Fonte: Nomisma
[Nomisma] il terzo rapporto sul Mercato Immobiliare 2008
I prezzi delle case in Italia, nonostante la crisi in atto, peggiorata da settembre in poi, sostanzialmente tengono. Nell’ Europa continentale calano, invece, in misura mediamente compresa fra il 5% ed il 10% e un eventuale calo dei prezzi italiani nel 2009 difficilmente potrebbe superare la soglia del – 5%. ll calo dell’1% nell’ultimo semestre è l’effetto (inferiore alle attese) del braccio di ferro in corso fra i (pochi) compratori e i (molti) venditori. La contrazione del credito limita le possibilità d’acquisto sia da parte delle famiglie che da parte dei grandi investitori italiani e stranieri: la conseguenza è un mercato fermo in attesa di vedere quali effetti avranno i provvedimenti di rilancio dell’economia. La stima è che nelle grandi operazioni degli investitori istituzionali il calo dei volumi del mercato sia almeno del 50% (del 60% in Europa), mentre nel mercato della casa la diminuzione delle compravendite a fine anno potrebbe raggiungere le 160 mila case vendute in meno (-20%) con una perdita del valore mercato immobiliare di circa 24 miliardi di Euro. La stasi nelle compravendite ha ridato un po’ di ossigeno alla domanda di immobili in locazione anche se, pure in questo segmento, l’offerta supera la domanda e, quindi, i canoni di locazione non aumentano. La crisi della finanza contagia il mercato immobiliare dei grandi e piccoli investitori.
[Nomisma] il terzo rapporto sul Mercato Immobiliare 2008
I prezzi delle case in Italia, nonostante la crisi in atto, peggiorata da settembre in poi, sostanzialmente tengono. Nell’ Europa continentale calano, invece, in misura mediamente compresa fra il 5% ed il 10% e un eventuale calo dei prezzi italiani nel 2009 difficilmente potrebbe superare la soglia del – 5%. ll calo dell’1% nell’ultimo semestre è l’effetto (inferiore alle attese) del braccio di ferro in corso fra i (pochi) compratori e i (molti) venditori. La contrazione del credito limita le possibilità d’acquisto sia da parte delle famiglie che da parte dei grandi investitori italiani e stranieri: la conseguenza è un mercato fermo in attesa di vedere quali effetti avranno i provvedimenti di rilancio dell’economia. La stima è che nelle grandi operazioni degli investitori istituzionali il calo dei volumi del mercato sia almeno del 50% (del 60% in Europa), mentre nel mercato della casa la diminuzione delle compravendite a fine anno potrebbe raggiungere le 160 mila case vendute in meno (-20%) con una perdita del valore mercato immobiliare di circa 24 miliardi di Euro. La stasi nelle compravendite ha ridato un po’ di ossigeno alla domanda di immobili in locazione anche se, pure in questo segmento, l’offerta supera la domanda e, quindi, i canoni di locazione non aumentano. La crisi della finanza contagia il mercato immobiliare dei grandi e piccoli investitori.