Bagudi

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Chiedere un mutuo troppo alto può far scattare l’accertamento fiscale, salvo che il contribuente dimostri che viene pagato con donazioni dei familiari ottenute tramite bonifici bancari.

Attenti a non puntare una casa troppo grande per le vostre possibilità, anche se il direttore della banca vi ha assicurato il prestito perché garantito dall’ipoteca. Attenti anche non accorciare troppo i tempi di rimborso del finanziamento, per risparmiare sugli interessi, se questo fa lievitare le rate del mutuo tanto da non essere in linea con la dichiarazione dei redditi. Attenti infine a chiedere un prestito di importo eccessivo anche se siete sicuri che a pagare mensilmente i Rid vi aiuterà vostro padre o la nonna con cui convivete e che magari sogna di vedervi sposati e con casa. In presenza di rate del mutuo troppo alte il fisco può essere in agguato. E se l’Agenzia delle Entrate si sveglia c’è poco da stare sereni: scatta l’accertamento fiscale tramite «redditometro». Risultato: il contribuente dovrà dimostrare con quali soldi pretende di pagare le rate alla banca se il suo reddito “dichiarato” è insufficiente. Lo ha chiarito una interessante sentenza della Cassazione di qualche ora fa [1] che ammonisce tutti gli italiani: chiedere un mutuo troppo alto alla banca non solo è compromettente perché rischia di far “saltare” l’economia domestica; c’è anche il capitolo fiscale da valutare e se la rata è elevata rispetto alle entrate dichiarate scatta l’accertamento, col risultato di dover pagare, oltre al mutuo stesso, anche le sanzioni all’Agenzia delle Entrate.

Mutuo troppo alto: così ti frega con il fisco
 

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