Nel Febbraio del 2012 una impresa di costruzioni, acquista presso un altra impresa di costruzioni, due lotti di terreno edificabile.
Viene stipulato un preliminare in ordine a 1,7 milioni di euro con versamento di 300k euro.
La parte acquirente non riuscira' a perfezionare il rogito e la caparra viene trattenuta.
Seguono qualche anno di iter giudiziari, con una sentenza favorevole per la parte venditrice, che a tuttoggi, ancora detiene quella somma.
Per anni, la situazione resta dormiente, il terreno resta "nudo" e frattanto entrambe le aziende, subiscono un pesante tracollo, tutte e due aggredite dalle banche.
Nel 2015, un mediatore mette in contatto il soggetto venditore, con un nuovo soggetto acquirente.
Sino alla stipula di un nuovo preliminare in ordine a 1,4 milioni.
Non vi e' scambio di danaro, poiche' la banca del venditore, e' la stessa dell'acquirente e l'importo e' totalmente finanziato.
Quella banca, intanto, ancora non ha aggredito il soggetto venditore mandandolo in fallimento, solo per il semplice fatto, di essere a conoscenza che un suo stesso cliente, sta' rilevando quello stesso terreno, a sostituire il pagamento di un mutuo, ormai in posizione di sofferenza.
L'atto definitivo tra i due soggetti, viene tuttavia ostacolato, da un intervento tempestivo, del vecchio acquirente per il tramite di un legale.
Che inibisce e spaventa quella del nuovo acquirente.
Che resta interessata a procedere.
Ma solo dopo una conclusione tra i due contendenti.
Infatti tra i due, si e' intanto riaccesa, la contesa giudiziaria
A colpi di memorie presentate dai legali.
Allo stato di fatto, una sola udienza, e' stata fissata e il responso, e''stato rinviato ad un nuovo esame della documentazione.
Intanto quel mediatore, da alcuni eventi che si susseguono, ha ragione di credere, che il nuovo acquirente, si stia approfittando di questa situazione di stallo.
Atteso che l'avvocato incaricato del venditore, e' stato per chiarezza di intenti, suggerito dall'acquirente.
Il sopspetto, e' che si stia lasciando di proposito a marcire, la situazione di esposizione debitoria del venditore.
Col fine di andare a comperare i lotti di terra, solo una volta, che l'impresa costruttrice venga dichiarata fallita.
Acquisendoli, ad un prezzo inferiore, da quello che a suo tempo, era stato stipulato.
Anche in forza degli sretti rapporti con banca creditrice.
A cio', va' aggiunta, il termine della data di scadenza del preliminare in essere.
Veniamo alla domanda.
Per quel mediatore, puo' essere possibile, far addivenire ad un accordo (economico) che pure al nomento appare possibile, tra le due parti contendenti, nel mentre che e' in corso la battaglia legale...?
Viene stipulato un preliminare in ordine a 1,7 milioni di euro con versamento di 300k euro.
La parte acquirente non riuscira' a perfezionare il rogito e la caparra viene trattenuta.
Seguono qualche anno di iter giudiziari, con una sentenza favorevole per la parte venditrice, che a tuttoggi, ancora detiene quella somma.
Per anni, la situazione resta dormiente, il terreno resta "nudo" e frattanto entrambe le aziende, subiscono un pesante tracollo, tutte e due aggredite dalle banche.
Nel 2015, un mediatore mette in contatto il soggetto venditore, con un nuovo soggetto acquirente.
Sino alla stipula di un nuovo preliminare in ordine a 1,4 milioni.
Non vi e' scambio di danaro, poiche' la banca del venditore, e' la stessa dell'acquirente e l'importo e' totalmente finanziato.
Quella banca, intanto, ancora non ha aggredito il soggetto venditore mandandolo in fallimento, solo per il semplice fatto, di essere a conoscenza che un suo stesso cliente, sta' rilevando quello stesso terreno, a sostituire il pagamento di un mutuo, ormai in posizione di sofferenza.
L'atto definitivo tra i due soggetti, viene tuttavia ostacolato, da un intervento tempestivo, del vecchio acquirente per il tramite di un legale.
Che inibisce e spaventa quella del nuovo acquirente.
Che resta interessata a procedere.
Ma solo dopo una conclusione tra i due contendenti.
Infatti tra i due, si e' intanto riaccesa, la contesa giudiziaria
A colpi di memorie presentate dai legali.
Allo stato di fatto, una sola udienza, e' stata fissata e il responso, e''stato rinviato ad un nuovo esame della documentazione.
Intanto quel mediatore, da alcuni eventi che si susseguono, ha ragione di credere, che il nuovo acquirente, si stia approfittando di questa situazione di stallo.
Atteso che l'avvocato incaricato del venditore, e' stato per chiarezza di intenti, suggerito dall'acquirente.
Il sopspetto, e' che si stia lasciando di proposito a marcire, la situazione di esposizione debitoria del venditore.
Col fine di andare a comperare i lotti di terra, solo una volta, che l'impresa costruttrice venga dichiarata fallita.
Acquisendoli, ad un prezzo inferiore, da quello che a suo tempo, era stato stipulato.
Anche in forza degli sretti rapporti con banca creditrice.
A cio', va' aggiunta, il termine della data di scadenza del preliminare in essere.
Veniamo alla domanda.
Per quel mediatore, puo' essere possibile, far addivenire ad un accordo (economico) che pure al nomento appare possibile, tra le due parti contendenti, nel mentre che e' in corso la battaglia legale...?
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