Salve a tutti, mi ricollego ad un post che io stesso ho creato sul forum partner http://www.propit.it.
Marco Giovannelli scrive su propit:
"Praticamente, alcuni interventi edili (attualmente legiferati all'art. 3 c.1 lett B del D.p.R. 380/2001), cui finora erano subordinati a richiesta di titolo abilitativo (praticamente Denuncia di Inizio attività) saranno probabilmente inclusi nella lista di opere edili non soggette a titolo abilitativo (manutenzione ordinaria art. 3 c. 1 lett. A del D.p.R. 380/2001).
Tra le opere non più soggette a DIA ci sono:
- opere che non riguardano parti strutturali degli edifici;
- pavimentazioni di spazi esterni;
- opere temporanee;
- movimenti di terra nelle attività agricole;
- installazione di pannelli solari, fotovoltaici e termici senza serbatoi esterni, soltanto fuori dai centri storici;
quindi, se il Signor ROSSI, decide di demolire tutti i tramezzi della sua abitazione, e di fatto andando a Incidere su parametri sia urbanistici che catastali non deve, o almeno non dovrà, rivolgersi ad un tecnico, ma soltanto preparare una comunicazione semplice da depositare in comune. Punto.
Purtroppo il Signor ROSSI, che ha lavorato tutta la vita in fabbrica, non sa la parte più interessante:
tutti gli interventi, devono rispettare tutte le prescrizioni riguardanti i requisiti igienico sanitari, di sicurezza, anti incendio, efficenza energetica ecc. per non parlare dei vincoli imposti da autorità sovracomunali.
C'è da cosiderare il fatto che gli interventi per i quali non verrà più richiesto il titolo abilitativo, non devono incrementare le unità abitative (e fin qui è facile) e non devono provocare incrementi agli standard urbanistici!
Ma scherziamo?? Ma il Signor Rossi di cui parlavamo prima, che magari ha lavorato tutta la vita in fabbrica, o nei campi, voglio sapere come fa a conoscere gli Standard Urbanistici.
A primo sguardo, la legge sembra un grosso passo avanti nello snellimento delle procedure edilizia in Italia, ma poi, soffermandoci meglio sulla preparazione tecnica che serve anche soltanto per demolire o creare un semplice tramezzo viene da pensare, ma come fa un persona normale a sapere che il l'altezza minima di un locale abitativo è di 2.70 m. pena la non agibilità dello stesso? (domanda che è lecita porsi se per esempio si vuole realizzare un controsoffitto e simili) Oppure che la superficie minima di una camera matrimoniale è di 14 mq. e 9 mq. se parliamo di camera singola?
Immaginate il Signor ROSSI alle prese con carta e matita che prova a dividersi casa facendo uscire fuori, magari una camera per gli ospiti senza finestra!
E poi ditemi, chi decide se una parete è portante o no ( il titolo abilitativo rimane obbligato in caso di opere su parti strutturali)??""
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i colleghi ma soprattutto l'impatto che questa proposta di legge ha avuto e avrà sui cittadini.
saluti
Marco Giovannelli scrive su propit:
"Praticamente, alcuni interventi edili (attualmente legiferati all'art. 3 c.1 lett B del D.p.R. 380/2001), cui finora erano subordinati a richiesta di titolo abilitativo (praticamente Denuncia di Inizio attività) saranno probabilmente inclusi nella lista di opere edili non soggette a titolo abilitativo (manutenzione ordinaria art. 3 c. 1 lett. A del D.p.R. 380/2001).
Tra le opere non più soggette a DIA ci sono:
- opere che non riguardano parti strutturali degli edifici;
- pavimentazioni di spazi esterni;
- opere temporanee;
- movimenti di terra nelle attività agricole;
- installazione di pannelli solari, fotovoltaici e termici senza serbatoi esterni, soltanto fuori dai centri storici;
quindi, se il Signor ROSSI, decide di demolire tutti i tramezzi della sua abitazione, e di fatto andando a Incidere su parametri sia urbanistici che catastali non deve, o almeno non dovrà, rivolgersi ad un tecnico, ma soltanto preparare una comunicazione semplice da depositare in comune. Punto.
Purtroppo il Signor ROSSI, che ha lavorato tutta la vita in fabbrica, non sa la parte più interessante:
tutti gli interventi, devono rispettare tutte le prescrizioni riguardanti i requisiti igienico sanitari, di sicurezza, anti incendio, efficenza energetica ecc. per non parlare dei vincoli imposti da autorità sovracomunali.
C'è da cosiderare il fatto che gli interventi per i quali non verrà più richiesto il titolo abilitativo, non devono incrementare le unità abitative (e fin qui è facile) e non devono provocare incrementi agli standard urbanistici!
Ma scherziamo?? Ma il Signor Rossi di cui parlavamo prima, che magari ha lavorato tutta la vita in fabbrica, o nei campi, voglio sapere come fa a conoscere gli Standard Urbanistici.
A primo sguardo, la legge sembra un grosso passo avanti nello snellimento delle procedure edilizia in Italia, ma poi, soffermandoci meglio sulla preparazione tecnica che serve anche soltanto per demolire o creare un semplice tramezzo viene da pensare, ma come fa un persona normale a sapere che il l'altezza minima di un locale abitativo è di 2.70 m. pena la non agibilità dello stesso? (domanda che è lecita porsi se per esempio si vuole realizzare un controsoffitto e simili) Oppure che la superficie minima di una camera matrimoniale è di 14 mq. e 9 mq. se parliamo di camera singola?
Immaginate il Signor ROSSI alle prese con carta e matita che prova a dividersi casa facendo uscire fuori, magari una camera per gli ospiti senza finestra!
E poi ditemi, chi decide se una parete è portante o no ( il titolo abilitativo rimane obbligato in caso di opere su parti strutturali)??""
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i colleghi ma soprattutto l'impatto che questa proposta di legge ha avuto e avrà sui cittadini.
saluti