Luigino80

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Buongiorno,
Vi scrivo poiché col cambio di commercialista mi sono trovato davanti un bel problema.

3 Anni fa ho acquistato un immobile al 50% con mia moglie.
Io avendo già in passato usufruito delle agevolazioni prima casa su un immobile a 600KM di distanza anni fa per risparmiare sulle imposte di registro, questa volta ho dovuto pagare l'intera imposta di registro, mia moglie invece ha potuto usufruire dell'agevolazione.

La casa è identificata come abitazione principale per entrambi in quanto abbiamo fatto il cambio di residenza pochi mesi dopo.

Dopo il primo anno, abbiamo fatto la dichiarazione dei redditi e il nostro vecchio commercialista ha fatto detrarre gli interessi del mutuo ad entrambi, lo stesso l'anno successivo.

Quest'anno mi sono trovato a cambiare commercialista, precisamente sono andato ad un CAF, il quale, però, ritiene che io non ho alcun diritto a farmi detrarre nel 730 gli interessi passivi del mutuo poiché, sull'atto relativo al mutuo, vi è indicato:


<<Ai fini del trattamento tributario [...] il Signor Tizio Caio [...] la quota è stata richiesta e verrà utilizzata per l'acquisto/ristrutturazione di immobile ad uso abitativo e relative pertinenze da adibire come sua "seconda casa". Non ricorrendo pertanto le condizioni di cui alla nota II-bis all'articolo 1 della tariffa, parte prima, annessa al Testo Unico delle disposizioni concernenti l'imposta di registro approvato con D.P.R. 26 aprile 1986 n.131 (c.d. "prima casa") l'onere relativo al trattamento tributario del mutuo , di cui al D.P.R. n.601/1973, sulla sopraddetta quota parte a suo carico è attualmente nella misura del 2%>>

Secondo il CAF aver messo nel virgolettato la frase seconda casa, mi pone nell'impossibilità di detrarre gli interessi passivi.

Ho fatto notare loro che, però, sull'altra casa dove chiesi 20 anni fa l'agevolazione prima casa per risparmiare le imposte di registro, non ho mai aperto un mutuo, né ho mai avuto altri mutui in vita mia.
Anche quando andai a parlare con la banca mi fu detto che le detrazioni sugli interessi erano possibili poiché sarebbe stata la mia abitazione principale.

Per il CAF l'errore è del commercialista precedente e non è possibile che la banca mi abbia detto all'epoca una cosa del genere.

Nel dubbio ho cercato sul sito dell'agenzia dell'entrate dove, analizzando le circolari N. 14, N.15 E N.17 DEL 2023, trovo che viene indicato che la detrazione al 19% è previsto per gli interessi sul mutuo "dell'abitazione principale".
Non viene mai usata nessuna dicitura relativa a "prima" o "seconda" casa, ma parlano solo di "abitazione principale".

Il fatto che io non abbia mai avuto un mutuo, dunque non abbia mai usufruito di tale detrazioni, che attualmente e in tutta la mia storia l'unico mutuo che ho è su quest'immobile dove vivo e risiedo, non mi permette comunque richiedere la detrazioni sugli interessi perché la banca, per specificare che ho pagato il 2% di imposte ha usato la dicitura "seconda casa"?
E' una osservazione che vi risulta corretta?

A questo punto, ho fermato la compilazione del 730 presso il CAF perché ho bisogno di capire realmente dove sia la verità e sto cercando informazioni su più fronti, ed eccomi anche qui.
L'errore è stato commesso dal precedente commercialista o il CAF, a fronte di alcune responsabilità proprie e per un eccesso, sta valutando in modo errato la mia situazione?

Per vostra esperienza, conoscenza, magari qualcuno ha in passato posto tale richiesta direttamente all'Agenzia dell'Entrate ed ha la giusta risposta, sa esattamente dove risiede la verità?


Vi ringrazio anticipatamente
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Buongiorno,
Vi scrivo poiché col cambio di commercialista mi sono trovato davanti un bel problema.

3 Anni fa ho acquistato un immobile al 50% con mia moglie.
Io avendo già in passato usufruito delle agevolazioni prima casa su un immobile a 600KM di distanza anni fa per risparmiare sulle imposte di registro, questa volta ho dovuto pagare l'intera imposta di registro, mia moglie invece ha potuto usufruire dell'agevolazione.

La casa è identificata come abitazione principale per entrambi in quanto abbiamo fatto il cambio di residenza pochi mesi dopo.

Dopo il primo anno, abbiamo fatto la dichiarazione dei redditi e il nostro vecchio commercialista ha fatto detrarre gli interessi del mutuo ad entrambi, lo stesso l'anno successivo.

Quest'anno mi sono trovato a cambiare commercialista, precisamente sono andato ad un CAF, il quale, però, ritiene che io non ho alcun diritto a farmi detrarre nel 730 gli interessi passivi del mutuo poiché, sull'atto relativo al mutuo, vi è indicato:


<<Ai fini del trattamento tributario [...] il Signor Tizio Caio [...] la quota è stata richiesta e verrà utilizzata per l'acquisto/ristrutturazione di immobile ad uso abitativo e relative pertinenze da adibire come sua "seconda casa". Non ricorrendo pertanto le condizioni di cui alla nota II-bis all'articolo 1 della tariffa, parte prima, annessa al Testo Unico delle disposizioni concernenti l'imposta di registro approvato con D.P.R. 26 aprile 1986 n.131 (c.d. "prima casa") l'onere relativo al trattamento tributario del mutuo , di cui al D.P.R. n.601/1973, sulla sopraddetta quota parte a suo carico è attualmente nella misura del 2%>>

Secondo il CAF aver messo nel virgolettato la frase seconda casa, mi pone nell'impossibilità di detrarre gli interessi passivi.

