ilnicastrese
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Salve a tutti gli esperti ed i neofiti che " vagano" in questo sito.
Ho un quesito abbastanza bizzarro e curioso da porvi dove mi interesserebbe il parere un po di tutti Ho appena comprato una casa in campagna con diverse pertinenze la cui posizione è dominante rispetto al terreno costituente la corte che declina dolcemente.
Ora, iniziati i lavori di ripristino dell’area esterna, quello che prima sembrava un cordolo dritto in cemento armato largo 25 centimetri, con altezza fuori terra di 30 centimetri circa e lungo ben 15 metri (che ad un primo momento sembrava essere una delimitazione del giardino fronte casa e parallelo alla stessa) è risultato essere, dopo opportuni scavi, un muro (sempre in cemento armato) alto 280 cm. (con probabile funzione di reggispinta al terreno soprastante) alla cui base è presente una piattabanda (sempre in cemento armato) pari alla sua lunghezza e larga 5 metri che non tocca i confini con i vicini...Provo ad allegare una foto aerea (se ci riesco). Vedi l'allegato fotoconscavo.doc
E qui la domanda!: che dovrei fare in tal caso? La possibilità di sfruttare tale opera è allettante (potrei usarla come parcheggio o per realizzarci la piscina). Non ho alcuna menzione di tale muro nel permesso a costruire in sanatoria tantomeno nel progetto.
So che per realizzare un muro del genere c’è bisogno di progetto e relative autorizzazioni ma ora che è “emerso” potrei regolarizzarlo?
All’atto dell’acquisto non ero a conoscenza della stessa esistenza ma ora che c’è vorrei usarlo. Che devo fare? Vi sono mai capitati casi analoghi? Esiste una normativa di sanatoria per rinvenimento?
Sottolineo che il terreno è soggetto a quasi tutti i vincoli (paesistico, paesaggistico, archeologico ecc.).
In attesa dei vostri pareri su come comportarsi vi saluto augurandovi buon lavoro. Carlo
Ho un quesito abbastanza bizzarro e curioso da porvi dove mi interesserebbe il parere un po di tutti Ho appena comprato una casa in campagna con diverse pertinenze la cui posizione è dominante rispetto al terreno costituente la corte che declina dolcemente.
Ora, iniziati i lavori di ripristino dell’area esterna, quello che prima sembrava un cordolo dritto in cemento armato largo 25 centimetri, con altezza fuori terra di 30 centimetri circa e lungo ben 15 metri (che ad un primo momento sembrava essere una delimitazione del giardino fronte casa e parallelo alla stessa) è risultato essere, dopo opportuni scavi, un muro (sempre in cemento armato) alto 280 cm. (con probabile funzione di reggispinta al terreno soprastante) alla cui base è presente una piattabanda (sempre in cemento armato) pari alla sua lunghezza e larga 5 metri che non tocca i confini con i vicini...Provo ad allegare una foto aerea (se ci riesco). Vedi l'allegato fotoconscavo.doc
E qui la domanda!: che dovrei fare in tal caso? La possibilità di sfruttare tale opera è allettante (potrei usarla come parcheggio o per realizzarci la piscina). Non ho alcuna menzione di tale muro nel permesso a costruire in sanatoria tantomeno nel progetto.
So che per realizzare un muro del genere c’è bisogno di progetto e relative autorizzazioni ma ora che è “emerso” potrei regolarizzarlo?
All’atto dell’acquisto non ero a conoscenza della stessa esistenza ma ora che c’è vorrei usarlo. Che devo fare? Vi sono mai capitati casi analoghi? Esiste una normativa di sanatoria per rinvenimento?
Sottolineo che il terreno è soggetto a quasi tutti i vincoli (paesistico, paesaggistico, archeologico ecc.).
In attesa dei vostri pareri su come comportarsi vi saluto augurandovi buon lavoro. Carlo