione potrebbe essere l'applicazione delle VT su tutti i radiatori.

Il tuo è comunque un bell'esempio anche per minucci: fa infatti vedere la differenza di effetto tra due soluzioni.

a) termostato (centralizzato) che interviene sulla caldaia
b) termostato delle VT che interviene sul radiatore singolo.

Pensando al commento dell'idraulico (sono una boiata ...) qui c'è la risposta: sarebbe un bel guaio se si spegnesse la caldaia. A mimi infatti serve accesa per i locali notte.
 

STUDIOMINUCCI

Membro Assiduo
Amm.re Condominio
Vi ringrazio immensamente, ma non sono certa di essere stata chiara nel formulare la domanda. Per cui provo a riformularla nella sua essenzialità , con le parole che userebbero le sue signore che si rivolgono a me , e che suonerebbe più o meno così :
io ero d'accordo nell'adottare le termovalvole perchè credevo che questo mi permettesse di tarare i miei elementi secondo i miei piaceri (pagandoli poi, s'intende); invece....il consigliere del condominio mi dice che questa modulazione personalizzata potrò sì attuarla, ma SOLO entro le dodici ore di funzionamento della CT che l'assemblea deciderà.
Per cui : la CT , in base alla normativa, con questo sistema deve comunque rispettare il limite delle dodici ore di accensione, oppure ho diritto di chiederne il funzionamento 24H/24, giacchè la responsabilità di usare del riscaldamento in eccesso dipende solo dal modo in cui ciascuno tara le proprie valvole? :confuso:
 

Mimi

Membro Attivo
Privato Cittadino
Grazie a tutti, "Bastimento" a capito in pieno le mie necessità, ma ancora non so se risolvo veramente la mia problematica, almeno cosi mi sembra.
In allegato vi è la piantina dell'alloggio, immobile con unico alloggio (diciamo villetta), il colore blu rappresenta il camino e quali locali interessa l'aria calda, io vorrei posizionare le termovalvole sui termosifoni (rossi) del locale Sala, Cucina e Studio mentre il termostato che comanda anche la caldaia posizionarlo nella camera 2. In questo modo il riscaldamento per l'intero alloggio sara comandato e regolato dal termostato in camera 2.
Quiando accendo il caminetto, i locali Sala Cucina e studio avranno aria calda controllata dal sistema di termoventilazione del caminetto stesso e quindi di conseguenza le termovalvole installati sui quei termosifoni si chiuderanno bloccando il flusso di acqua calda.
Ora ho capito che questo è possibile realizzarlo, ma i possono essere delle conseguenze di funzionamento sull'impianto essendo io l'unico e solo utilizzatore?
Qualcuno dice, ad esempio, che la pompa della caldaia andrebbe sotto sforzo a causa della chiusura di quei termosifoni, cioè aumenterebbe la pressione nell'impianto.
Voi cosa ne pensate?
 

Allegati

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Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Ti avevo anticipato la risposta al #24, ultimo capoverso.

Avevo subodorato che quella che dici adesso fosse la motivazione delle due signore.

Avrebbero diritto a quanto chiedono se, oltre alle VT, venissero installati anche i "ripartitori di calore" su ogni radiatore, (o soluzione equivalente), in modo da realizzare la contabilizzazione individuale del consumo di calore per ogni u.i. condominiale.
In presenza di detta contabilizzazione, l'impianto centralizzato non ha alcuna limitazione negli orari di accensione nell'arco delle 24 ore.

E' una concessione a manica larga, in considerazione del fatto che con l'uso dei ripartitori (che non sono un vero e proprio contatore di calorie), il riparto non viene fatto in assoluto solo sulla base dell'indice indicato dai ripartitori stessi: una quota da concordarsi assemblearmente (dal 30 al 50%) continua ad essere ripartita secondo la tabella millesimale/metri cubi condominiale classica.
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Dopo aver risposto a Minucci, provo a rispondere a Mimi, premettendo che non sono un termotecnico, per cui non ho esperienza pratica, e mi baso solo sui principi generali di fisica tecnica.

Comincio subito dal fondo, per dissipare il fumo:
Qualcuno dice, ad esempio, che la pompa della caldaia andrebbe sotto sforzo a causa della chiusura di quei termosifoni, cioè aumenterebbe la pressione nell'impianto.
Mi sembra una cavolata: la pressione cui è sottoposto l'impianto è di solito costante ed impostata a priori, per puri aspetti idraulici: praticamente le tacche 1 , 2, ecc, del manometro, a seconda che si debba riscaldare 1,2, ecc. piani sovrapposti: la pompa oltre che per far circolare, serve anche a spingere l'acqua ai piani superiori, se ve ne fossero.
La caldaia ha una sua regolazione interna: impostiamo la temperatura massima di esercizio: quando questa è raggiunta, il bruciatore si spegne. Tutto qui. E se l'acqua non cede calore, rimarrà spento più a lungo.

ma ci possono essere delle conseguenze di funzionamento sull'impianto essendo io l'unico e solo utilizzatore?
Direi nessuna: sei infatti nelle condizioni ideali, di predisporre tutto, senza dipendere da esigenze esterne.

Tornando però al tuo impianto in generale farei una considerazione: spesso parli del termostato centralizzato, che vorresti porre in camera 2.
Immagino che questo termostato sia abbinato anche ad un orologio, giornaliero o settimanale. Esso svolge la funzione di semplice interruttore, azionato da due sonde: l'orologio, ed il termometro. Questo attiva o disattiva la caldaia a seconda dei due parametri impostati: orario e temperatura dell'ambiente dove il termostato è posizionato.
L'orologio direi va sempre bene, e potrebbe valere per tutta la casa.
I termostati invece devono andar d'accordo tra loro, e sono almeno di 3 specie: quello di caldaia che limita la temperatura massima, quello ambiente abbinato all'orologio, quelli locali integrato nelle valvole

Quelli locali delle VT si limitano a chiudere il radiatore, non la circolazione dell'acqua nell'impianto e tantomeno spengono la caldaia.
Quello centralizzato opera in modo più radicale: lui accende o spegne la caldaia, per tutti. Sicuramente è bene porlo nell'ambiente più freddo (che si vuole però caldo.., se no se lo imposti a bassa temperatura perchè nella camera di giorno non ti interessa il calore, ne risentiranno anche le altre stanze.)
Poi quello di caldaia, che evita appunto una sovra-temperatura dell'acqua (ed una pressione eccessiva se si arrivasse alla vaporizzazione...)

Direi quindi (ma su questo potrebbe dirti di più un vero termo-tecnico) che se non badi a spese ed effettivamente l'uso del caminetto è frequente e sufficiente, installerei le VT dappertutto, e forse userei del centralizzato solo la funzione orologio: e lascerei fare la regolazione alle sole VT. L'inconveniente è solo psicologico: la gradazione delle valvole è qualitativa, non quantitativa, mentre i classici termostati ambiente permettono di stabilire le temper. minime e massime.

Comunque con VT su tutti i radiatori, e termostato in camera 2 ben impostato, mi pare raggiungeresti una buonissima regolazione.
 

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