“….E di conseguenza saranno rimossi dell’ordinamento tutte le restrizioni in materia di accesso ed esercizio delle professioni previste dall’ordinamento, con esclusione di quelle stabilite per gli architetti, ingegneri, avvocati, farmacisti ed autotrasportatori”
Appena ho letto, qualche giorno fa, lo schema di decreto legge che sarebbe parso fare piazza pulita delle regole che disciplinano l’accesso a molte professioni, ho fatto un balzo sulla sedia.
Poi, pur giudicando un simile testo un autentico abominio giuridico ( e l’art. 33 della Costituzione, allora, che rende obbligatorio l’Esame di Stato per le professioni ordinistiche?...) mi sono subito messo a sognare…
Che bello, possiedo una laurea in Giurisprudenza conseguita alla Sapienza di Roma in quel lontano dì; adesso, appena la legge di liberalizzazione delle professioni viene approvata, la rispolvero
( deve essere da qualche parte, in un cassetto…) e la uso per aprirmi un bello e rispettato studio da Notaio a Roma e non ci penso più….
Soldi a palate e tanti agenti immobiliari, conosciuti su Immobilio, che avrebbero indirizzato i loro clienti nel mio studio per stipulare rogiti su rogiti…
Infatti, le restrizioni agli accessi, secondo lo schema del decreto, avrebbero riguardato, in futuro, solo gli architetti, ingegneri, avvocati, farmacisti ed autotrasportatori.
Quindi i notai ne sarebbero rimasti fuori…e allora, sotto a chi tocca!
Poi, lasciati i sogni di gloria e di ricchezza da parte, ammosciato miseramente il palloncino delle illusioni, mi sono messo a riflettere: non è che, questa surreale proposta di legge, è solo una minaccia per tenere sotto scacco molte categoria di professionisti, per rabbonirle e tenerle quiete affinché evitano dure critiche alla politica economica del Governo, da qui alle elezioni?
Oppure ipotesi più fantasiosa ( ma in Italia mai dire mai…), il Governo voleva, semplicemente, liberalizzare le licenze dei taxi, ma, siccome i taxisti é una categoria professionale, notoriamente, composta da persone di modi spicci e di poche parole, non aveva avuto il coraggio di dirlo apertamente e allora ha occultato la “sinistra” intenzione dentro un mare di circonlunzioni e di vocaboli pletorici.
Comunque, personalmente, questa espressione improvvisa ed inaspettata sulla, se attuata, più sovvertitrice riforma delle professioni mai attuata in Italia, è sembrata, così campata in aria, solo un avviso a nuora, affinché suocera intenda.
Chi siano, rispettivamente, la suocera e la nuora decidetelo voi.
Ma gli agenti immobiliari?
Ma loro, c'entrano qualcosa in questo trionfo di ambiguità legislativa?
Loro dovranno, voi dovrete, tremare per il mantenimento dell’ elenco camerale e dell’esame di idoneità all’accesso alla professione? Tremonti vi vuole confezionare lo scherzetto che nemmeno Bersani ha avuto il coraggio di tirarvi? L'ottimo Giulio vi vuole fare fuori, persino, quest'ultimo baluardo di professionalità a garanzia della vostra dignità?
Tranquilli, state tranquilli, non si scorge all'orizzonte nessun piattino avvelenato: quest' annuncio di un Decreto sulle liberalizzazioni delle professioni ordinistiche e a cascata, si sarebbe supposto, anche dell’attività del mediatore immobiliare, si è rivelato, appunto, solo un annuncio.
E’ letteralmente scomparso dai provvedimenti che costituiscono l’ossatura della manovra economica presentata, ieri, dal Ministro Tremonti al Consiglio dei Ministri. Immediatamente accantonato, dopo la compatta levata di scudi dei rappresentati delle professioni ordinistiche.
Ma le liberalizzazioni delle attività economiche dove saranno finite, mi chiederete voi?
Ah già, le liberalizzazioni: i negozi, siti nelle zone turistiche, potranno aprire, se vorranno, anche nei giorni festivi.
Queste sono, alla fin fine, le “liberalizzazioni” annunciate pomposamente dal Ministro Tremonti.
Resta il fatto che, i politici, stanno perdendo il residuo di credibilità e di autorevolezza che era loro rimasto.
Essi, ormai, lottano solo per beneficiare di un immediato ritorno d’immagine dagli “effetto annunci”.
