mi dice che sotto la cifra dei 100000,00 euro, non esiste percentuale......, e possono chiedere quello che vogliono
Anzitutto, l'agente immobiliare può chiedere ciò che vuole, perché è lui che offre un servizio al pubblico, e sta al pubblico decidere se fruire e pagare tale servizio, oppure farne a meno col pessimo "fai da te" che spesso dà problemi.
Poi, c'è da dire che quando l'immobile costa relativamente poco, l'agente immobiliare ha due strade:
a) Aumenta la percentuale richiesta (esempio: se l'immobile costa 200.000 Euro chiede il 3% + IVA 22%, mentre se l'immobile costa 90.000 Euro chiede il 5% + IVA 22%);
b) Chiede una quota fissa (esempio: nel caso di un box che vale 15.000 Euro, può essere normale sentirsi chiedere 3000/4000 Euro + IVA 22% per l'intermediazione, e se fai i calcoli ciò corrisponde al 20% + IVA 22%).
Perché questa scelta?
Perché l'effort, cioè l'impegno profuso dall'agente, è della stessa misura sia per un appartamento che per un box auto: visite (alcuni finti acquirenti interessati danno pure buca, anche nel 2021), telefonate, e-mail, inserzioni pubblicitarie, siti web da gestire e aggiornare in continuazione, volantinaggio, aggiornamento tecnico/normativo, vetrofanie da controllare/sostituire/eliminare, ... e tanto altro.
Quindi l'agente, per evitare di "pedalare quasi a vuoto" per un immobile di scarso valore, è costretto a chiedere o una quota fissa decente, o una percentuale molto maggiore (+ IVA 22%) che nel caso di una "suite imperiale" posta in vendita.
Se fosse un appartamento a Roma del valore di 600.000 Euro, puoi arrivare anche al 2% + IVA: all'agente arrivano in tasca 12.000 Euro, perché ti ricordo che l'IVA, per l'agente, non è né un costo né un ricavo, in quanto l'IVA dovrà versarla allo Stato. L'IVA è un costo solo per il consumatore finale. Sui 12.000 Euro, inoltre, l'Agente dovrà pagarci le tasse a fine anno.