Paolo Rossi, l’indimenticabile “Pablito” delle fantastiche notti di Spagna ’82, il goleador che ci fece trionfare nel terzo Mondiale di calcio della nostra storia sportiva, la spericolata scommessa vinta dal mitico C.T. Enzo Bearzot, recentemente scomparso, che fortissimamente volle il centravanti della Juve al centro dell’attacco della Nazionale, nonostante provenisse da due anni di inattività per la squalifica comminatagli, causa lo scandalo del calcio scommessa, è un agente immobiliare.
Proprio così: una delle più popolari icone dell’Italia nel mondo è un mediatore di case da molti anni.
E’ passato dal campo di calcio al campo immobiliare.
Ha la sua agenzia a Vicenza, la sua città d’elezione.
Siete orgogliosi di avere un mito del calcio come collega?
Lo ritenete un passaggio abituale, quasi inevitabile, nella nostra società indissolubilmente legata all’immagine?
Non ve ne frega niente?
Cosa pensate di quelle personalità che, assurte a una certa notorietà, la mettano a frutto nel campo degli affari immobiliari?
E’ una sorta di “concorrenza sleale” nei confronti dei normali e molto più anonimi operatori? Oppure credete che, nonostante tutto, debba ricominciare tutto daccapo, rimboccandosi umilmente le maniche della camicia?
Ritenete che la mentalità vincente che, inevitabilmente possiede un campione sportivo, sia utilissima nel difficilissimo e dinamico "sport" della mediazione immobiliare?
Pensate che, oltre alla fama, i notevoli mezzi finanziari iniziali (si presume...) possano dargli un aiuto decisivo a sfondare, in breve tempo, nel nuovo settore lavorativo?
La celebrità favorisce un personaggio nel difficile e faticoso settore degli scambi immobiliari oppure essa potrebbe essere addirittura controproducente, qualora il big in questione non eserciti, con la dovuta professionalità e la necessaria capacità, la nuova professione?
Conoscete altre persone, divenute famose in passato in altri campi, che lavorano attualmente nel settore immobiliare?
Proprio così: una delle più popolari icone dell’Italia nel mondo è un mediatore di case da molti anni.
E’ passato dal campo di calcio al campo immobiliare.
Ha la sua agenzia a Vicenza, la sua città d’elezione.
Siete orgogliosi di avere un mito del calcio come collega?
Lo ritenete un passaggio abituale, quasi inevitabile, nella nostra società indissolubilmente legata all’immagine?
Non ve ne frega niente?
Cosa pensate di quelle personalità che, assurte a una certa notorietà, la mettano a frutto nel campo degli affari immobiliari?
E’ una sorta di “concorrenza sleale” nei confronti dei normali e molto più anonimi operatori? Oppure credete che, nonostante tutto, debba ricominciare tutto daccapo, rimboccandosi umilmente le maniche della camicia?
Ritenete che la mentalità vincente che, inevitabilmente possiede un campione sportivo, sia utilissima nel difficilissimo e dinamico "sport" della mediazione immobiliare?
Pensate che, oltre alla fama, i notevoli mezzi finanziari iniziali (si presume...) possano dargli un aiuto decisivo a sfondare, in breve tempo, nel nuovo settore lavorativo?
La celebrità favorisce un personaggio nel difficile e faticoso settore degli scambi immobiliari oppure essa potrebbe essere addirittura controproducente, qualora il big in questione non eserciti, con la dovuta professionalità e la necessaria capacità, la nuova professione?
Conoscete altre persone, divenute famose in passato in altri campi, che lavorano attualmente nel settore immobiliare?