Ai quali sacrificano ogni briciolo di verità e di autenticità.
E di senso del ridicolo.
Tu quoque Giulio...?
Appena ho letto, qualche giorno fa, lo schema di decreto legge che sarebbe parso fare piazza pulita delle regole che disciplinano l’accesso a molte professioni, ho fatto un balzo sulla sedia.
Poi, pur giudicando un simile testo un autentico abominio giuridico ( e l’art. 33 della Costituzione, allora, che rende obbligatorio l’Esame di Stato per le professioni ordinistiche?...) mi sono subito messo a sognare…
Che bello, possiedo una laurea in Giurisprudenza conseguita alla Sapienza di Roma in quel lontano dì; adesso, appena la legge di liberalizzazione delle professioni viene approvata, la rispolvero
( deve essere da qualche parte, in un cassetto…) e la uso per aprirmi un bello e rispettato studio da Notaio a Roma e non ci penso più….
Soldi a palate e tanti agenti immobiliari, conosciuti su Immobilio, che avrebbero indirizzato i loro clienti nel mio studio per stipulare rogiti su rogiti…
Infatti, le restrizioni agli accessi, secondo lo schema del decreto, avrebbero riguardato, in futuro, solo gli architetti, ingegneri, avvocati, farmacisti ed autotrasportatori.
Quindi i notai ne sarebbero rimasti fuori…e allora, sotto a chi tocca!
Poi, lasciati i sogni di gloria e di ricchezza da parte, ammosciato miseramente il palloncino delle illusioni, mi sono messo a riflettere: non è che, questa surreale proposta di legge, è solo una minaccia per tenere sotto scacco molte categoria di professionisti, per rabbonirle e tenerle quiete affinché evitano dure critiche alla politica economica del Governo, da qui alle elezioni?
Oppure ipotesi più fantasiosa ( ma in Italia mai dire mai…), il Governo voleva, semplicemente, liberalizzare le licenze dei taxi, ma, siccome i taxisti é una categoria professionale, notoriamente, composta da persone di modi spicci e di poche parole, non aveva avuto il coraggio di dirlo apertamente e allora ha occultato la “sinistra” intenzione dentro un mare di circonlunzioni e di vocaboli pletorici.
Comunque, personalmente, questa espressione improvvisa ed inaspettata sulla, se attuata, più sovvertitrice riforma delle professioni mai attuata in Italia, è sembrata, così campata in aria, solo un avviso a nuora, affinché suocera intenda.
Chi siano, rispettivamente, la suocera e la nuora decidetelo voi.
Ma gli agenti immobiliari?
Ma loro, c'entrano qualcosa in questo trionfo di ambiguità legislativa?
Loro dovranno, voi dovrete, tremare per il mantenimento dell’ elenco camerale e dell’esame di idoneità all’accesso alla professione? Tremonti vi vuole confezionare lo scherzetto che nemmeno Bersani ha avuto il coraggio di tirarvi? L'ottimo Giulio vi vuole fare fuori, persino, quest'ultimo baluardo di professionalità a garanzia della vostra dignità?
Tranquilli, state tranquilli, non si scorge all'orizzonte nessun piattino avvelenato: quest' annuncio di un Decreto sulle liberalizzazioni delle professioni ordinistiche e a cascata, si sarebbe supposto, anche dell’attività del mediatore immobiliare, si è rivelato, appunto, solo un annuncio.
E’ letteralmente scomparso dai provvedimenti che costituiscono l’ossatura della manovra economica presentata, ieri, dal Ministro Tremonti al Consiglio dei Ministri. Immediatamente accantonato, dopo la compatta levata di scudi dei rappresentati delle professioni ordinistiche.
Ma le liberalizzazioni delle attività economiche dove saranno finite, mi chiederete voi?
Ah già, le liberalizzazioni: i negozi, siti nelle zone turistiche, potranno aprire, se vorranno, anche nei giorni festivi.
Queste sono, alla fin fine, le “liberalizzazioni” annunciate pomposamente dal Ministro Tremonti.
Resta il fatto che, i politici, stanno perdendo il residuo di credibilità e di autorevolezza che era loro rimasto.
Essi, ormai, lottano solo per beneficiare di un immediato ritorno d’immagine dagli “effetto annunci”.
Ai quali sacrificano ogni briciolo di verità e di autenticità.
E di senso del ridicolo.
Tu quoque Giulio...?