Io non credo che crolleranno i prezzi delle prime case, almeno nelle grandi città.
Io credo che crolleranno i prezzi delle seconde case, cioè di quelle che si trovano al paese, al mare e in montagna e che vengono abitate, al massimo, un mese l'anno...Con l' IMU sulle seconde case praticamente triplicata non saranno più convenienti. Con quella somma ci si paga un buon albergo oppure un appartamento in affitto per 20 giorni senza avere i pensieri e i fastidi di una seconda casa...
Prevedo una marea di seconde casa buttate sul mercato, con conseguente crollo del prezzo di vendita.
I prezzi delle case in città, delle PRIME CASE, subiranno una contrazione ( un 20- 25%) ma non un vero e proprio crollo e questo perché, a mio modesto parere:
1) I prezzi sarebbero dovuti crollare già dal 2008 e invece c'è stata, a tutt'oggi, solo una timida limatura...Il mercato immobiliare italiano ha dimostrato un' insospettabile capacità di reggere la botta della crisi finanziaria del 2008- 2009.
2) L' Italia non si trova nella situazione drammatica nella quale si trova la Grecia, insomma non siamo alla fame, per fortuna;
3) L' Italia non sconta nessuna bolla immobiliare come la Spagna che ha tre milioni di appartamenti invenduti e l'industria delle costruzioni paralizzata.Anzi, una città come Roma ha perenne fame di spazi abitativi. E questo problema immette immediatamente nella quarta ragione:
4) Una totale mancanza di politica edilizia agevolata e sovvenzionata da parte del Comune e della regione Lazio. Solo ultimamente si sta facendo qualcosa in Regione con Buontempo assessore alla casa. Ma é una goccia d'acqua in rapporto al mare delle domande di abitazioni di case popolari. Al Comune di Roma c'è una lista chilometrica per quanto riguarda le assegnazioni. Molte giovane coppie, escluse dal mercato edilizio sovvenzionato, fanno letteralmente i salti mortali, raschiando il fondo del barile dei risparmi di mamma e papà, suoceri e suocere, per racimolare quei 100 mila euro che permettono loro di accedere al mercato delle monocamere. A Roma c'è un fiorentissimo mercato di compravendita di appartamentini di 40mq, in quartieri popolari e accessibili, che non conosce crisi e crolli.
Tutto questo contribuisce a tenere su i prezzi.
5) Le banche e gli altri grossi investitori istituzionali hanno tantissimi immobili nel loro portafoglio, a garanzia della loro stabilità e liquidità. Non vedo il motivo per il quale dovrebbero guardare con occhio amichevole al dimezzamento del loro patrimonio immobiliare. Appena il mercato si sarà riequilibrato in modo ragionevole, svalutandosi in modo relativo ( il famoso 20% - 25%), le banche riapriranno immediatamente il rubinetto del credito, adesso rigorosamente chiuso, alla famiglie solvibili desiderose di comprare un immobile e in questo modo BLOCCHERANNO la discesa dei prezzi. Le banche, tutte insieme, hanno ampiamente questo potere di regolazione dei prezzi.
6) A Roma é facile affittare un appartamento di tre camere a 1000 euro e più a famiglie, studenti universitari, a manager, a società, a professionisti, a turisti, e a POLITICI A LORO INSAPUTA...., in tutte le forme giuridiche, quindi un vantaggio reddituale, la casa, lo conserva sempre. Insomma, avere un appartamento a Roma conviene ancora, ANCHE COME SECONDA CASA, pagandoci, cioè, l'IMU maggiorata...
Un reddito annuo del 2.80% - media cittadina - del capitale immobilizzato non é il massimo della vita ma comunque, è appetibile, in questo periodo di crisi.
Io non vedo, quindi, le premesse di un crollo dei prezzi, per la realtà romana e più globalmente cittadina italiana .
Però, mi posso sbagliare clamorosamente.
Io credo che crolleranno i prezzi delle seconde case, cioè di quelle che si trovano al paese, al mare e in montagna e che vengono abitate, al massimo, un mese l'anno...Con l' IMU sulle seconde case praticamente triplicata non saranno più convenienti. Con quella somma ci si paga un buon albergo oppure un appartamento in affitto per 20 giorni senza avere i pensieri e i fastidi di una seconda casa...
Prevedo una marea di seconde casa buttate sul mercato, con conseguente crollo del prezzo di vendita.
I prezzi delle case in città, delle PRIME CASE, subiranno una contrazione ( un 20- 25%) ma non un vero e proprio crollo e questo perché, a mio modesto parere:
1) I prezzi sarebbero dovuti crollare già dal 2008 e invece c'è stata, a tutt'oggi, solo una timida limatura...Il mercato immobiliare italiano ha dimostrato un' insospettabile capacità di reggere la botta della crisi finanziaria del 2008- 2009.
2) L' Italia non si trova nella situazione drammatica nella quale si trova la Grecia, insomma non siamo alla fame, per fortuna;
3) L' Italia non sconta nessuna bolla immobiliare come la Spagna che ha tre milioni di appartamenti invenduti e l'industria delle costruzioni paralizzata.Anzi, una città come Roma ha perenne fame di spazi abitativi. E questo problema immette immediatamente nella quarta ragione:
4) Una totale mancanza di politica edilizia agevolata e sovvenzionata da parte del Comune e della regione Lazio. Solo ultimamente si sta facendo qualcosa in Regione con Buontempo assessore alla casa. Ma é una goccia d'acqua in rapporto al mare delle domande di abitazioni di case popolari. Al Comune di Roma c'è una lista chilometrica per quanto riguarda le assegnazioni. Molte giovane coppie, escluse dal mercato edilizio sovvenzionato, fanno letteralmente i salti mortali, raschiando il fondo del barile dei risparmi di mamma e papà, suoceri e suocere, per racimolare quei 100 mila euro che permettono loro di accedere al mercato delle monocamere. A Roma c'è un fiorentissimo mercato di compravendita di appartamentini di 40mq, in quartieri popolari e accessibili, che non conosce crisi e crolli.
Tutto questo contribuisce a tenere su i prezzi.
5) Le banche e gli altri grossi investitori istituzionali hanno tantissimi immobili nel loro portafoglio, a garanzia della loro stabilità e liquidità. Non vedo il motivo per il quale dovrebbero guardare con occhio amichevole al dimezzamento del loro patrimonio immobiliare. Appena il mercato si sarà riequilibrato in modo ragionevole, svalutandosi in modo relativo ( il famoso 20% - 25%), le banche riapriranno immediatamente il rubinetto del credito, adesso rigorosamente chiuso, alla famiglie solvibili desiderose di comprare un immobile e in questo modo BLOCCHERANNO la discesa dei prezzi. Le banche, tutte insieme, hanno ampiamente questo potere di regolazione dei prezzi.
6) A Roma é facile affittare un appartamento di tre camere a 1000 euro e più a famiglie, studenti universitari, a manager, a società, a professionisti, a turisti, e a POLITICI A LORO INSAPUTA...., in tutte le forme giuridiche, quindi un vantaggio reddituale, la casa, lo conserva sempre. Insomma, avere un appartamento a Roma conviene ancora, ANCHE COME SECONDA CASA, pagandoci, cioè, l'IMU maggiorata...
Un reddito annuo del 2.80% - media cittadina - del capitale immobilizzato non é il massimo della vita ma comunque, è appetibile, in questo periodo di crisi.
Io non vedo, quindi, le premesse di un crollo dei prezzi, per la realtà romana e più globalmente cittadina italiana .
Però, mi posso sbagliare clamorosamente.