Buongiorno, abbiamo un rustico in vendita , costruito prima del 1942 dichiarato da noi inagibile per riduzione IMU, effettivamente non abitabile per mancanza di impianti a norma, no problemi strutturali. Un potenziale compratore, siccome asserisce che la banca non concede il mutuo prima casa senza certificato di agibilità , propone un compromesso con caparra dove lui si impegna a sue spese ad affrontare i costi per render agibile l'immobile , ovviamente a sue spese ma con nostra firma su qualunque pratica essendo ancora noi proprietari, una volta ottenuta agibilità si andrebbe al mutuo e dopo al rogito .Secondo voi è qualcosa di fattibile e anche dal punto di vista legale e soprattutto mi tutela come venditore oppure ce il rischio che essendo ancora proprietario tutte le spese finirebbero per legge a gravare su di me e il compratore sarebbe esonerato in quanto l'agibilitàla devefornireil venditore. Inoltre è vero che questo certificato di agibilità è obbligatorio per la concessione del mutuo anche se la casa è anteriore al 1967? E' documento obbligatorio anche per il rogito anche senza mutuo? Ho letto che il compratore pur essendo a conoscenza della mancanza del certificato di agibilità e avendolo accettato nel compromesso può al momento dell'atto annullarlo e chiederne i danni, è così?Esiste la possibilità di acquisto con mutuo presentando un piano lavori di ristrutturazione, da parte del compratore,che porterebbero poi all'agibilità una volta terminati? In questo caso il venditore è sollevato dal dover fornire il certificato di agibilità? Ringrazio per le delucidazioni che vorrete fornire