Ho fatto notare loro che, però, sull'altra casa dove chiesi 20 anni fa l'agevolazione prima casa per risparmiare le imposte di registro, non ho mai aperto un mutuo, né ho mai avuto altri mutui in vita mia.
Anche quando andai a parlare con la banca mi fu detto che le detrazioni sugli interessi erano possibili poiché sarebbe stata la mia abitazione principale.

Per il CAF l'errore è del commercialista precedente e non è possibile che la banca mi abbia detto all'epoca una cosa del genere.

Nel dubbio ho cercato sul sito dell'agenzia dell'entrate dove, analizzando le circolari N. 14, N.15 E N.17 DEL 2023, trovo che viene indicato che la detrazione al 19% è previsto per gli interessi sul mutuo "dell'abitazione principale".
Non viene mai usata nessuna dicitura relativa a "prima" o "seconda" casa, ma parlano solo di "abitazione principale".

Il fatto che io non abbia mai avuto un mutuo, dunque non abbia mai usufruito di tale detrazioni, che attualmente e in tutta la mia storia l'unico mutuo che ho è su quest'immobile dove vivo e risiedo, non mi permette comunque richiedere la detrazioni sugli interessi perché la banca, per specificare che ho pagato il 2% di imposte ha usato la dicitura "seconda casa"?
E' una osservazione che vi risulta corretta?

A questo punto, ho fermato la compilazione del 730 presso il CAF perché ho bisogno di capire realmente dove sia la verità e sto cercando informazioni su più fronti, ed eccomi anche qui.
L'errore è stato commesso dal precedente commercialista o il CAF, a fronte di alcune responsabilità proprie e per un eccesso, sta valutando in modo errato la mia situazione?

Per vostra esperienza, conoscenza, magari qualcuno ha in passato posto tale richiesta direttamente all'Agenzia dell'Entrate ed ha la giusta risposta, sa esattamente dove risiede la verità?


Vi ringrazio anticipatamente
Spesso si confonde prima casa con abitazione principale, erroneamente, e sbagliano ciò anche i notai.

Acquistando come seconda casa ed andandoci ad abitare (abitazione principale) è possibile scaricare gli interessi passivi del mutuo, usufruendo anche dell'imposta agevolata sul mutuo.

Quando mia sorella acquistò successe un macello perchè quel c******* del direttore di banca sbagliò queste cose, nonostante gliel'avessimo sottolineato, ma per fortuna il notaio fu bravo.

Anche il commercialista sbagliò, ma lo correggemmo noi, quindi coi cavilli di oggi è molto facile sbagliare.
 

Luigino80

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Buongiorno Brina82, ti ringrazio per la tua risposta e, leggendo attentamente il documento dell'agenzia delle entrate e le varie circolari menzionate mi sembra più che evidente che la questione sia legata alla "abitazione principale".

Spiegano anche il concetto di abitazione principale:

Per abitazione principale si intende quella nella quale il contribuente o i suoi familiari dimorano abitualmente. A tal fine, rilevano le risultanze dei registri anagrafici o l’autocertificazione effettuata ai sensi dell’art. 47 del DPR n. 445 del 2000, con la quale il contribuente può attestare anche che dimora abitualmente in luogo diverso da quello indicato nei registri anagrafici


Spiegano anche come definire la motivazione del mutuo, ossia per abitazione principale

Motivazione del mutuo
In assenza della documentazione utile a comprovare che il mutuo sia stato stipulato per l’acquisto dell’abitazione principale non può essere apposto il visto di conformità (Circolare 20.04.2005 n.15/E, risposta n. 4.2).
Tale documentazione è costituita:
− dal contratto di mutuo o da quello di acquisto dell’abitazione;
− da altra documentazione rilasciata dalla banca.
Se la motivazione non è contenuta nel contratto di compravendita ovvero nel contratto di mutuo e qualora anche la banca mutuante non sia in grado di rilasciare una espressa dichiarazione in cui sia attestata la motivazione del mutuo, il contribuente potrà ricorrere alla dichiarazione sostitutiva di
atto di notorietà effettuata ai sensi dell’art. 47 del DPR n. 445 del 2000. In tal caso, il soggetto che presta l’assistenza fiscale riconosce la detrazione degli interessi passivi sulla base della predetta autodichiarazione (Circolare 21.05.2014, n. 11/E, risposta 3.1, e Risoluzione 22.12.2006 n. 147/E).


E nel prospetto finale aggiungono che qualora non sia indicato nel contratto di mutuo che si tratti di abitazione principale può essere sufficiente l'autocertificazione

- Contratto di mutuo dal quale deve risultare che il finanziamento è stato concesso per l’acquisto dell’immobile (o dell’ulteriore quota) che è stato o sarà adibito ad abitazione principale
- Autocertificazione che attesti che l’immobile acquistato è stato adibito ad abitazione principale nei termini previsti dalla norma e che tale condizione sussista anche nel 2023. Ove mancante nel contratto di mutuo, l’autocertificazione deve contenere la motivazione per la quale lo stesso è stato contratto



Dunque credo che la cosa sia abbastanza ovvia ma mi piacerebbe avere anche altri riscontri se qualcuno dovesse essere certo del contrario.

Grazie
 

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