studiopci

Membro Storico
Premesso che le sentenze di Cassazione vanno lette sempre come indirizzo e comunque sono riferite ad un caso specifico, la mia domanda era volutamente provocatoria, perchè messa così sembra che la legge possa essere interpretata diversamente . Fabrizio
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Ho letto sommariamente il documento postato.
Intanto è una dotta dissertazione di un legale, non è la motivazione della sentenza.
in secondo luogo, fuori dal tecnicismo e dal codice di procedura, la sostanza non contraddice (a giudizio di un profano comune mortale come me...) il principio generale: i mm contrattuali si possono modificare quando sia esplicito un errore o siano intervenute modifiche rilevanti. Questo è il motivo per cui la sentenza non ha bocciato la delibera assembleare.

Al massimo è interessante la diversa visione procedurale: prima l'onere della prova stava a carico dei condomini favorevoli al cambiamento.
La sentenza in oggetto ribalta invece l'onere sul condomino, che pur avendo modificato la consistenza della sua proprietà, ritiene non corretto il nuovo calcolo.
 

Procicchiani

Membro Attivo
Amm.re Condominio
PRIMA della sentenza: 45 su 100 proprietari diceva no, e i 65 o anche uno solo, che volevano cambiare dovevano fare un atto di citazione in tribunale per ogni proprietario

DOPO la sentenza: 65 su 100 vogliono cambiare, con le motivazioni indicate nel codice, e uno o i 45 contrari, cita l'amministratore come rappresentante dell'intero condominio

è decisamente più semplice ed economico !!!

ma i motivi indicati dal condice per cambiare, sono rimaste le stesse
 

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