elios1982

Membro Junior
Privato Cittadino
Ciao a tutti, provo a chiedere a voi un parere semplificando il più possibile:

Dei genitori hanno 7 figli (5 maschi e 2 femmine) di cui uno con disabilità non in grado di intendere e di volere. I figli maschi nel corso degli anni, su richiesta dei genitori sottoscrivono un atto di rinuncia all'eredità perchè nel tempo hanno ricevuto economicamente più delle figlie femmine. In questa rinuncia viene riportato che ogni singolo figlio maschio ha ricevuto la somma di XXXX euro, e depositano l'atto in prefettura al fine di lasciare, in futuro, l'unico immobile di famiglia alle femmine.
Il figlio disabile ovviamente non può esercitare tale volontà perché serve un amministratore o una figura esterna, quindi i genitori lasciano la cosa per aria, depositando solo il volere dei figli maschi escluso lui.
Nel tempo il padre muore, e va in successione la moglie e i figli con le loro rispettive quote (la quota maggiore è attualmente della madre) in comproprietà, incluso il figlio disabile. Andando avanti, il figlio disabile muore, e la sua quota viene ripartita ai fratelli/sorelle e alla madre.

La madre ormai anziana chiede alle figlie femmine di darsi una mossa per donare loro l'immobile, metà ciascuno, con il favore di tutti i fratelli, quindi vanno dal notaio e cominciano la trafila. Sfortuna vuole che al momento della donazione salta fuori un'ipoteca, nascosta da uno dei figli al resto della famiglia e la donazione salta.

A livello catastale i figli risultano ancora tutti comproprietari dell'immobile (inclusi quelli che hanno fatto la rinuncia)

Il notaio vuole studiare il caso e vedere se riesce a metterci una pezza.

Il notaio cosa può fare per salvare la situazione secondo voi?

E' possibile eliminare dalle precedenti successioni (padre + figlio disabile deceduti) gli eredi che hanno rinunciato tempo addietro con quell'atto "lasciato per aria" all'eredità, lasciando solo la madre e le due figlie femmine?

In tal caso, l'ipoteca del figlio che verrebbe "escluso" credo anche a livello catastale, ammesso si possa, che fine farebbe?

L'ipoteca è di tipo legale con Agenzia delle entrate riscossione ed è esecutiva, ed è appunto riferita solo alla quota del figlio debitore che è in comproprietà.

Oltre ad un eventuale accordo con l'agenzia delle entrate, che probabilmente verrebbe rigettata visto l'ingente debito e la piccola quota del figlio debitore esistono altre scappatoie?

Ditemi la vostra anche se la cosa è alquanto complicata.
 

Miciogatto

Membro Senior
Privato Cittadino
I figli maschi nel corso degli anni, su richiesta dei genitori sottoscrivono un atto di rinuncia all'eredità perchè nel tempo hanno ricevuto economicamente più delle figlie femmine.
Mentre i genitori erano in vita? E' un patto contrario alla legge e quindi nullo.

Per il resto fatevi consigliare dal notaio che già vi sta seguendo e conosce situazione e documenti.

Ad ogni modo l'ipoteca resta "attaccata" all'immobile e non al proprietario indebitato.
 

Jan80

Membro Senior
Professionista
Ma quando sono state presentate le dichiarazioni di successioni.... dove eravate? Sono almeno state inserite le donazioni descritte nelle carte portate in prefettura?
Se questo non è stato fatto, per me l'unica via è quella di presentare delle dichiarazioni di successioni sostitutive oggi che tengano conto anche delle donazioni effettuate in vita dal padre ai figli maschi.
 

