idealista
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L'euribor 3 mesi, il principale indicatore usato in italia per aggiornare la rata del mutuo a tasso variabile, si trova prossimo allo zero. con un valore pari allo 0,22% e una media mensile dello 0,25%, settembre ha reso sempre più felici i mutuatari, che da tempo ormai hanno visto alleggerirsi il loro fardello di interessi
da gennaio 2012 ad oggi la caduta dell'euribor, determinata dal taglio dei tassi di interesse deciso dalla bce, è stata continua. l'indice a 6 mesi, usato da alcuni mutuari, si trova infatti allo 0,48% (media mensile), mentre quello a 1 mese addirittura allo 0,12%. ma è soprattutto l'indice a 1 anno che fa impressione, allo 0,74%, ossia nettamente al di sotto dell'inflazione
per chi negli anni scorsi ha stipulato un mutuo a tasso variabile con degli spread convenienti, è una manna, perché la quota interessi si aggiorna su valori nettamente inferiori all'inflazione
quanto risparmio?
quanto maggiore è l'importo del mutuo, tanto più si sentirà la discesa dell'euribor. tuttavia, ricordiamo, incide in modo determinante la durata e il momento in cui ci si trova, in quanto all'inizio si pagano più interessi e meno capitale. nei primi anni di restituzione del prestito, quindi, si la diminuzione sarà più accentuata, fino ad essere quasi nulla per chi è alla fine
quindi, i mutui a cui restano meno di dieci anni per essere estinti, sentiranno appena la differenza (tra il 4 e il 5%) mentre il livello massimo di risparmio sarà percepito da chi deve ancora pagare oltre 30 anni di mutuo. chi ha acceso un prestito per la casa nel 2010, per fare un esempio, ha avuto diverse fortune: spread bassi ed euribor sempre al di sotto dell'inflazione
prendiamo come esempio un mutuo a 25 anni dell'importo di 140.000 euro e due diversi tipi di aggiornamento, trimestrale o semestrale. un anno fa l'euribor 3 mesi si trovava all'1,54% (media mensile settembre 2011); l'euribor 6 mesi si trovava all'1,67% , contro la media mensile
Finisci di leggere l'articolo su idealista.it/news...
da gennaio 2012 ad oggi la caduta dell'euribor, determinata dal taglio dei tassi di interesse deciso dalla bce, è stata continua. l'indice a 6 mesi, usato da alcuni mutuari, si trova infatti allo 0,48% (media mensile), mentre quello a 1 mese addirittura allo 0,12%. ma è soprattutto l'indice a 1 anno che fa impressione, allo 0,74%, ossia nettamente al di sotto dell'inflazione
per chi negli anni scorsi ha stipulato un mutuo a tasso variabile con degli spread convenienti, è una manna, perché la quota interessi si aggiorna su valori nettamente inferiori all'inflazione
quanto risparmio?
quanto maggiore è l'importo del mutuo, tanto più si sentirà la discesa dell'euribor. tuttavia, ricordiamo, incide in modo determinante la durata e il momento in cui ci si trova, in quanto all'inizio si pagano più interessi e meno capitale. nei primi anni di restituzione del prestito, quindi, si la diminuzione sarà più accentuata, fino ad essere quasi nulla per chi è alla fine
quindi, i mutui a cui restano meno di dieci anni per essere estinti, sentiranno appena la differenza (tra il 4 e il 5%) mentre il livello massimo di risparmio sarà percepito da chi deve ancora pagare oltre 30 anni di mutuo. chi ha acceso un prestito per la casa nel 2010, per fare un esempio, ha avuto diverse fortune: spread bassi ed euribor sempre al di sotto dell'inflazione
prendiamo come esempio un mutuo a 25 anni dell'importo di 140.000 euro e due diversi tipi di aggiornamento, trimestrale o semestrale. un anno fa l'euribor 3 mesi si trovava all'1,54% (media mensile settembre 2011); l'euribor 6 mesi si trovava all'1,67% , contro la media mensile
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