Andreaoski

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Buongiorno chiedevo gentilmente un'informazione a chi può darmela...svolgo un un'attività artigianale ( parrucchiere) in un negozio con un contratto di locazione commerciale che a fine dicembre 2024 compirà 30 anni, è vero che dopo 30 anni tale contratto non si può più rinnovare in automatico ma va fatto un nuovo contratto? Se il proprietario non volesse fare un nuovo contratto o volesse vendere il locale in questione non avrebbe dovuto avvisarmi per tempo ? Nel caso volesse appunto liberare il locale avrei diritto ad una indennità anche se appunto siamo arrivati alla scadenza dei 30 anni? Grazie mille a chi potrà rispondermi
 

Bastimento

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Privato Cittadino
Si ma con tutto il rispetto io cercavo una risposta sicura da parte di un professionista
Il quale ti ha risposto GRATUITAMENTE al post #3, e che non sei stato in grado di capire.
Tradotto : ci sono stati giudici che interpretano i 30 anche come limite alle proroghe. Minoranza forse , ma da non escludere.
Comunque ritieniti libero di pagare un professionista, meglio se tre, così poi scegli a maggioranza
 

STUDIO DUCHEMINO

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Ma che significa scusi? Cosa vuol dire "scuole di pensiero " ,ci saranno delle leggi no? Se il contratto non si rinnova bisognerà farlo nuovo, che facciamo andiamo avanti in nero?
Ci sono delle norme, ma le norme vengono interpretate. In modo diverso. Secondo la Cassazione, non si può abusare del meccanismo di rinnovo per superare il limite massimo dei 30 anni, perché si disapplicherebbe di fatto la disposizione normativa che ti è stata indicata. Secondo molti forumisti qui sopra, invece, il rinnovo è possibile. Io propendo per dire una soluzione intermedia: non è ancora stato abbastanza chiarito a livello giurisprudenziale, altrimenti non ci sarebbero situazioni di dubbio come la tua.
 

francesca63

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Privato Cittadino
Secondo la Cassazione, non si può abusare del meccanismo di rinnovo per superare il limite massimo dei 30 anni, perché si disapplicherebbe di fatto la disposizione normativa che ti è stata indicata.
La Cassazione si riferiva ad un caso specifico, nel quale il contratto conteneva clausole per aggirare la norma dall’inizio, rendendo quasi impossibile la disdetta.
Per contratti normali, nessuna norma o sentenza limita il numero di proroghe, anche oltre i 30 anni.
altrimenti non ci sarebbero situazioni di dubbio come la tua.
Secondo me i dubbi derivano proprio dalla menzione che viene fatta troppo spesso e fuori contesto della sentenza suddetta.
 

STUDIO DUCHEMINO

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Buongiorno chiedevo gentilmente un'informazione a chi può darmela...svolgo un un'attività artigianale ( parrucchiere) in un negozio con un contratto di locazione commerciale che a fine dicembre 2024 compirà 30 anni, è vero che dopo 30 anni tale contratto non si può più rinnovare in automatico ma va fatto un nuovo contratto? Se il proprietario non volesse fare un nuovo contratto o volesse vendere il locale in questione non avrebbe dovuto avvisarmi per tempo ? Nel caso volesse appunto liberare il locale avrei diritto ad una indennità anche se appunto siamo arrivati alla scadenza dei 30 anni? Grazie mille a chi potrà rispondermi
Ti allego una sentenza che applica il principio che ti è stato detto. Se il locatore non dice nulla, alla scadenza si rinnova il contratto (1597 c.c.), andando quindi oltre i 30 anni. Ti allego una sentenza del tribunale di Roma sull'argomento, che spiega molto bene il meccanismo. Secondo me non devi fare nulla, se voleva mandarti via doveva dare disdetta, se invece voleva rinnovare con nuovo contratto lo doveva dire; in questo caso si va avanti come prima.
 

Allegati

  • SENTENZA_TRIBUNALE_DI_ROMA_N._17142_2023_-_N._R.G._00068879_2022_DEL_23_11_2023_PUBBLICATA_IL_...pdf
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ab.qualcosa

Membro Storico
Agente Immobiliare
Si ma con tutto il rispetto io cercavo una risposta sicura da parte di un professionista del settore perché anche io "credo " sia così ma con i "credo" non ci faccio nulla...grazie comunque
La vita (in termini di legge) non funziona così.

Cosa vuol dire "scuole di pensiero "

Ti faccio un esempio.

La legge disciplina i contratti a canone concordato, volgarmente detti 3+2

Che succede dopo il +2?

Per me l'unica risposta logica era altri +2 ma in pratica, apriti cielo!
Chi proponeva ad esempio 3+2+3+2+3+2!

Ad un certo punto il tribunale di Roma, non un salumiere dietro l'angolo, IL TRIBUNALE DI ROMA si era convinto che la risposta fosse 3+2+3+3+3+3...

In questo caso grazie al cielo il legislatore è intervenuto con una "norma di interpretazione autentica" (mi pare si dica così) ed ha zittito tutti e adesso sappiamo che, come era ovvio, la risposta era 3+2+2+2+...

Ma in tanti altri casi le cose rimangono appese.

In definitiva ti direi che nei corsi di laurea in giurisprudenza dovrebbero inserire almeno una manciata di corsi di programmazione, sarebbero utili.
 

STUDIO DUCHEMINO

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Vedo un certo pessimismo di fondo nella tua richiesta.
Ed io che pensavo … che certe ambiguità fossero predisposte per far lavoro alla categoria…….
Fanno parte della mente umana, del ragionamento e della vita. Medicina è basata sulla logica, l'artigianato sulla logica, il macellaio sulla logica, la legge sulla logica.. è la vita ad essere fatta così.
 

Bastimento

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Privato Cittadino
L'aria di Alpignano risente già delle colline e della valle Susa: e forse ti ha distratto.
La questione non era la mente umana: ma il "cervello elettronico" come un tempo chiamavamo i computer. Questo sì che opera con ferrea logica: la mente umana crede di essere logica, salvo incappare in equivoci e dilemmi.
Del resto tu sei laureato in giurisprudenza, e fai parte di quelli che non hanno mai avuto a che fare con lo sviluppo di software, consigliato da abqualcosa.
 

STUDIO DUCHEMINO

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Professionista
L'aria di Alpignano risente già delle colline e della valle Susa: e forse ti ha distratto.
La questione non era la mente umana: ma il "cervello elettronico" come un tempo chiamavamo i computer. Questo sì che opera con ferrea logica: la mente umana crede di essere logica, salvo incappare in equivoci e dilemmi.
Del resto tu sei laureato in giurisprudenza, e fai parte di quelli che non hanno mai avuto a che fare con lo sviluppo di software, consigliato da abqualcosa.
Insomma, da Aristotele a San Tommaso, possiamo benissimo sapere che cosa è logico e che cosa no. Non servirà insegnare informatica ai giuristi per risolvere il problema degli ignorantoni. :p
 

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