Ciao Elisa,
inanzìtutto ti esprimo tutta la mia solidarietà, non è per niente facile vivere quotidianamente con i problemi economici ed oltretutto far crescere anche due bambini, ne so qualcosa per esperienza.
Dunque: forza, ce la farete e l'unica cosa che serve veramente ai tuoi figli è il vostro amore, che non ha prezzo !
Per quanto riguarda la tua domanda:
Avendo voi acceso un mutuo per comprare la casa, avete concesso alla banca iscrizione ipotecaria, di solito per il doppio del ammontare del mutuo stesso (mutuo 100.000 = ipoteca 200.000), ma può essere anche al 150% o addirittura al triplo del importo concesso a mutuo.
Questo significa che se non pagate le rate alla banca, la banca ha il diritto di rescindere dal contratto di mutuo (non devono più pregarvi di pagare) e di provvedere alla vendita forzata (all'asta) della casa, trattendendo per sè tutto o parte del ricavato per soddisfare i propri crediti nei vostri confronti.
Questo comporta, di regola, anche lo sfratto, pertanto dovrete lasciare la casa. E' altrettanto vero che però con due bambini piccoli e se è dimostrabile che non avete un altro posto dove abitare, non potrebbero buttarvi sulla strada. Ma di certo ci proveranno ed anche se la casa viene venduta all'asta, il nuovo proprietario farà di tutto per liberare l'appartamento.
La notizia "positiva" è che proprio in virtù della garanzia ipotecaria, la banca non può rivalersi sugli altri beni personali, dunque non vi poteranno via il televisore ecc.
Cosa fare ?
Tutto questo procedimento è piuttosto lungo e anche molto dispendioso per la banca stessa.
Se avete una minima idea e possibilità (ovviamente dovete andare lì con un piano, non soltanto con le promesse) ti consiglio caldamente di continuare a dialogare con la banca o con la società che ha rilevato il vostro credito, costa molto meno aspettare ed allungare e/o modificare un piano di rientro che vendere all'asta, dunque hanno tutto l'interesse a venirvi incontro.
Elisa23 sta per 23 anni ?
In tal caso fatti accompagnare da qualcuno che ha un pò più di esperienza con le banche, per non farti intimorire troppo. Alla fine sono commercianti e di fronte ad una perdita cercano la strada meno costosa, oltretutto c'è persino la legge in merito, il decreto Tremonti "salva-famiglie" permette di chiedere per un anno la sospensione delle rate in caso di perdita del posto di lavoro.
Inutile ormai dirti che sarebbe stato preferibile sin dal inizio cercare di parlare con loro, so bene che ci si vergogna ad andare a dire che non si può pagare, ma è meglio che far finta di niente ed aspettare che il problema cresca.
Esistono, nel frattempo (siete in buona compagnia, di famiglie italiane in difficoltà ce ne sono centinaia di migliaia), anche associazioni senza scopo di lucro nate proprio per aiutare in situazioni come la vostra, certamente possono darvi dei consigli e nella migliore delle ipotesi vi trovano anche delle garanzie, persino alcune parrocchie sembra si siano rese disponibili a fare da garante a chi non sa come andare avanti.
La cosa più importante, oltre al discorso della casa, è una buona programmazione del budget familiare (attenti a tutte le piccole spese inutili ecc., attenti a cosa pagare subito e cosa può aspettare ecc. ) e degli introiti, se per esempio tuo marito lavora come autonomo, ad un certo punto può essere preferibile passare ad un lavoro da dipendente, magari la paga è bassa ma almeno è certa per il periodo contrattuale.
Difficile capire quali possano essere stati le cause che vi hanno portato a questa situazione, ma di certo è da lì che dovete capire come poter sanare le cose.
Un abbraccio forte forte,
attenta che tutto ciò che to ho scritto è merito di esperienza personale e qualche anno di lavoro nel settore ma alcune cose potrebbero anche essere non precise.