Riporto testo iniziale e link dell'articolo completo apparso su Il sole 24 ore
Buona lettura
A gennaio si parte. Con la probabile adesione di gran parte degli istituti bancari, gli standard di valutazione immobiliare dell'Abi diventeranno la regola generale cui si dovranno attenere i professionisti. Che per le banche fanno circa un milione di perizie all'anno. Gli effetti, anche se non immediati, saranno garanzie serie per le banche (e di conseguenza per tutto ilsistema finanziario) e trasparenza per il mercato immobiliare, finalmente basato su dati certi.
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Questo il risultato più evidente del lavoro di Geoval, l'associazione dei geometri valutatori esperti che oggi, a Roma, ha celebrato il proprio decennale con un convegno cui sono intervenuti tutti i protagonisti del mondo delle valutazioni immobiliare. E che ha condotto l'idea degli Ivs immobiliari dall'astrazione (per l'Italia, dato che all'estero è prassi comune) alla concretezza della proposta Abi. L'Italia è l'unica nazione Ue dove non esiste un'autorità che attribuisca la qualifica di valutatore, anche se sono ben 30mila su 100mila i geometri impegnati nelle valutazioni immobiliari a diverso titolo.
Tra gli interventi al convegno, quello di Antonio Benvenuti ha subito evidenziato che il riconoscimento da parte dell'Abi è stato fondamentale: «Senza la definizione degli standard non si va avanti. Prima c'erano solo expertise empiriche, che hanno contribuito ad aprire il mercato. Chiunque poteva farle, con la semplice iscrizione a un albo professionale. Ma dietro a ogni perizia ci sono montagne di soldi: il collaterale, cioè il bene dato in garanzia, vale 110 miliardi. Con cartolarizzazioni e affini il mercato immobiliare è diventato componente fondamentale del mercato finanziario. E se una banca non cartolarizza perde il 25% del proprio guadagno». Dietro a ogni bene, ha detto Benvenuti, c'è un perito, che rilascia un documento importantissimo per il mercato nel suo complesso. Il problema, ha sottolineato Benvenuti, è anche il valore di una perizia di responsabilità, che «è sceso a livelli incontrollabili. Noi lo prevedevamo sin dal 2002, e avevamo già pensato la strada. Per questo abbiamo subito iniziato a collaborare con Tecnoborsa per gli standard. Ma ci scontravamo con la prassi direttori di agenzia bancaria che telefonavano al perito. Però il direttore dell'agenzia telefonava poter aumentare il valore perché il cliente era buono o per stare sotto il loan to value e non essere soggetto all'assicurazione».
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A gennaio si parte. Con la probabile adesione di gran parte degli istituti bancari, gli standard di valutazione immobiliare dell'Abi diventeranno la regola generale cui si dovranno attenere i professionisti. Che per le banche fanno circa un milione di perizie all'anno. Gli effetti, anche se non immediati, saranno garanzie serie per le banche (e di conseguenza per tutto ilsistema finanziario) e trasparenza per il mercato immobiliare, finalmente basato su dati certi.
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Questo il risultato più evidente del lavoro di Geoval, l'associazione dei geometri valutatori esperti che oggi, a Roma, ha celebrato il proprio decennale con un convegno cui sono intervenuti tutti i protagonisti del mondo delle valutazioni immobiliare. E che ha condotto l'idea degli Ivs immobiliari dall'astrazione (per l'Italia, dato che all'estero è prassi comune) alla concretezza della proposta Abi. L'Italia è l'unica nazione Ue dove non esiste un'autorità che attribuisca la qualifica di valutatore, anche se sono ben 30mila su 100mila i geometri impegnati nelle valutazioni immobiliari a diverso titolo.
Tra gli interventi al convegno, quello di Antonio Benvenuti ha subito evidenziato che il riconoscimento da parte dell'Abi è stato fondamentale: «Senza la definizione degli standard non si va avanti. Prima c'erano solo expertise empiriche, che hanno contribuito ad aprire il mercato. Chiunque poteva farle, con la semplice iscrizione a un albo professionale. Ma dietro a ogni perizia ci sono montagne di soldi: il collaterale, cioè il bene dato in garanzia, vale 110 miliardi. Con cartolarizzazioni e affini il mercato immobiliare è diventato componente fondamentale del mercato finanziario. E se una banca non cartolarizza perde il 25% del proprio guadagno». Dietro a ogni bene, ha detto Benvenuti, c'è un perito, che rilascia un documento importantissimo per il mercato nel suo complesso. Il problema, ha sottolineato Benvenuti, è anche il valore di una perizia di responsabilità, che «è sceso a livelli incontrollabili. Noi lo prevedevamo sin dal 2002, e avevamo già pensato la strada. Per questo abbiamo subito iniziato a collaborare con Tecnoborsa per gli standard. Ma ci scontravamo con la prassi direttori di agenzia bancaria che telefonavano al perito. Però il direttore dell'agenzia telefonava poter aumentare il valore perché il cliente era buono o per stare sotto il loan to value e non essere soggetto all'assicurazione».
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