elios1982

Membro Junior
Privato Cittadino
Ma quando sono state presentate le dichiarazioni di successioni.... dove eravate? Sono almeno state inserite le donazioni descritte nelle carte portate in prefettura?
Se questo non è stato fatto, per me l'unica via è quella di presentare delle dichiarazioni di successioni sostitutive oggi che tengano conto anche delle donazioni effettuate in vita dal padre ai figli maschi.
Hai ragione a fare questa osservazione, e francamente me lo domando anch'io. Sono cose di oltre 20 anni fa, e a dirla tutta il livello scolastico dei figli è alquanto basso, quindi non hanno tenuto conto di nulla. Considera poi che si presume non sia stato iscritto nulla nella dichiarazione di successione del padre morto (riguardo la rinuncia dei figli maschi) per via del figlio disabile che non poteva esprimere la sua volontà, ecco quindi che è rimasto qualcosa di incompleto e si deve vedere la validità di quell'atto.

La storia dell'ipoteca ha preso l'intera famiglia di sorpresa perchè il simpatico figlio debitore non ha detto nulla per quasi 20 anni..
 

mamicri

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Ciao a tutti, provo a chiedere a voi un parere semplificando il più possibile:

Dei genitori hanno 7 figli (5 maschi e 2 femmine) di cui uno con disabilità non in grado di intendere e di volere. I figli maschi nel corso degli anni, su richiesta dei genitori sottoscrivono un atto di rinuncia all'eredità perchè nel tempo hanno ricevuto economicamente più delle figlie femmine. In questa rinuncia viene riportato che ogni singolo figlio maschio ha ricevuto la somma di XXXX euro, e depositano l'atto in prefettura al fine di lasciare, in futuro, l'unico immobile di famiglia alle femmine.
Il figlio disabile ovviamente non può esercitare tale volontà perché serve un amministratore o una figura esterna, quindi i genitori lasciano la cosa per aria, depositando solo il volere dei figli maschi escluso lui.
Nel tempo il padre muore, e va in successione la moglie e i figli con le loro rispettive quote (la quota maggiore è attualmente della madre) in comproprietà, incluso il figlio disabile. Andando avanti, il figlio disabile muore, e la sua quota viene ripartita ai fratelli/sorelle e alla madre.

La madre ormai anziana chiede alle figlie femmine di darsi una mossa per donare loro l'immobile, metà ciascuno, con il favore di tutti i fratelli, quindi vanno dal notaio e cominciano la trafila. Sfortuna vuole che al momento della donazione salta fuori un'ipoteca, nascosta da uno dei figli al resto della famiglia e la donazione salta.

A livello catastale i figli risultano ancora tutti comproprietari dell'immobile (inclusi quelli che hanno fatto la rinuncia)

Il notaio vuole studiare il caso e vedere se riesce a metterci una pezza.

Il notaio cosa può fare per salvare la situazione secondo voi?

E' possibile eliminare dalle precedenti successioni (padre + figlio disabile deceduti) gli eredi che hanno rinunciato tempo addietro con quell'atto "lasciato per aria" all'eredità, lasciando solo la madre e le due figlie femmine?

In tal caso, l'ipoteca del figlio che verrebbe "escluso" credo anche a livello catastale, ammesso si possa, che fine farebbe?

L'ipoteca è di tipo legale con Agenzia delle entrate riscossione ed è esecutiva, ed è appunto riferita solo alla quota del figlio debitore che è in comproprietà.

Oltre ad un eventuale accordo con l'agenzia delle entrate, che probabilmente verrebbe rigettata visto l'ingente debito e la piccola quota del figlio debitore esistono altre scappatoie?

Ditemi la vostra anche se la cosa è alquanto complicata.
perdonami ma tu in tutto questo?
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
si presume non sia stato iscritto nulla nella dichiarazione di successione del padre morto
Aggiungerei che la DS non comporta automaticamente "accettazione della eredità": si spera che i figli maschi non abbiano fatto atti che comportino accettazione tacita.
Credo che l'unica via d'uscita sia appunto far valere la rinuncia (ammesso non ci siano figli/nipoti, al momento del decesso del nonno.)
 

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