Più opportunità e convenienza per chi acquista casa a Roma. I prezzi al centro come nelle zone più periferiche sono in calo dopo anni di andamento al rialzo, come conseguenza della diminuzione delle compravendite.
Gli operatori del settore non sono affatto sorpresi: il calo delle compravendite era atteso dopo alcuni anni di trend decisamente favorevole. «Un calo fisiologico – spiega Claudio Parenti, consulente di rete della Tecnocasa che ieri ha presentato un'indagine sul mercato immobiliare a Roma – che preoccupa fino a un certo punto, visto che già dalla seconda parte dell'anno prevediamo una lenta ripresa». A spingerla saranno proprio i tassi di interesse dei mutui in discesa, che dovrebbero invogliare gli acquirenti a comprare.
Nel frattempo il mercato immobiliare a Roma è praticamente fermo: chi non ha esigenza di vendere rimanda, chi deve acquistare ridimensiona la disponibilità di spesa a causa della stretta creditizia, i tempi per dare via un appartamento si allungano mediamente di tre-quattro mesi. E i prezzi, un po' ovunque, si abbassano rispetto ad un anno fa. Ad eccezione del centro storico dove si registrano cali medi per tutti gli appartamenti dell'1,2%, quindi piuttosto bassi, nel resto della Capitale siamo tra il -1,9% di Montesacro al -5,7% della zona Cassia-Torrevecchia. Tengono invece l'Eur, soprattutto le strade più residenziali, e l'Aurelio. «I prezzi scendono di più dove c'è un'offerta maggiore, quindi per esempio nei nuovi quartieri – continua Parenti – e anche questo è abbastanza prevedibile. Discorso a parte per i tagli di due camere, quelli più ricercati, che reggono meglio alla crisi e continuano ad avere la richiesta più alta».
Cala anche nel 2008 il numero delle compravendite, si passa dalle 34.971 del 2007 alle 30.198 dello scorso anno. Certo oggi chi acquista è più favorito di chi vende «anche se nella capitale – incalza il consulente Tecnocasa – è difficile convincere i proprietari a trattare sul prezzo». La ripresa si attende ora che i mutui dovrebbero diventare ancora più convenienti. Non a caso il ribasso dei tassi ha spinto un 20% in più di acquirenti rispetto ad un anno fa, a chiedere il tasso fisso rispetto al variabile. Cala però la disponibilità di spesa di chi vuole comprare: a trovarsi nelle difficoltà maggiori sono i giovani, le famiglie monoreddito e i lavoratori con contratto a tempo determinato.
(il Tempo.it Roma - 29 aprile 2009)
Gli operatori del settore non sono affatto sorpresi: il calo delle compravendite era atteso dopo alcuni anni di trend decisamente favorevole. «Un calo fisiologico – spiega Claudio Parenti, consulente di rete della Tecnocasa che ieri ha presentato un'indagine sul mercato immobiliare a Roma – che preoccupa fino a un certo punto, visto che già dalla seconda parte dell'anno prevediamo una lenta ripresa». A spingerla saranno proprio i tassi di interesse dei mutui in discesa, che dovrebbero invogliare gli acquirenti a comprare.
Nel frattempo il mercato immobiliare a Roma è praticamente fermo: chi non ha esigenza di vendere rimanda, chi deve acquistare ridimensiona la disponibilità di spesa a causa della stretta creditizia, i tempi per dare via un appartamento si allungano mediamente di tre-quattro mesi. E i prezzi, un po' ovunque, si abbassano rispetto ad un anno fa. Ad eccezione del centro storico dove si registrano cali medi per tutti gli appartamenti dell'1,2%, quindi piuttosto bassi, nel resto della Capitale siamo tra il -1,9% di Montesacro al -5,7% della zona Cassia-Torrevecchia. Tengono invece l'Eur, soprattutto le strade più residenziali, e l'Aurelio. «I prezzi scendono di più dove c'è un'offerta maggiore, quindi per esempio nei nuovi quartieri – continua Parenti – e anche questo è abbastanza prevedibile. Discorso a parte per i tagli di due camere, quelli più ricercati, che reggono meglio alla crisi e continuano ad avere la richiesta più alta».
Cala anche nel 2008 il numero delle compravendite, si passa dalle 34.971 del 2007 alle 30.198 dello scorso anno. Certo oggi chi acquista è più favorito di chi vende «anche se nella capitale – incalza il consulente Tecnocasa – è difficile convincere i proprietari a trattare sul prezzo». La ripresa si attende ora che i mutui dovrebbero diventare ancora più convenienti. Non a caso il ribasso dei tassi ha spinto un 20% in più di acquirenti rispetto ad un anno fa, a chiedere il tasso fisso rispetto al variabile. Cala però la disponibilità di spesa di chi vuole comprare: a trovarsi nelle difficoltà maggiori sono i giovani, le famiglie monoreddito e i lavoratori con contratto a tempo determinato.
(il Tempo.it Roma - 29 aprile 2009)